IMU per impianti a fune. No di sen. Crosio e di Cisl

Appena pervenuta in Valle a notizia l'abbiamo pubblicata con assoluta immediatezza e a ragion veduta. Già gli impianti di risalita non se la passano bene, la crisi si fa sentire, la neve fa i capricci e adesso ci si mette anche la Corte di Cassazione!
Poco dopo la pubblicazione è arrivato il commento del sen. Crosio al quale si è aggiunto quello della CISL. Li pubblichiamo di seguito.

Crosio

Imu sugli impianti a fune, il senatore Crosio: «Tassa ingiusta.
Se questo è il modo scelto per rilanciare il turismo…»

«Una vera e propria mazzata che si abbatte su un settore alle prese con la crisi, al termine di una
stagione certamente poco favorita dalle condizioni meteorologiche. Il turismo è un settore
strategico per l’Italia intera, in montagna diventa trainante per un’economia che ha poche risorse
sulle quali contare: far pagare l’Imu sugli impianti a fune, arretrati compresi, è semplicemente
assurdo».

Il senatore Jonny Crosio, avuta notizia della sentenza della Corte di Cassazione che impone il
pagamento dell’Imu agli impianti a fune, che finora ne erano esentati, in quanto utilizzati per il
trasporto pubblico, ha immediatamente presentato un’interrogazione per chiedere al Governo di
intervenire prima che sia troppo tardi. Gli impiantisti, infatti, dovrebbero pagare l’Imu arretrata con
un esborso che metterebbe a rischio la sopravvivenza di aziende su cui si regge l’intero comparto
del turismo invernale.
!
«Dobbiamo sostenere questo settore tanto importante, consentire a chi fa turismo di continuare a
farlo - prosegue il senatore Crosio -, e invece si fa l’esatto contrario con leggi assurde che devono
essere modificate. Che cosa ne sarebbe di alberghi, maestri di sci, artigiani e commercianti delle
località turistiche senza gli impianti? Questo Governo non può fare, finalmente, qualcosa di
intelligente e risolvere una volta per tutte il problema? Noi della Lega Nord ci batteremo affinché
questo accada perché la montagna ha il diritto non solo di sopravvivere ma di vivere e prosperare
come l’impegno dei suoi abitanti e di chi investe il proprio denaro meritano».
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Cisl
TASSAZIONE AGLI IMPIANTI DI RISALITA: LA  RECENTE SENTENZA DELLA CASSAZIONE COSTITUISCE UN SERIO PERICOLO PER IL COMPARTO TURISTICO.
La recente sentenza della Corte di Cassazione, che sancisce l'obbligo del pagamento dell'IMU per gli impianti di risalita, costituisce un ulteriore pesante aggravio per la già difficile situazione economica del comparto funiviario.
A tal proposito, la CISL di Sondrio esprime la propria preoccupazione per tale ulteriore “mazzata” che rischia di compromettere l'esercizio dell'attività di trasporto funiviario con conseguenti ripercussioni negative su tutto il settore turistico.
Gli impianti funiviari, infatti, non sono un segmento a sé stante nell'ambito del comparto turistico, ma si pongono in funzione sussidiaria rispetto a tutte le altre attività economiche di tale comparto.
Infatti, è da considerare che una malaugurata cessazione dell'attività di trasporto funiviario metterebbe inesorabilmente in crisi tutte le altre attività ricettive della zona, quali alberghi, ristoranti e altre attività.
Inoltre, la sussistenza degli impianti ha anche un'importante valenza di presidio territoriale “in quota”, evitando l'abbandono di larga parte del territorio montano.
Per tali ragioni, la CISL di Sondrio ritiene necessario un impegno forte di tutti i soggetti politici, sociali ed economici del territorio, a partire dai deputati della nostra provincia, al fine di attivare un'azione incisiva rivolta al Governo e mirata ad eliminare la tassazione sugli impianti di risalita, riconducendo gli stessi nell'ambito del trasporto pubblico.
Sondrio, 25 marzo 2015
Il Segretario Generale CISL Sondrio Mirko Dolzadelli - FIT CISL Sondrio Michele Fedele 
 

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