Chi ha ordinato le torture? L'INDIGNAZIONE DEL MONDO

di Alberto Frizziero

 


Pamparana vuole le dimissioni di Rumsfeld

Andrea Pamparana, nella sua rubrica su TGcom.it, "L'indignato
speciale" sostiene che Rumsfeld deve dimettersi dopo lo scandalo
delle torture.


Gli abbiamo scritto


Gli abbiamo scritto in questi termini:

"Rumsfeld è quel signore che definì prima della guerra gli inviti
alla cautela che venivano da varie parti, Papa in primis, come
“posizioni della vecchia Europa”, Prodi allora rispose che erano
posizioni non “della vecchia” ma “della saggia” Europa.

Per la verità dovrebbe dimettersi per l’esito fallimentare della
sua linea, imposta al Segretario di Stato Powell e fatta assumere
all’inquilino, sempre più temporaneo se non ci sono cambi di
rotta, della Casa Bianca.

Nella vicenda il Segretario alla Difesa si è assunto tutta la responsabilità (per la verità
se non lo avesse fatto lo avrebbero comunque fatto gli altri…)
precisando di non avere alcuna intenzione di dimettersi “per una
questione politica”.

E’ coerente.

Se siamo nel caos in cui siamo, per una guerra che secondo
Rumsfeld e soci doveva durare due giorni e con i marines accolti a
braccia aperte dagli irakeni, è proprio perché si sono ignorate le
regole della politica che sul piano internazionale sono forse
ancora più pregnanti.

“Dimissioni per una questione politica”: allora si
sarebbe dovuto perdere tempo al Palazzo di Vetro, perdere tempo
discutendo con gli alleati, perdere tempo sentendo anche come la
pensavano i Paesi arabi moderati ecc., tutte cose sgraditissime
agli occupanti le poltrone più alte del Pentagono. Non si è fatto
allora, e perché mai si dovrebbe fare adesso?

Dimissioni dunque niet. La “Falchi spa” del Pentagono proseguirà
imperterrita per la sua strada. Di dimissioni manco l’ombra. C’è
da auspicare che provveda verso la fine dell’anno l’elettorato
americano, nel qual caso potrebbe profilarsi la via d’uscita e la
svolta con la “Giornata della Riconciliazione” all’Assemblea
dell’ONU.
Cordialità"


L'indignazione del mondo. Doppia


Una sola aggiunta. Il mondo intero é indignato per quanto é stato
possibile vedere - che poi é solo una parte! -.

Giustamente. Siamo oltre ogni limite, persino di quelli estremi
che si raggiungono talvolta quando la parola é alle armi.

Crimini di guerra, come quello, più volte da noi sottolineato, del
barbaro assassinio dei figli di Saddam quando potevano benissimo
essere presi prigionieri e processati.

C'é però a monte un dato ancora più grave, visto che oggi si
valutano alcune conseguenze di quell'atto, ed é come si é arrivati
alla guerra.

Indignazione doppia.


Gli americani possono fare tanto


Si é preso in giro il mondo intero, ONU, Paesi alleati e non,
opinione pubblica americana. La scusa, per duimostrare che
bisognava fare la guerra, del terrorismo era caduta subito. Era
arrivata quella del possesso da parte di Saddam delle armi di
distruzione di massa, che Bush, Rumsfeld, ed anche Blair, sapevano
benissimo non esserci in Irak.

Si sono fatti gioco di tutto il mondo, che può fare poco.
Si sono fatti gioco degli americani, che possono fare tanto:
con la scheda, fra qualche mese, salvando l'onore degli Stati
Uniti ed anche permettendo a chi di noi é sinceramente amico degli
americani di poter rialzare la testa senza più la faccia rossa di
abissale vergogna e di feroce indignazione.
Alberto Frizziero


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Alberto Frizziero
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