MALPENSA KO. SCONTATO. LA CONTROPARTITA FRANCESE PER IL REGALO DI ALITALIA. LA PROTESTA

Anni fa sotto al Pirellone, lato Via Filzi, abbiamo trovato con i vessilli sindacali, i cartelli, fischietti ed altri rumorosi oggetti, i dipendenti dell’Alfa. Ci siamo fermati a discutere con qualcuno di loro. Ci facevano un mix di compassione, dispiacere e solidarietà. Credevano ancora di poter salvare qualcosa dell’azienda per la quale molti avevano lavorato una vita. Erano in ballo Termini Imprese e Arese. Uno dei due stabilimenti sarebbe morto. Quale? Non occorreva essere maghi per immaginare quale.

Fiumicino e Malpensa. Roma e Milano. Ma pensate un po’ quale dei due sarebbe stato scelto, al di là di tutti i discorsi di questo mondo.

Il destino era già segnato non solo dello scalo ma anche quello di Alitalia. Ai francesi, ovvio.

Ma possibile che nel recente incontro Prodi non abbia concordato con Sarkozy qualcosa in cambio?

Non è di ieri, né dell’altroieri l’idea che qualcosa stesse bollendo in pentola. Che cosa? Vediamo se sbagliamo. Non è per caso che sull’altro piatto della bilancia sia comparso l’ENEL?

Quanto alla protesta annunciata ci siamo anche noi.

Non facciamo fesserie, come ha detto anche Formigoni. Non blocchiamo autostrade o ferrovie. Sarebbe un farci male da soli. Sarebbe invece meglio andare a bloccare il centro di Roma manifestando tra Piazza Colonna, il Vittoriano e zone intorno, con particolare riferimento a Montecitorio e Palazzo Madama. Scegliendo la data giusta.

a.f.

a.f.
Economia