SUCCESSO DELLA CATENA UMANA DI DELEBIO. INTANTO RICORDIAMO CHE CON

La catena umana - "Comitati per" e non "Comitati contro" - Troppe gallerie sulla 36 a lago e sulla Strada della Rinascita - Ci sarebbe almeno parte della 38 - L'intubamento della Strada della Rinascita


LA catena umana


Eravamo in tanti a Delebio ma, quel che più conta, c'erano quasi
tutti quelli che contano, quelli che rappresentano i cittadini
di Valtellina e Valchiavenna. E c'erano il carattere e il buon
senso valtellinesi: manifestazione civilissima e correttissima,
senza una sbavatura che sia una, senza il minimo fastidio al
traffico di passaggio. In mezzo alla gente il Questore
ovviamente sul posto per debito di ufficio ma contentissimo
dalla - per lui scontata conoscendo la gente di qui - piega che
stavano prendendo le cose, e cioé l'antitesi totale e perfetta
delle robe da no-global. Compostezza e serietà anche negli
slogans, sia in quelli su due enormi striscioni bianchi che in
quello scritto sulla pettorina che tutti hanno indossato "uniti
per una nuova strada".

Clima metereologicamente rigido (ottima idea la predisposizione
al termine di pentoloni di vin brulé) ma politicamente
ultra-positivo. Ci sono momenti, ahimé pochi, in cui la politica
rivela il lato migliore di se stessa, dimostrando in quei
frangenti che si tratta della disciplina più nobile che esista
se correttamente praticata in spirito di servizio. Abbiamo
infatti sempre sostenuto la grande validità del modello inglese
(anche se i figli di Albione non sono in cima alle nostre
simpatie). Nel momento delle grandi necessità la regina che
chiama a Buckingham Palace Premier e Leader dell'opposizione;
colloquio e poi, all'unisono si marcia, magari per mandare,
tutti d'accordo, la flotta a 20.000 km di distanza a fare la
guerra agli Argentini che sono andati a occupare pressoché
sconosciute isolette su cui sventola la bandiera inglese.



"Comitati per" e non "Comitati contro"

Lo chiamiamo "modello inglese" anche se si tratta di
un'altra versione del nostro "tutti sulle mura". Non usiamo
questo perché implicito con esso c'é un concetto di "difesa", di
"unione contro qualcuno che ci minaccia". Noi preferiamo i
"Comitati per" ai "Comitati contro" - nei quali l'intesa é
sempre generale ma magari partendo da posizioni diversissime con
i nodi che poi arrivano al pettine quando si passa a costruire
-.

Lo hanno capito in tanti. Qualche Sindaco non ha aderito. Sta
bene. E' utile ci siano anche quelli, specie se le adesioni
superano abbondantemente il 90% dei Comuni della provincia e uno
solo ha deliberato la non adesione al Comitato Istituzionale che
ha promosso la manifestazione.

Non c'erano "Sindaci della C.d:L.", "Sindaci dell'Ulivo o del
GAD", "Sindaci indipendenti"; C'ERANO SINDACI, punto e basta, in
rappresentanza di valtellinesi e valchiavennaschi di ogni colore
politico perché il problema non ha colore politico. Il problema
é molto semplice nell'enunciazione: ci vuole la strada. Il
problema é poi arduo nella realizzazione, lo sappiamo, anche se
qualche riflessione va fatta. Non solo a posteriori, visto che
l'idiosincrasia per le gallerie l'abbiamo sempre manifestata.
Non per claustrofobia ma per una fondatissima ragione di costi,
visto che se i soldi vanno pesantemente da una parte, oltre
quello che necessiterebbe veramente, poi non ce n'é dall'altra.

Troppe gallerie sulla 36 a lago e sulla Strada
della Rinascita


Sulla quarantina di km di superstrada da Lecco a Fuentes siamo
arrivati ad avere - citiamo a memoria - circa 23 km di gallerie.
Tutte a doppia canna, assai costose sia nella realizzazione che
poi nella gestione.

La Strada della Rinascita si può dire che sia quasi una galleria
sola. A canna semplice, con impossibilità di sorpasso anche dei
veicoli lenti (o meglio: con divieto e frequente violazione del
divieto mettendo così a rischio sicurezza e patente) e timori
per la sicurezza.

In entrambi i casi a determinare l'esagerata percentuale di
tratti dentro la montagna rispetto a quelli all'aria aperta sono
state le posizioni dei cultori e difensori del paesaggio, ai
quali va, per carità, il nostro rispetto quando assumono
posizioni razionalmente compatibili ma che non riusciamo a
digerire quando, con atteggiamenti cattedratici e da monopolisti
del vero e del giusto, pontificano e censurano.

L'intubamento della Strada della Rinascita

Abbiamo percorso a piedi l'alveo abbastanza asciutto dell'Adda
da Le Prese sino al Ponte del Diavolo (che, contrariamente a
quanto si pensa, non é stato distrutto dall'immane frana;
l'alveo si era riempito con la prima alluvione per cui giace,
intatto, un po' di metri sottoterra come le indagini tecniche
hanno rivelato).

C'erano tutti, dalla Commissione Scientifica a tutti gli
amministratori, funzionari, tecnici interessati. Tema del
sopraluogo: la verifica sul campo della nuove SS 38 progettata
dal prof. Darios per eliminare l'isolamento dell'Alta Valtellina
prodotto dal franone. Il progetto prevedeva che la strada
cominciasse a salire a Le Prese sul versante orografico destro
(sinistro andando in su) per poi, all'altezza del Ponte del
Diavolo, attraversare con un viadotto molto alto la valle e poi
superare in galleria il tratto investito dalla frana.

Guai! Il paesaggio avrebbe avuto danni irreparabili. Tutti hanno
presente la situazione in quel tratto. Chi non ce l'ha dia
un'occhiata la prima volta che va da quelle parti. Ci fosse
stato un referendum probabilmente il risultato sarebbe stato di
quelli bulgari, tra il 99,8 il 99,9% a favore del progetto
Darios. Ma non la pensava così chi avrebbe dovuto dare l'OK dal
punto di vista ambientale-paesaggistico e così sono venute
tante, tante gallerie, oltre a tutto felici le imprese.

Sarebbe venuta una strada migliore, più sicura, ugualmente bene
inserita ambientalmente, di più rapida esecuzione e notevolmente
più economica.

Ci sarebbe almeno parte della 38

Con i soldi risparmiati - tantissimi - eliminando gallerie
assolutamente non indispensabili, si sarebbe potuta finanziare
almeno parte della Statale 38 che oggi naviga in posizione
difficilissima d'un lato perché i soldi necessari anche solo per
fare lotti funzionali sono una quantità enorme e dall'altro per
i chiari di luna della finanza pubblica.

Lamentazioni inutili dato che quanto fatto non può ovviamente
essere rimediato? No. Historia magistra vitae, per cui fare
tesoro per il futuro.

In fin dei conti errare é umano, ma perseverare sarebbe
diabolico.

Alberto Frizziero

GdS 30 I 2005 -
www.gazzettadisondrio.it

Alberto Frizziero
Editoriali