Frontalieri, mozione del senatore Crosio

«Nel nuovo accordo con la Svizzera devono venire prima gli uomini dei capitali»

«Renzi deve capire che sono più importanti gli uomini, i lavoratori nella

fattispecie, dei capitali, che la tutela dei frontalieri deve essere
anteposta a black list e intese finanziarie. Purtroppo finora non è stato
così e come Lega Nord siamo preoccupati per le conseguenze derivanti dal
nuovo accordo fra Italia e Svizzera che verrà formalizzato sulla base del
protocollo sottoscritto a febbraio. I frontalieri ne usciranno penalizzati».

Così si esprime il senatore Jonny Crosio, responsabile per i rapporti con la
Confederazione elvetica e per i frontalieri nella segreteria nazionale della
Lega Nord, che ha appena presentato  in Senato una mozione per richiamare
l’attenzione del Governo su una questione che, numeri alla mano,
riguarda 60 mila frontalieri con le rispettive famiglie. I punti caldi
dell’accordo fra i due Paesi sono numerosi e Crosio li elenca tutti:
dalla condizione giuridica di lavoratore frontaliere ai numeri del fenomeno,
dalla tassazione alle tutele per malattia e disoccupazione, al fondo Inps e
ai ristorni per i Comuni. «È un fatto assodato che Renzi pensi di più al
rientro dei capitali dalla Svizzera che ai frontalieri - spiega il senatore
Crosio -, ne abbiamo avuto diverse prove, ma non può giocare con
l’esistenza di lavoratori che vivono il quotidiano disagio di dover
emigrare alla ricerca di un’occupazione. Come Lega Nord non accetteremo
nessun baratto che sacrifichi gli interessi dei frontalieri all’altare
della finanza: che Renzi se lo ricordi».

Con la mozione, Crosio chiede che i negoziati tra Italia e Svizzera non
penalizzino i frontalieri, che vengano mantenuti i ristorni per i Comuni, che
venga sbloccato il fondo Inps, che vengano ripristinate le norme in materia di
spese mediche, ma anche che vengano attivati percorsi scolastici e formativi
per i giovani delle zone di confine.

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