FOJANINI: Olive, aggiornamento situazione vegetativa e fitosanitaria

La produzione di olive in questa annata è mediamente abbondante con alcune
differenze legate alla posizione dell’oliveto e al periodo di fioritura.
In bassa valle dove le olive sono fiorite prima delle piogge e in presenza di forte
vento, l’allegagione non è stata sempre ottimale, laddove invece sono fiorite dopo
le piogge si riscontra un allegagione molto maggiore.
Ne deriva che mediamente le produzioni aumentano salendo con la quota
altimetrica o spostandosi dal morbegnese verso l’alta valle, così come a beneficiarne
sono state le varietà con epoca di fioritura maggiormente tardiva.
Se è pur vero che l’impollinazione dell’olivo avviene in presenza di vento (anemofila)
il forte vento, accompagnato dallo stress idrico ha inciso negativamente sui processi
di fecondazione.

Mosca dell’olivo (Bactrocera oleae)
Da controlli fatti questa settimana si osservano le prime punture su olive con la
presenza dell’uovo sotto la cuticola oppure della galleria e la larva in fase di
accrescimento. Questo al momento solamente sulle varietà a frutto grosso
(Ascolana, Biancolilla, Nostrale di rigali, Compostara, ecc.) mentre non risultano
ancora punte le varietà tradizionali da olio.
Come anticipato nel precedente bollettino, arrivando da un annata (2019)
caratterizzata da un forte attacco di mosca e da un inverno non freddo la presenza
della mosca sul territorio è stata continua con catture già a partire dai primi di
maggio, quando sono state messe le trappole.
Nonostante da monitoraggio i numeri di cattura al momento siano bassi, va
considerato che una femmina feconda arriva a deporre fino a 200/300 uova e quindi
bastano poche femmine a colpire tutte le olive di una sola pianta.
Altra considerazione da fare è che le olive punte sono risultate in quegli oliveti dove
al momento non si è presa nessuna precauzione oppure la dove sono state messe le
bottiglie attrattive con l’ammoniaca e l’acciuga.
Continuiamo a ribadire che questi metodi tradizionali hanno un efficacia
estremamente limitata e in alcuni casi possono risultare addirittura dannose in
quanto hanno forte potere attrattivo e pochissimo abbattente attirando
nell’oliveto le mosche del vicinato e dandogli tutto il tempo di ovideporre prima di
finire nella bottiglia forata.
Resta confermata la validità dello Spintor fly usato con le apposite trappole
artigianali in quanto ad un forte potere attrattivo corrisponde un altrettanto forte
potere abbattente limitando le deposizioni.
Coloro che hanno adottato questo metodo a partire da dopo l’allegagione si trovano
al momento con le olive sane; se fino a questo momento bastavano poche trappole
(1 ogni 5 piante), adesso, è il caso di infittire a 1 trappola ogni 2/3 piante con
rinfresco settimanale. La diluizione consigliata è una parte di prodotto da diluire in
tre parti di acqua da distribuire con uno spruzzino a gocce grossolane.
Alcuni olivicoltori seguendo la strategia di lotta adottata nel comprensorio lariano,
stanno utilizzando le trappole modello Flypack-Dacus trap, 1 ogni 5 piante, di cui
anche la Fondazione Fojanini sta eseguendo una prova per conto della Serbios, in
questi oliveti la situazione è al momento tranquilla.
Nel nostro areale tendenzialmente la mosca fa 3 generazioni che si accavallano tra
loro, ciò significa una presenza ormai continua, la prima tra la metà e la fine di luglio
e colpisce soprattutto le olive da mensa, una seconda dopo la metà di agosto ed una
terza dopo la metà di settembre.
Da quando viene deposto l’uovo allo sfarfallamento passano cica 25 giorni, ma il
ciclo può accorciarsi o dilatarsi in base alla temperatura. Le condizioni climatiche
ideali favorevoli alla mosca sono temperature di 20/25 °C e tasso di umidità elevato,
di contro temperature sopra i 30 °C e bassa umidità risultano estremamente
limitanti nei confronti di deposizione e sviluppo larvale.
Quest’anno la situazione si presenta preoccupante, molto simile alla scorsa stagione
ed in questi casi i metodi biocidi (Spintor fly, ecc.) non potrebbero risultare
sufficienti a contenere i danni e potrebbe risultare necessario eseguire un
trattamento di tipo chimico, così come per coloro che decidono una strategia di
lotta puramente curativa.
Tra i prodotti larvicidi più usati in passato e che ha potuto beneficiare di una deroga
anche per l’anno in corso ricordiamo il Dimetoato, è caratterizzato da forte sistemia
e quindi in grado di uccidere le larve nell’oliva a qualsiasi stadio.
Gli insetticidi attualmente registrati su olivo hanno azione adulticida o larvicida,
agendo soprattutto su larve di piccole dimensioni e che si trovano negli strati esterni
appena sotto la cuticola.
Per questi motivi è necessaria una particolare attenzione nell’oliveto, verificare le
olive con lente ed in caso di punture verificare con un coltellino la presenza della
larva, al raggiungimento della soglia di danno del 5% (5 olive punte su cento)è il caso
di intervenire con un trattamento chimico.
Indicativamente potrebbe essere consigliato un trattamento verso fine luglio, da
valutare eventualmente un secondo verso la fine agosto, ma questo dipenderà
molto dalle condizioni climatiche.
Le molecole al momento registrate su olivo sono deltametrina (es. Decis evo, 40-50
ml/hl, 7 giorni di carenza), fosmet (Spada 200 EC, 188-250 ml/hl, 21 giorni di
carenza) e acetamiprid (Epik SL, 150 ml/hl oppure Kestrel 50 ml/hl, massimo due
trattamenti, 21 giorni di carenza. Questo ha anche un effetto collaterale sulla cimice
asiatica.

Martino Selvetti
Fondazione Fojanini di Studi Superiori, 24 luglio 2020

Economia