A2A, LA SOCIETA' NATA DA AEM E ASM BRESCIA INVESTE NEI RIFIUTI E HA UN NUOVO QUADRO AZIONARIO

Investire nei termovalorizzatori è il "consiglio" che Citigroup dà ad A2A, alle prese in questi mesi con la definizione del piano industriale. E nei piani della multiutility del Nord rientra infatti «l'affare» rifiuti. A cominciare da Acerra (NA), dove Asm Brescia è in gara per subentrare alla gestione Impregilo. Il bando di gara - pare però deserto - per l'impianto napoletano scade il 31 gennaio.

Ma i rifiuti non sono solo a Napoli. A2A punta a sviluppare l'impianto milanese di Figino, entrato tra i suoi asset con l'integrazione di Amsa, la società di smaltimento dei rifiuti del Comune di Milano. «Stiamo mettendo a punto - spiegano dalla società - uno studio di fattibilità che nei prossimi due mesi dovrebbe portarci a dare il via libera al progetto di revamping». Per ora, infatti, archiviata l'ipotesi di creare da zero un secondo impianto, A2A punta allo sviluppo del termovalorizzatore preesistente. «Una soluzione - commentano - più rapida ed efficace». A creare upside, spiega sempre Citi, saranno inoltre «gli investimenti nella rete di teleriscaldamento a Milano e nelle rinnovabili». In questi due settori, il numero uno di A2A Giuliano Zuccoli, sta studiando lo sviluppo degli impianti di calore di Sesto San Giovanni e un incremento nella produzione di energia ecosostenibile.

AZIONARIATO

Intanto, sul fronte azionario sale il finanziere franco-polacco-camuno Romain Zaleski e scende quello bresciano Emilio Gnutti. La mappa dei soci di A2A pubblicata dalla Consob vede la staffetta dei due finanzieri tra i soci di peso della multiutility nata dalla fusione tra le ex municipalizzate lombarde Aem e Asm, controllata con una quota del 27,45% a testa dai Comuni di Brescia e Milano.

Romain Zaleski, titolare di una quota del 2,8% in Asm (secondo gli ultimi dati comunicati alla Consob), per arrivare al 2,51% attualmente detenuto in A2A (attraverso la Carlo Tassara) ha infatti incrementato la sua partecipazione. Scompare invece dalla mappa dei soci rilevanti la Fingruppo di Emilio Gnutti e dei suoi soci bresciani, titolare, prima della fusione, di una quota di poco inferiore al 5% in Asm. Nessun alleggerimento di quota da parte della holding che, si apprende, detiene l'1,97% di A2A, appena sotto il 2%. La discesa nell'azionariato è frutto esclusivamente del concambio tra azioni Asm e quelle del nuovo gruppo. Tra gli altri azionisti di A2A si rafforzano sia la svizzera Atel, al 4,43% (aveva poco più del 5% in Aem), con cui la società guidata da Zuccoli ha una partecipazione incrociata, che il fondo Fidelity International, al 2,44% (deteneva circa il 2% di Aem).

Quindici - Federutility

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