“I COSTI DEL NON FARE”: 14 MILIARDI DAL 2005-'07

È caro il prezzo che paga il Paese per i ritardi nella realizzazione delle grandi opere, dall'alta velocità ferroviaria alle autostrade, dall'energia agli impianti per lo smaltimento dei rifiuti. Il non aver fatto alcune infrastrutture prioritarie, infatti, è costato, nel solo triennio 2005-2007, ben 14 miliardi di euro. E nei prossimi anni la cifra è destinata a lievitare, se la situazione non cambia, fino ad arrivare a oltre 250 miliardi nel 2020. I dati sono contenuti nel rapporto 2007 dell'Osservatorio de “I costi del non fare”, dal titolo “Le infrastrutture del Paese tra progressi e ritardi. Come rimuovere gli ostacoli?”, coordinato da Andrea Gilardoni dell'Università Bocconi e da Alessandro Marangoni di Agici Finanza di Impresa. Lo studio considera, per ciascuno dei quattro comparti (energia, rifiuti, autostrade e tangenziali a pedaggio, alta velocità), le nuove opere entrate in funzione nel biennio 2005-06 e quelle previste per il 2007. È stato, dunque, possibile determinare i “costi del non aver fatto” (cnaf) e i “benefici dell'aver fatto” (baf) per ogni anno e per l'intero triennio 2005-2007. L'indice 'baf' risulta pari a 72,1 miliardi. Ma, avverte lo studio, “una parte non modesta del baf, soprattutto per l'alta velocità e il comparto elettrico, potrebbe essere vanificata dal mancato completamento dell'intero sistema infrastruttural, in cui le opere sono inserite e di cui costituiscono solo un tassello. Il costo del non aver fatto ammonta, invece, a 14,2 miliardi di euro ed è soprattutto imputabile alle mancate realizzazioni nel comparto dei rifiuti, delle autostrade e anche alla totale assenza di centrali elettriche a carbone e di rigassificatori.

Per imprimere un'accelerazione, l'Osservatorio sui costi del non fare indica la necessità di una “sistematizzazione dell'iter e la pianificazione strategica, l'identificazione delle opere prioritarie, le innovazioni procedurali per agevolarle”. Tra le altre proposte vi sono l'istituzione di un infrastructure manager, la revisione della Via, quale momento di verifica strettamente tecnica; regole chiare e trasparenti per assegnare le compensazioni e limitare i ricorsi amministrativi

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