Elogio dei negozi sottocasa. Proposta del CCCVa

Il CCCVa, Comitato Cittadini Consumatori Valtellinesi, propone ai propri lettori di aderire alla proposta di considerare i cosiddetti negozi di vicinato, ovvero negozi sottocasa o ancota altre denominazioni come ben altro che un semplice distributore di merci.
Lo è la grande distribuzione che motiva questa scelta con questioni di prezzo avendo nell'economia di scala una grande alleata. Battaglia persa dunque per i negozi tradizionali che ancora animano la vita sociale delle nostre comunità con le loro illuminate vetrine? No, non è una battaglia persa perchè a qualche maggiorazione di prezzo corrisponde un fattore fondamentale, ossia il rapporto umano. Si immagini lo scenario.
-   Da un lato grandi spazi, luci dappertutto, voci di spesa in gran parte con le ultime due cifre ipocritamente sul 99, e infine tante casse freddamente simili a una catena di montaggio.
-   Dall'altro un angolo di condominio, piano terra, uno o due vetrine forse con qualche piccola locandina che richiana l'attenzione su alcune offerte, modeste rispetto al dilagare della concorrenza ma non c'+ il freddo della concorrenza. Il cliente non è qui un numero, è una persona con la quale dialogare, in certi casi quasi amicizia, comunque in un clima di reciproca fiducia.  Quanto vale questo surplus extra fatturato, questo bene per l'economista immateriale? 
Il CCCVa non solo rifletta ma trasmetta anche questo messaggio, obiettivo il dilagare come la concorrenza per avere un razionale equilibrio fra due potenze, quella del denaro e quella dell'umanità.
Non si dimentichi infine che ogni negozio che chiude, che ogni vetrina si spegne un calar di bruma intristisce, cosa da rigor mortis d'una economia in fibrillazione. A questo però deve sopperire l'Istituzione.

a.f.

 

 

 

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