Medaglia d'oro al valor civile ai due elicotteristi del 118 caduti durante l'intervento di soccorso in alta montagna - IL TICKET

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La tragedia e due medaglie-simbolo - Il ticket



LA TRAGEDIA E DUE
MEDAGLIE-SIMBOLO


Al Passo dell'Avles, in Comune di Valfurva, (non lontano dal
Passo dello Stelvio per chi non conosce la zona), l'elicottero
AB 412 del 118, un mezzo potente e da poco revisionato, ha
concluso tragicamente la sua missione di soccorso.

Aveva scaricato medico, infermiere, guida alpina per intervenire
in soccorso di un escursionista in difficoltà. Doveva
riprenderli a bordo ma correnti in quota hanno impedito il
consueto recupero con verricello. Si é allora abbassato in, come
tecnicamente si dice, "hovering, a fianco del versante.

Per ragioni al vaglio degli inquirenti il rotore ha toccato la
parete, pare due volte. La fine, con le fiamme là in basso.

Pilota, Roberto Zambianchi di Canneto Pavese e tecnico di bordo,
Sergio Bulanti di Tartano, - espertissimi entrambi -, sono morti
sul colpo.

Il Sindaco di Tartano già nel manifesto mortuario nel quale
esprimeva il cordoglio della popolazione per il concittadino
scomparso chiedeva un riconoscimento alla memoria dei due
Caduti, successivamente formalizzato in una lettera al Prefetto
di Sondrio.

Abbiamo subito, in ogni sede, sostenuto che il minimo da farsi
fosse la concessione della medaglia d'oro al valor civile, per
il sacrificio della vita dopo averne salvate, talvolta in
condizioni proibitive, tante altre.

Questa proposta é stata formulata dal consigliere regionale
Bordoni al Presidente della Lombardia Formigoni (ricordiamo che
il 118 dipende dalla Regione), e in questi termini si é anche
espressa la capogruppo di FI in Consiglio Comunale di Sondrio,
Barbara Bordoni, habituée dell'aviosuperficie di Caiolo. Ci si
attende ovviamente che dalla prima seduta del Consiglio
Provinciale venga la stessa proposta in nome di tutta la
comunità valtellinese e valchiavennasca, quella che agli
operatori del 118 deve molto.

Quella medaglia non colmerà il vuoto per la vedova di Bulanti e
i suoi figli in tenera età, - come per i familiari di Zambianchi
-, ma sarà un simbolo che accompagnerà la vita dei bimbi, per il
contributo dato dal loro padre.

Una nota personale di particolare tristezza, pensando che
l'avvio dell'elisoccorso, fra - strano a dirsi - notevole
scetticismo, era avvenuto 26 anni fa con iniziativa di chi
scrive, concordando con il pilota Sassella, poi caduto a
Chiareggio durante un lavoro di trasporti per l'ENEL, la messa a
disposizione del Soccorso Alpino, con intervento della Comunità
Montana unica di Valtellina che presiedevo, le prime 17 ore di
elicottero.

Da allora la strada percorsa nei cieli di questi 200 km di arco
alpino é stata tanta, ma tanto é stato il contributo. Se molte
famiglie hanno ancora i loro cari lo devono proprio a questo
servizio, per diversi anni finanziato e gestito localmente prima
di passare alla Regione.

IL
TICKET


E' anche questa occasione di
riflettere.

Il volo dell'eliambulanza é divenuta una cosa familiare, quasi
di routine. In certi giorni poi, specie i festivi, chi é dalle
parti di Caiolo vede il via vai continuo. Una volta con rapida
ascesa in direzione della Valmalenco, un'altra verso la
Valchiavenna, altre volte lungo la Valle sino all'estremità, 100
km ed oltre più su.

Una riflessione sul servizio, sui rischi, talora sui costi.

E' chiarissimo che di fronte a una vita umana non c'é costo che
tenga, ma qualcuno dice che talora l'elicottero si trovi a dover
intervenire quando proprio non appare essenziale l'uso del mezzo
aereo. Non sappiamo se questa voce corrisponda alla realtà,
seppure di qualche caso siamo stati personali testimoni, e
potremmo, se necessario, riferirne.

Potrebbe non essere infondata l'idea di istituire un ticket, in
percentuale del costo dell'intervento, ticket da esonerarsi nel
caso si riscontrasse la fondatezza della chiamata, e da versarsi
nel caso invece si constatasse che in effetti l'urgenza non era
tale da richiedere questo tipo di intervento.

Quando l'elisoccorso era finanziato e gestito localmente in
Comunità Montana unica si era messo a punto un meccanismo
particolare. Il servizio sarebbe stato gratuito per i residenti
e per gli ospiti ufficiali della Valle (Alberghi, appartamenti,
convivenze, campings) e per chi stabilmente in Valle per lavoro.
Il servizio avrebbe dovuto essere a pagamento per gli altri, a
meno che non stipulassero, arrivando in Valtellina, apposita
assicurazione neanche costosa. Il progetto non andò in porto
perché subentrò la Regione.
Ricordiamo il caso svizzero, la REGA che interviene (8712
volte nel 2002) con i suoi 14 elicotteri - se occorre con tre
aerei - nei seguenti casi:

- infortunio in zona discosta,

- i feriti gravi sono più d'uno,

- feriti privi di coscienza,

- lesioni alla spina dorsale,

- pazienti con amputazione,

- ustioni estese,

- malattie acute, ad es. infarto.

Teniamo conto che la REGA non si avvale di aiuti federali,
cantonali, locali ma solo della contribuzione di 60 milioni di
franchi nel 2002 (66154 con donazioni) da parte di 1,6 milioni
di persone, oltre a quanto le viene dalle Assicurazioni.

Si diventa sostenitori della REGA versando franchi svizzeri 30
per persone singole, 70 per famiglie (genitori e i loro figli
con meno di 18 anni), ridotti a 40 per famiglie monoparentali
(il genitore con i figli minori di 18 anni).

In altri termini si paga e quindi si potrà avere il servizio
gratuito in caso di bisogno. A chi non versa queste cifre in
caso di intervento aereo verrà addebitato il costo dell'elisoccorso.
42,585 milioni di franchi sono i proventi delle missioni a
pagamento.

Premesso che siamo ragionevolmente convinti che non cambierà
nulla, un ripensamento del servizio sarebbe in realtà forse
opportuno, e sempre naturalmente che non venga documentato che
in realtà il servizio va bene così come oggi funziona (ma il
recupero dei due cercatori di funghi, uno al mattino e l'altro
al pomeriggio in quel di Postalesio non é certo uno degli
interventi che la REGA svizzera compirebbe...).

Se infatti fosse possibile ridurre l'intervento dell'elisoccorso
all'essenziale, pur anche senza la rigidità dei limiti della
REGA svizzera e sempre che si appuri che non tutti i voli
rientrino nella comprovata urgenza, si ridurrebbe l'impegno
degli operatori e il logorio delle macchine.

Dispiace fare queste riflessioni in un momento così triste, ma
se dal tragico evento venisse una riconsiderazione in positivo
per il servizio, comunque oltremodo meritorio ne sarebbe valsa
la pena.
Alberto Frizziero

GdS 18 VIII 03 -
www.gazzettadisondrio.it

Alberto Frizziero
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