Marca male. Il sistema non tiene. Concordia parve res crescunt. Discordia maxume dilabuntur. E adesso i nodi vengono al pettine

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Avevamo già
scritto e impaginato questo articolo quando é arrivata la
dichiarazione del Ministro dell'Economia Tremonti il quale ha
affermato che la crisi mondiale, finanziaria in particolare, é
stata perfino superiore a quella storica del 1929. Oggi si può
dirlo - ha aggiunto il convalligiano Ministro - perché il peggio
é passato.

I segni d'altronde erano molteplici. Si é assistito a crolli
clamorosi in tutto il mondo. Società di grandi dimensioni
letteralmente implose sotto il profilo dei debiti. I mercati
finanziari per lungo tempo sono apparsi come drogati con aziende
della new economy con quotazioni di borsa astronomiche, senza
alcun riferimento con i dati di bilancio, in particolare
capitale nominale, fatturato, indebitamento, utili. Era il
periodo in cui tutti erano diventati Finanzieri (non quelli
della Guardia di Finanza ovviamente), dato che oggi si comprava,
domani si vendeva guadagnando, poi si ricomprava e così via. 
Per poi infilare una discesa velocissima nella quale in tanti
hanno lasciato camicia e tutto il resto.

Morti e feriti eccellenti, e con loro tantissimi risparmiatori,
vi sono stati in molti Paesi.

Del pari venivano al pettine una serie di nodi. Fra tutti quello
delle pensioni. In due-tre decenni la vita media,
fortunatamente, si é allungata di parecchio. Un tempo
l'erogazione delle pensioni aveva una durata relativamente
breve, per il periodo cioè intercorrente tra la fine
dell'attività lavorativa e la morte, e così andava anche per le
pensioni di reversibilità. Non solo, ma la popolazione attiva
sopravanzava di parecchio il numero di pensionati mentre oggi é
l'opposto.

Il problema riguarda in particolare tutti i Paesi europei, ma
per tutti, chiunque sia al Governo, é cosa ardua mettere mano a
riforme che, comunque sia, quand'anche mantengano i diritti
acquisiti per chi in pensione c'é già, sono inevitabilmente
costrette a ridurre le garanzie.

Sui Paesi più sviluppati inoltre viene a pesare in qualche modo
il debito dei Paesi cosiddetti in via di sviluppo, in realtà
meglio definibili come "Paesi arretrati" e destinati, senza
interventi, a diventare ancora più arretrati.

Si aggiunga il "pericolo giallo" e, in misura strategicamente
minore ma non per questo meno incidente, la concorrenza dei
Paesi europei ex comunisti dove il basissimo costo del lavoro
funge da calamita per tante aziende, anche di minori dimensioni,
del mondo più industrializzato.

La Finanziaria discussa in queste settimane é lo specchio di una
situazione oltremodo difficile. Al di là di ogni discussione
politica, che non ci compete e nella quale non vogliamo entrare,
é evidente che si é raschiato il fondo del barile al punto da
chiederci come sarò possibile fare per quella prossima visto e
considerato che non ci saranno più le possibilità di "una
tantum", tipo condoni e vendite di beni, inserite quest'anno.

Si aggiunga a tutto questo una situazione obiettivamente
difficile sia sul piano politico che su quello sociale, acuite
da un generalizzato rialzo dei prezzi sulle cui motivazioni si
affannano gli analisti senza riuscire ad essere convincenti.

"Concordia parve res crescunt. Discordia maxume dilabuntur"
c'é scritto sulla vecchia aula consiliare del Comune di Sondrio
ma se tutti o quasi concordano sulla saggezza di quella massima
pochissimi cercano di metterla in pratica.

Marca male insomma. I nodi vengono al pettine e anche se fosse
vero, e c'é da sperarlo, quanto ha detto il Ministro e cioè che
il peggio é passato e che si intravedono finalmente segni di
ripresa, per un po' di tempo ancora ci sarà da stringere la
cinghia, prima che questa ripresa possa far sentire i suoi
benefici effetti. Terrorismo permettendo.

Alberto Frizziero

GdS 8 XII 03 -
www.gazzettadisondrio.it

Alberto Frizziero
Editoriali