Sondrio. GLI OPERATORI DEL COMMERCIO, DEL TURISMO E DEI SERVIZI SI REINVENTANO PER GUARDARE AL FUTURO 2013aprile20.55

Il Presidente Del Curto: «Anche l'economia locale è in grave difficoltà, ma le nostre imprese vogliono essere propositive. Dagli esperti che abbiamo invitato un supporto qualificato per affrontare questo delicato momento»

«Il mondo sta cambiando e anche noi imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi dobbiamo cambiare, cercando il più possibile di essere propositivi e di capire come rapportarci con un mercato in cui le vecchie regole e i modelli di comportamento di un tempo non valgono più».

Davanti a una sala Martinelli gremita di operatori provenienti da tutte le località della nostra provincia, il presidente dell'Unione Cts Marino Del Curto ha pronunciato parole di comprensione e vicinanza ma soprattutto di incoraggiamento nei confronti delle aziende che, in questo complesso momento economico, non devono subire il cambiamento, ma farsene coraggiosi interpreti attivi. L'occasione è stata il workshop 'Si può fare - Come reinventarsi per dare nuovo slancio alla propria attività', che ha avuto luogo nel pomeriggio di ieri, lunedì 22 aprile, a Sondrio, in Camera di Commercio.

«Questo evento - ha sottolineato il presidente Del Curto - è stato fortemente voluto dall'Unione Cts con l'obiettivo di dare un supporto agli operatori anche con l'aiuto di qualificati relatori. Oggi fare impresa è davvero un'impresa, è molto difficile, ma non dobbiamo farci sopraffare, in noi devono prevalere la voglia di reagire e l'orgoglio per il nostro lavoro. Soprattutto siamo convinti che, nonostante questo scenario difficile, qualcosa, anzi molto, SI PUÒ FARE».

Accanto alle testimonianze dirette di commercianti, albergatori, ristoratori ecc. raccolte in un coinvolgente reportage ricco di opinioni e spunti di riflessione (trasmesso a inizio lavori), a dare un valore aggiunto al dialogo e al confronto in questo atteso appuntamento sono stati il direttore dell'Ufficio Studi di Confcommercio Mariano Bella e il presidente di AstraRicerche (società che si occupa di indagini sociali e di marketing, di scenari e consulenza) Enrico Finzi, sociologo e giornalista.

Bella, dati alla mano, ha tracciato un quadro puntuale della situazione economica italiana, concentrandosi soprattutto sui fattori che rendono difficile il fare impresa nel nostro Paese «per colpa - ha detto - di un'eccessiva e non più tollerabile pressione fiscale, di una burocrazia vessatoria e opprimente, di un costo del lavoro troppo gravoso, di un accesso al credito sempre più stretto e oneroso, e di un prezzo dell'energia molto più elevato rispetto ai nostri competitori che porta le nostre aziende fuori mercato». Lo scenario non appare molto diverso anche nella nostra provincia, stando a una recente rilevazione che ci attribuisce per il 2012 il triste primato della percentuale più elevata a livello regionale di chiusure di esercizi commerciali (il 6%).

«Se non verrà ridotto il peso della pressione fiscale, se la piccola impresa continuerà pagare i costi più elevati, avremo - ha concluso Bella - un 2013 ancora difficile e un 2014 in cui forse andrà un po' meglio, ma non riusciremo ancora a intravedere la luce in fondo al tunnel».

Incentrato sul vissuto quotidiano degli operatori e su come stanno cambiando le abitudini dei clienti/consumatori, l'intervento di Finzi, che ha catturato l'attenzione dei presenti con un 'decalogo' ricco di suggerimenti, offrendo spunti concreti e interessanti per cercare di capire i nuovi scenari che si prospettano e, soprattutto, come agire. «Vi darò alcune ricette - ha detto il sociologo, autore tra l'altro del libro 'Felici malgrado' che fotografa con efficacia il sentiment degli italiani - per avere successo nonostante questa crisi che appare la più forte, la più intensa, la più prolungata dal secondo Dopoguerra ad oggi».

Finzi ha evidenziato come gli italiani siano fortemente provati dalla situazione economica, che sta causando una depressione diffusa nella società. In questo contesto, la prima cosa da fare è «riconoscere la gravità della crisi e, quindi, che non ci sono più garanzie di successo, ma subito dopo rendersi conto che bisogna reagire. Per questo ogni giorno occorre mettersi in discussione, trovare nuove soluzioni, guardare che cosa si può mettere in campo, lottare e avere un atteggiamento aperto nei confronti dell'innovazione», con riferimento anche alle nuove tecnologie informatiche e al web».

Secondo l'esperto di marketing, in un clima di scoraggiamento diffuso, sarebbe un errore continuare a lamentarsi oppure abbassare brutalmente i prezzi. Meglio, a quest'ultimo riguardo, «proporre una miriade di sconti selettivi, personalizzati, dedicati ai clienti affezionati e alle loro famiglie». E ancora, «puntare sull'assortimento dei prodotti, sull'innovazione che esprime un atteggiamento imprenditoriale, positivo». Fondamentale, inoltre, «curare il modo ci si rapporta con il cliente. Il servizio è una relazione, dobbiamo dare gioia al cliente, mettere in campo positività ed empatia e lasciare fuori dalla porta i problemi».

«Non c'è niente - ha concluso Finzi - che motivi di più dell'amore, dell'orgoglio per la propria professione, del 'felicitare' e rassicurare il cliente, del valorizzare i propri prodotti, evidenziandone la qualità e l'unicità».

In una parola, ANDARE AVANTI MALGRADO. E i primi a volerlo sono proprio i nostri operatori del commercio, del turismo e dei servizi, che, sia nel video trasmesso a inizio convegno sia durante il dibattito in chiusura dell'evento, hanno sì parlato delle loro difficoltà, dei loro dubbi, dei loro momenti di scoraggiamento, ma anche di come si sono 'reinventati' per dare maggiori prospettive alla propria attività.

Economia