QUALITA' VALTELLINA: Sondrio al secondo posto in Italia per qualità ambientale

di Luca Alessandrini

Qualità Valtellina - Secondi
per un soffio - Così Legambiente - L'indagine, gli indicatori,
la valutazione

QUALITA'
VALTELLINA

Si può proprio parlare, legittimamente, di "Qualità Valtellina",
in molti settori. Periodicamente, del resto, arrivano le
conferme.

Ora é la volta di "Ecosistema urbano 2004", l'ormai tradizionale
indagine sulla qualità ambientale di Legambiente con l'elaborazione:
dell'Istituto di Ricerche Ambiente Italia

Dopo il primato assoluto in Italia per qualità di vita
conseguito nella annuale indagine de "Il Sole - 24 Ore" arriva
il secondo posto, dopo Cremona, in "Ecosistema urbano".


SECONDI PER UN
SOFFIO

La classifica, basata sull'analisi effettuata su 70 parametri
ambientali, vede infatti davanti a Sondrio solo Cremona, e per
un soffio: 65,9% rispetto al 65,6%. Le posizioni
delle altre lombarde: Lecco 4, Mantova 5, Bergamo 6, Pavia 13,
Lodi 17, Varese 22, Como 47, Brescia 57, Milano 84. Da notare il
primo posto in Italia di Sondrio per la dotazione/abitante di
piste ciclabili.

10
anni di ricerca sulla salute di 103 capoluoghi di provincia: si
allarga la forbice Nord-Sud, i grandi centri i più stressati.

Cremona conferma il primato dello scorso anno con punti di forza
la raccolta differenziata, la riconversione dai mezzi pubblici a
combustibili meno inquinanti, l'ampliamento della aree
pedonali e delle piste ciclabili.

Sondrio, osserva Legambiente "premiata principalmente per l'impegno a
favore di una mobilità urbana più razionale e sostenibile
(parcheggi di scambio, sostituzione di semafori con rotatorie,
ampliamento della zona pedonale, sperimentazione di asfalti
fonoassorbenti).

Sul terzo gradino del podio Verbania i cui punti di forza sono
stati
la raccolta differenziata, e le scelte (come quella delle isole
pedonali sul lungolago) per migliorare la mobilità.

Da sottolineare l'ottimo esito della Lombardia che piazza ai
piedi del podio Lecco, Mantova e Bergamo mentre le due maggiori
città, Milano (84° posto!) e Brescia finiscono male. Milano per
la depurazione addirittura sul fondo classifica, in particolare
per l'assenza totale di purificazione delle acque. E pensare che
da Milano venivano, e vengono, a darci lezione di tutela
dell'ambiente quando Sondrio da quasi un quarto di secolo depura
tutti i reflui, e non solo quelli civili, ma anche gli scarichi
chimici!


COSI' LEGAMBIENTE

Legambiente osserva però che "complessivamente, l’Italia delle città è in stallo. Se sono
innegabilmente migliorate rispetto al passato le condizioni
ambientali generali, nessuno dei nostri centri urbani scoppia di
salute. Nella lotta contro l’inquinamento e per migliorare la
qualità della vita, le città reagiscono nel migliore dei casi
parando i colpi, ma senza riuscire ad andare oltre la singola
emergenza. E', ad esempio, il caso del traffico e dello smog:
nessuno dei provvedimenti messi in campo ha impedito che la metà
delle città superasse il limite previsto per il PM10. Ed è il
Sud a soffrire di più (tre sole città nei primi quaranta posti
della classifica): nei centri del meridione sale il carico
ambientale della vita cittadina e produttiva portando
l’inquinamento a livelli ormai paragonabili a quelli del nord,
ma non crescono di pari passo le strategie di contrasto. I
centri medio piccoli, poi, surclassano le grandi città, che
restano in affanno e non si allontanano da metà classificaE.

Va ricordato che "Ecosistema Urbano" é un’esperienza
unica a livello mondiale nell’organizzazione dei dati ambientali
delle città con lo scopo di fornire criteri di valutazione della
sostenibilità:

“Nato all’indomani della riforma che ha portato all’elezione
diretta del sindaco e ad una nuova stagione nei rapporti fra
cittadino e istituzioni – spiega Ermete Realacci, presidente di
Legambiente - il decennale di Ecosistema Urbano con un momento
cruciale per il mondo delle amministrazioni locali. Mentre si va
definitivamente consolidando il proficuo rapporto fra i sindaci
e il territorio, arrivano segnali che rischiano di annacquarne
la sostanza: lo Stato centrale, ad onta del federalismo, vuole
tornare protagonista indiscusso quando si parli di opere
pubbliche. Comuni e province vengono poi costretti a tirare la
cinghia, e non poco, con pesanti riduzioni dei trasferimenti.
Tagli che, se li sommiamo all’assenza di efficaci e sistematiche
politiche nazionali per la lotta al traffico, ai consumi
insostenibili, e all’inquinamento, indeboliranno l’opera avviata
dai sindaci in questi anni.”

“Cosa insegnano, insomma, questi primi dieci anni di Ecosistema
Urbano? Ci insegnano che la presenza di amministrazioni locali
volenterose e capaci è la premessa per una buona gestione del
territorio e dell’ambiente cittadino. Se però queste
amministrazioni non vengono adeguatamente sostenute dal governo
centrale, o se lo trovano addirittura a remare contro, è il caso
del condono edilizio, c’è poco che possano fare per il
cittadino”.


L’INDAGINE, GLI INDICATORI, LA VALUTAZIONE

Ecosistema Urbano, ricorda ancora Legambiente, rappresenta e valuta i carichi ambientali, la
qualità delle risorse e la capacità di gestione e tutela
ambientale dei 103 comuni capoluogo italiani. Sono state
raccolte, principalmente attraverso questionari e interviste
dirette ai comuni, informazioni e dati su circa 70 parametri
ambientali. Si va dalla qualità dell’aria (numero, distribuzione
ed efficienza delle centraline di monitoraggio; concentrazione
dei principali inquinanti – ozono, benzene, PM10, biossido di
azoto, monossido di carbonio, biossido di zolfo) e dell’acqua
(concentrazione di nitrati nell’acqua potabile, depurazione)
all’inquinamento acustico, dai consumi (acqua ed energia) alla
produzione e smaltimento dei rifiuti. Dalla gestione e
congestione del traffico urbano (rapporto auto/abitanti, parco
autobus, estensione della rete del trasporto pubblico e
passeggeri che se ne servono, corsie preferenziali, mezzi
ecologici) alla aree pedonalizzate, ai giardini pubblici, alle
piste ciclabili, fino all’abusivismo edilizio.

Il sistema di valutazione attribuisce un voto in percentuale
rispetto ad alcuni obiettivi di sostenibilità. Si tratta di
obiettivi concreti e praticabili: se una città riuscisse ad
ottenere, per ogni parametro considerato, i migliori risultati
raggiunti nella realtà dai 103 comuni, il punteggio complessivo
ottenuto sarebbe pari al 92,5% dell’ideale punteggio massimo.
Un’idea di sostenibilità, dunque, a portata di mano.

Sul prossimo numero pubblicheremo una disanima analitica.
Luca Alessandrini

GdS 18 X 03 -
www.gazzettadisondrio.it

Luca Alessandrini
Editoriali