Turismo, forse si risale. Quanto alla neve giova all'ambiente

TURISMO: LA CONVALESCENZA NON E’ LONTANA: Pressione bassa per il  turismo 2014 in via di conclusione. Il dato più preoccupante è la chiusura in Italia di circa 35mila aziende commerciali di cui oltre 10mila impegnate specificatamente nel turismo (strutture ricettive, bar, ristoranti, agenzie di viaggio). Eppure c’è chi giudica il bicchiere ancora mezzo pieno, facendo leva sulla costante crescita della mobilità a livello mondiale che avrà ripercussioni positive anche in Italia. La Confesercenti, di solito molto prudente in fatto di previsioni, parla di una ripresa delle attività  da qui al 2017. La fiducia viene anche dalle previsioni per il prossimo mega-ponte natalizio. Cresce, anche se di poco, la spesa media per persona che è quest’anno di 622 euro: il 3% in più dei 601 euro rilevati nel 2013, ma ancora il 10% in meno dei 694 euro di budget indicati nel 2007, prima della crisi. Capodanno – a detta sempre di  Confesercenti - resta l’occasione più ambita per un viaggio: per la fine dell’anno sarà in vacanza quasi un italiano su 10, mentre il 5% degli intervistati ha indicato il Natale come festività di partenza. Cala anche la percentuale di italiani in vacanza con gli amici, che passa dal 26 al 21%, e di chi invece sceglie di viaggiare solo (dal 7 al 5%). In media, le vacanze dei viaggiatori dureranno 6,3 giorni come nel 2013, ma quest’anno si segnala la diminuzione delle minivacanze di 2 giorni e il contemporaneo aumento della quota di chi invece soggiornerà per 6 o 7 giorni (dal 10 al 15%) (Unionturismo news).

NEVE ARTIFICIALE: INNOCUA E PROVVIDENZIALE. Va sfatata la tesi che la neve artificiale produce danni  al territorio e all’ambiente. Parola di Valeria Ghezzi, presidente di Anef, che si preoccupa giustamente di divulgare le  conoscenze tecniche sull’argomento e di sostenere le economie delle aziende turistiche del turismo invernale che con questi climi anomali crea seri problemi di innevamento. E’ opportuno  invece sapere – sostiene anche il presidente di Federturismo Renzo Iorio - che la neve artificiale (una miscela di  acqua e aria), ha permesso negli ultimi vent’anni di salvare  l’economia  di tante stazioni sciistiche garantendo il prodotto non solo agli impiantisti, ma assicurando la sopravvivenza di tutta la filiera del turismo montano. Esiste poi un altro aspetto critico sul quale fare una considerazione e riguarda l’eccessivo consumo delle risorse idriche per il quale è indispensabile evidenziare che con lo scioglimento della neve in primavera  l’acqua utilizzata viene poi restituita  ai bacini di provenienza. In un momento di grave crisi  come quello che stiamo attraversando,  è evidente come l’economia della montagna dipenda in gran parte  dagli  investimenti anche ingenti che gli esercenti funiviari sono costretti a compiere per potenziare soprattutto gli impianti d’innevamento. E’ necessario quindi – conclude Iorio - che la disponibilità degli operatori ad investire sia supportata anche dalle istituzioni attraverso la concessione di maggiori autorizzazioni, di minore burocrazia, ma anche, visto il ruolo fondamentale per la filiera, di un sostegno economico (Unionturismo news).

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