A tre anni dal Covid la manifattura stupisce: produzione su dell’11%
Intervista a Donatella Sciuto, prima donna a guidare il Politecnico di Milano: «Fermerò i cervelli in fuga, la ricerca si fa qui»
L’industria lombarda ha resistito al Covid e rialza la testa. Il prossimo Rapporto Lombardia del Sole 24 Ore in edicola venerdì 27 gennaio nella regione lombarda dedica l’apertura alla ripresa della manifattura. Prendendo a riferimento i dati di fine 2019 e mettendoli a confronto con gli ultimi disponibili per l’anno in corso – spiega il dorso del Sole 24 Ore - il recupero medio è pari a poco più dell’11%. Di fatto, dopo il calo a doppia cifra del 2020, già nel corso dell’anno successivo la chiusura del gap è stata possibile. A primeggiare sono Lecco, Monza-Brianza e poi Bergamo, una delle province più colpite dall’epidemia, che in tre anni ha visto l’outupt lievitare di 13 punti. All’estremo opposto troviamo invece Varese e Sondrio, in grado di recuperare il terreno perso fermandosi però solo quattro punti oltre il livello pre-Covid. Altra reazione interessante è quella di Como, patria del tessile-abbigliamento, il settore più penalizzato dallo shock, che ha recuperato in modo straordinario.
Così a Mantova il distretto della meccanica dribbla la crisi. Diversificazione degli ambiti di applicazione, flessibilità e, soprattutto, tanta innovazione. Sono i fattori chiave individuati da un’indagine sul distretto mantovano della metalmeccanica promossa dal Centro Tecnologico di Mantova, realizzata da Intesa Sanpaolo e riportata dal Rapporto Lombardia di venerdì 27 gennaio. Dall’indagine emerge la competitività del distretto, il cui export è cresciuto, nei primi nove mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019, del 35%, contro una media nazionale del comparto del 22%. Il tasso di innovazione è molto elevato: l’84% delle imprese intervistate ha introdotto almeno una innovazione tra il 2017 e il 2019, percentuale che sale al 96% per le grandi realtà, ma che risulta elevata anche per le piccole (83,8%) e le micor (78,6%).
Lodi, record di export per settore chimico. Secondo anno in recupero per le imprese lodigiane, che sembrano uscire rafforzate dal 2022, con un tasso di occupazione più alto rispetto al resto della Lombardia, fatturati in risalita e numeri che tornano a raggiungere, spesso a superare, i livelli pre-pandemia rileva il Rapporto del Sole 24 Ore dedicato alla regione. Almeno per quanto riguarda le prime duecento imprese del territorio. Sono alcuni dei risultati di Top200, la ricerca del Centro Studi di Assolombarda basata sui bilanci del 2021 e su un’indagine rispetto ai preconsuntivi del 2022. Dal gruppo di testa della classifica emerge anche qualche sorpresa. Per esempio, il peso crescente che l’industria chimica sta assumendo sul territorio provinciale.
Alberghi, 30 milioni per la ricettività. Tra marzo e aprile sarà pubblicato il bando della Regione che stanzia 30 milioni a favore delle strutture ricettive lombarde che avvieranno progetti di realizzazione e riqualificazione di alberghi e strutture ricettive non alberghiere. L’agevolazione è a fondo perduto e coprirà fino al 50% delle spese sostenute secondo quanto previsto dal regime di aiuti applicabile. I fondi saranno destinati alle Pmi e alle microimprese ricettive che devono fare opere edili e impiantistiche e acquistare beni strumentali tra cui arredi, macchinari e attrezzature, spiega il Rapporto Lombardia del Sole 24 Ore di venerdì 27 gennaio.
L’ i n t e r v i s t a
Donatella Sciuto, laureata in ingegneria, è la prima donna a guidare il Politecnico di Milano. La rettrice spiega al Rapporto Lombardia gli obiettivi del suo mandato: «Fermerò i cervelli in fuga, la ricerca si fa qui». La rettrice racconta le sfide dell’ateneo: continuare a sviluppare il talento dei giovani e mettere la tecnologia al servizio di soluzioni che siano sostenibili dal punto di vista sociale, ambientale e di governance. «L’Italia spende poco in ricerca rispetto anche ad altri Paesi europei e spende poco per l’educazione universitaria. Dal fondo di finanziamento ordinario riceviamo 5mila euro per studente, in Svizzera è il doppio. Adesso ci sono i fondi del Pnrr, per tre anni: stiamo parlando di almeno 200 milioni, compresi i partenariati».
Servizi alle famiglie. A Milano è emergenza nidi privati: il Comune nel 2022 ha chiuso 8 strutture pubbliche perché manca il personale. Nell’ultimo bando solo un sesto degli aspiranti ha accettato il posto e ora c’è la fila pure per gli asili privati. Non era mai successo prima – spiega il Rapporto Lombardia - perché per quanto gli asili pubblici fossero sempre molto ambiti nel privato restava sempre qualche disponibilità. Oggi si fatica a trovare un posto nei 370 istituti della rete di Assonidi Milano che garantisce 6500 banchi. Il costo mensile per un figlio oscilla tra i 620 euro e i 480 a seconda delle ore in cui si lascia il bambino all’asilo nido. Lo scorso anno oltre mille bambini sono rimasti esclusi.