"GIORNATA DELLA COLLERA", DRAMMATICO SOS DAL MONDO DELL'EDILIZIA

Ne espone le motivazioni Davide Rocco Zanoli, Presidente della categoria edile di Confartigianato Imprese Sondrio

Pochi giorni fa le organizzazioni di rappresentanza dell'Edilizia hanno organizzato a Milano la "Giornata della Collera". Ne espone le motivazioni Davide Rocco Zanoli, Presidente della categoria edile di Confartigianato Imprese Sondrio.

Quale quadro è emerso dalla manifestazione milanese?

Per capire la reale situazione del settore è necessario partire da alcuni dati economici che aiutano a comprendere il quadro complessivo in cui operano le imprese artigiane. Nel 2012 gli investimenti in costruzioni hanno registrato una flessione del 7,6% in termini reali ed a fine 2013 il settore delle costruzioni avrà perso, in sei anni, circa il 30% degli investimenti. Soffrono tutti i comparti: le nuove abitazioni che hanno perso il 54,2%, l'edilizia non residenziale privata con una riduzione del 31,6%, le opere pubbliche che registrano una caduta del 42,9%. Al pari delle altre realtà lombarde la provincia di Sondrio, non è sfuggita a questa difficile situazione.

Il settore edile in questi anni è stato il settore più colpito, pensi che le costruzioni hanno perso dall'inizio della crisi ad oggi 360.000 posti di lavoro. Le imprese o meglio gli imprenditori sono arrabbiati, i caschetti posizionati a Milano rappresentano i posti di lavoro persi nella sola Lombardia in questi anni. Consideri che il settore delle costruzioni è il primo settore italiano per prodotto, occupazione e contribuzione fiscale e rappresenta il 20% dell'economia. L'Unione Europea ha ben chiara l'importanza del settore delle costruzioni ed il ruolo strategico che ha, investire nella filiera delle costruzioni vuol dire investire per il futuro è questo che la politica italiana e le pubbliche amministrazioni ai vari livelli devono capire.

Quali interventi sono necessari per risollevare l'attività delle imprese edili? Durante la manifestazione è stato stilato un documento programmatico molto dettagliato dal quale sono emersi alcuni punti fondamentali che sono prioritari per una ripresa della produttività del settore. Dobbiamo partire dalla considerazione che il futuro ci riserva cambiamenti demografici e climatici, globalizzazione, scarsità e depauperamento delle risorse naturali, crisi mondiali. In tutto questo la filiera delle costruzioni rappresenta un nodo cruciale, sarà necessario sostenere chi realizza edifici ad elevate prestazioni: energetiche, acustiche, statiche, di sicurezza.

Come mi chiede lei, semplicemente basterebbe iniziare dal rivedere le regole del Patto di Stabilità che sta bloccando risorse per le opere pubbliche; garantire incentivi fiscali reali per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica e perché non pensare a contratti di manutenzione programmata degli immobili, per mantenerli in efficienza, che godano di opportuni benefici fiscali; avviare un programma serio di riqualificazione e modernizzazione dell'edilizia scolastica; programmare interventi di bonifica e smaltimento dell'amianto nonché bonifica dei siti contaminati, anche qui prevedendo delle agevolazioni fiscali; e cosa dire del nostro patrimonio storico, un'eccellenza che si sta degradando, è urgente un programma d'interventi volti al restauro e consolidamento del nostro patrimonio architettonico. Inoltre credo che il primo sostegno fiscale sia quello di favorire l'accesso alla proprietà immobiliare attraverso una graduale riduzione dell'IMU, una sua rimodulazione per gli immobili in corso di costruzione e sull'invenduto, oltre che creare un accesso a prestiti, il più possibile agevolati, per l'acquisto dell'abitazione principale.

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