Mondiali: Al Sindacato Libersind Roma e sede di Milano (posta@libersind.it

Il Comunicato del Libersind - Quattro cose (La sproporzione - Ragione e torto - Boomerang - Che dimenticanza! La dissociazione del Segretario Generale!) - Richieste di risarcimento alla RAI ma non solo - Annotazione di metodo e di costume

                                                                        
Sondrio 15.2.2005

Al Sindacato Libersind – Roma e sede di Milano - ( posta@libersind.it
)

e, per conoscenza:

Ai soggetti interessati

Al Comitato Cittadini Consumatori Valtellina

Agli organi di informazione della provincia di Sondrio

IL COMUNICATO DEL LIBERSIND

Ancora sul vergognoso rinvio del gigante dei Mondiali di Bormio.

Abbiamo letto in un comunicato ufficiale del sindacato promotore
dello sciopero:

“Il Libersind Conf.sal intende far chiarezza
sulle gravi motivazioni che hanno portato, ad un gesto estremo
come quello della proclamazione dello sciopero in Lombardia e
rivolgiamo un appello a quella parte di stampa “libera” che non
si sente in dovere, per strategie di “gruppo” di dipingere
questo sciopero come una sorta di farsa dove quattro
“straccioni” si sono assunti una responsabilità tanto grave per
un problema di giacconi e di parcheggi”.

Siccome “La Gazzetta di Sondrio” è assolutamente “libera”, né
obbedisce a strategie di “gruppo” e semmai qualcosa ha da dire
nei confronti della RAI per la quale le Alpi sono Val d’Aosta e
Trentino-Alto Adige, e poco esistono invece questi 200 km tra
Lepontine e Ortles non avendo noi la fortuna di avere una sede
regionale RAI, raccogliamo l’appello. Però pane al pane e vino
al vino.

QUATTRO COSE

Tanto per cominciare quattro cose.

 

 La sproporzione.
Innanzitutto la gigantesca sproporzione fra le Vs.
rivendicazioni e le conseguenze, di enorme portata. Alla
possibile Vs. obiezione – “noi rigettiamo sulla RAI la
responsabilità” si può rispondere che, visto che la RAI non era
in grado di trasmettere senza i Vs. scioperanti, avreste fatto
un figurone eccezionale dichiarandovi pronti a lavorare comunque
alla condizione che venisse letto un Vs. messaggio o cose di
questo genere. Chiunque, anche il più sprovveduto, era in grado
di valutare le enormi conseguenze di un rinvio, salvo
naturalmente che non si volesse proprio questo, e cioè creare il
caso.

 

 Ragione e torto.
Secondariamente esiste nella saggezza popolare un detto
secondo il quale, sbagliando mosse, si può passare dalla parte
della ragione a quella del torto. Abbiamo scritto, e
riconfermiamo: posto che aveste mille ragioni da vendere – non
lo sappiamo ma poniamoci pure in questa logica – con quello che
è successo siete automaticamente passati dalla parte del torto.

 

 Boomerang. In terzo luogo l’effetto boomerang. Nel caso di altri grandi
eventi chi si può fidare della RAI se possono succedere – e non
importa di chi sia la colpa – “vaccate” solenni quale quella di
rinviare una gara di Coppa del Mondo? Così siamo al paradosso.
Fra le Vs. doglianze c’è quella di un eccessivo ricorso al
lavoro esterno. Se a Bormio – sono in molti a dire - ci fossero
stati gli esterni quel che è successo non sarebbe avvenuto. Per
il futuro c’è da auspicare, visto come sono andate le cose, che
non si corrano rischi analoghi per cui ben vengano gli esterni.
Non è una valutazione strumentale, è l’atteggiamento del buon
senso comune…

 

 Che dimenticanza!
La dissociazione del Segretario Generale! Una quarta cosa legata alla Vs. affermazione:

“il Segretario
Generale del Libersind Confsal Giuseppe Sugamele ha speso
moltissime energie nel vano tentativo di avvicinare le parti a
scongiurare lo sciopero. L’azienda RAI per tutta risposta non ha
minimamente tentato un contatto con la dirigenza sindacale
milanese che aveva proclamato lo sciopero seguendo tutte le
procedure di legge”.

Avete dimenticato un particolare di rilievo: in proposito
ricordiamo infatti a Voi e facciamo presente a quanti
d’interesse questa lettera:


“Sig. Walter Di Marino – Libersind
Milano

Il Segretario Generale Giuseppe Sugamele si dissocia dallo
sciopero proclamato dal Dirigente Sindacale in indirizzo, per la
sede Rai di Milano, dalle ore 00.00 del 09 febbraio 2005 alle
ore 24.00 dello stesso giorno. Distinti saluti”


 

Alcune considerazioni ulteriori.

In base all’art. 40 della
Costituzione "Il diritto di sciopero si esercita nell'ambito
delle leggi che lo regolano". Non si tratta quindi, per così
dire, di un diritto assoluto (esempio di diritto soggettivo ed
inviolabile il diritto al lavoro), ma relativo. (E non è che il
disposto dell’art. 40 della Costituzione si esaurisca nella
procedura…). Sono cose che verranno approfondite nelle sedi
proprie.

A noi interessa rilevare come lo sciopero del 9 febbraio non sia
andato contro il Vs. datore di lavoro, o solo contro di lui.

Il
risultato è sotto gli occhi di tutti: danno enorme all’Italia,
danni concreti a organizzatori, provincia, alla gente.

Inutile
che ve la prendiate con la stampa “non libera” perché bastava e
basta prendere in esame quella straniera, che non ha certo
interessi o rapporti con la RAI: un disastro per il nostro Paese
e un forte dispiacere a leggere i caustici commenti a nostro
danno.

RICHIESTE DI RISARCIMENTO ALLA RAI MA NON SOLO

Adesso comunque è il momento in cui in diverse sedi si pensa ai
risarcimenti dati i danni colossali conseguenti al rinvio della
gara, danni economici oltre quelli citati d’immagine per il
nostro Paese.

E’ evidente che il primo soggetto da chiamare in causa è la RAI,
ma non è il solo.

Con la RAI è giusto che debbano rispondere solidalmente “le
persone fisiche nei confronti delle quali verranno appurate
responsabilità, dirette o indirette, per azioni o per
omissioni”.

Per esemplificare tutti si attendono che il/i dirigente/i RAI
che ha/hanno così pedestremente gestito la vicenda non se la
può/possano cavare con provvedimenti amministrativi, cambio di
funzioni, trasferimenti o altre amenità di questo genere.
Quand’anche venisse/venissero mandato/i a casa, non basta
ancora.

Acclarate le responsabilità, dovrebbero infatti essere chiamati
a rispondere solidalmente dei danni, sia pure entro i limiti di
rito.

Analoga solidale compartecipazione per quanti altri dovessero
venire a trovarsi nella medesima situazione. (Lasciamo questa
materia ai legali specialisti in diritto del lavoro che daranno
il loro responso sulla legittimità dello sciopero alla luce di
un elemento finora stranamente non considerato. In ogni caso non
è affar nostro ma delle sedi cui le vertenze risarcitorie
saranno delibate).

ANNOTAZIONE DI METODO E DI COSTUME

Ultima annotazione di metodo e di costume.

La Vs. unica preoccupazione è stata quella di rigettare tutta la
responsabilità sulla RAI.

Non vi siete degnati minimamente di rivolgere almeno un
pensiero, se non intendevate arrivare alle scuse, a quella gente
– gran parte di essi lavoratori come voi – che han preso ferie,
hanno viaggiato per centinaia di km la notte per trovarsi con le
pive nel sacco.

Non a questa provincia e alla sua gente che aveva puntato
moltissimo su questi mondiali, trovando vanificati in parte i
propri sforzi.

Non agli organizzatori che con la RAI non c’entravano niente.

Non agli atleti.

Non ai giornalisti ai quali il giorno prima vi siete ben
guardati dal dire che l’indomani avrebbero potuto esserci
sorprese.

Sintomatico.

In ogni caso siamo solo all’inizio.

Alberto Frizziero, direttore “La Gazzetta di Sondrio”
GdS


GdS 20 II 2005 -
www.gazzettadisondrio.it

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