'TASSA' SULLA BIBITE SBAGLIATA E DISCRIMINATORIA 2012.agosto.30.19

L'ennesima tassa, proposta questa volta dal Ministro della Salute, in realtà non é una tassa ma un'imposta dal momento che la tassa é il corrispettivo di un servizio che non esiste se l'oggetto 'tassabile' é costituito dalle bibite gassate.

C'é stata una levata di scudi, in particolare da parte delle categorie interessate. Ci sono state però obiezioni sulla finalità. Secondo il Ministro il 'tassare' le bibite é un modo per scoraggiare il loro consumo visto che sono zuccherate. Si afferma invece che non é questo il sistema per combattere l'obesità, favorita da un forte consumo di zuccheri.

Queste polemiche le lasciamo a chi le fa. Noi facciamo un discorso economico ed in particolare di perequazione.

Si é ipotizza una 'tassa' di 10 centesimi. Il Ministro ha poi parlato che potrebbe essere di tre, subito stoppato da oppositori secondo i quali principio basde nell'ap0'plicazione di tributi é quello che il costo della riscossione non incida troppo come sarebbe invece in questo caso.

'Tassa' discriminatoria

Che sia 10 o 5 o 3 non importa. Quello che importa il concetto per cui assuminmo come base, per facilità, il 10 centesimi da applicarsi per le bottiglie PET da 1,5 litri.

Siamo andati a vedere i prezzi, un bel ventaglio non c'é che dire.

Cominciamo con la Coca Cola per la quale prendiamo il valore medio fra quelli rilevati, ovvero 1,5 €uro.

Prendiamo poi il Chinotto della San Pellegrino (quello che ha anche estratto di chinotto), per omogenietà rapportando il costo a 1,5 l. dato che le bottiglie sono da 1,25. Qui dunque siamo a circa 1,45 €uro.

Prendiamo un altro chinotto di vari produttori. Prendiamo un costo standard di 70 centesimi.

Prendiamo altre bibite, magari in offerta, per le quali si scende anche a 40 centesimi per bottiglie da 1,5 l.

Nel caso della Coca Cola l'ipotetico negoziante che la vende a 1,5 ha incrementato del 6,7 %, da 1,5 a 1,6.

Chinotto S.P.: da 1,45 a 1,55. Aumento del 6,9% a 1,55

Chinotto normale; da 70 a 80 increnmento del 14,3%

Altre: da 40 a 50. Un incremento del 25%, quasi il quadruplo di quello della Coca Cola

Ipotesi alternativa

Se il Ministro é convinto che il balzello ulteriore sia un buon incentivo se non a smettere quantomeno a ridurre gli zuccheri con vantaggio per la glicemia lasci perdere questa idea così mal concepita e cambi consiglieri.

L'ipotesi alternativa sarebbe semplice: incrementare l'IVA su queste bibite per avere i 10 centesimi in più. Se sulla Coca Cola passando da 1,5 a 1,65 ci sarà un incremento di 15 cts con la leva dell'IVA su una bottiglia ovvi in vendita a 50 cts sarà di soli 5 centesimi passando da 50 a 55.

Niente 'tassa' !

In realtà non siamo per nessuna 'tassa', specie per quelle che costano tanto per portare a casa. Non va mai dimenticato l'esempio della tassa sui cani. Quando il Comune di Sondrio ha voluto guardarci dentro ha scoperto che le spese erano superiori al gettito. Il Comune risparmiava levando la 'tassa'.

Suggerimento al Ministro

Il Ministro si compri una bottiglia di acqua minerale o di bibite e veda se con una vista non da fanco ma media si riesce a leggere le cose messe nell'etichetta. C'é chi lo fa bene ma tanti no. Caratteri microscopici, colori usati, accostamenti cromatici tali per cui non si capisce niente (ad esempio la scritte in nero su fondo rosso scuro). Faccia un provvedimento per cui i caratteri debbono essere di corpo adeguato, di font leggibili, con fondi chiari e inchiostro scuro. Questo per i contenuti, per l'origine e per altre eventuali dati. Toccherà ad altri per altre vie abituare la gente a leggere le etichette e a regolarsi conseguentemente.

Red

Economia