Unabomber: no alla pena di morte (troppo comodo!), sì alla taglia

Le due proposte del Ministro - No alla pena di morte - Si alla taglia La taglia, in fin dei conti, c'é già nell'ordinamento

  


Le due proposte del Ministro


Il Ministro Calderoli dopo l'ennesima prova di malvagità di
Unabomber, vittima in chiesa una bimba colpita da un ordigno
nascosto in un candela elettrica é uscito con una doppia
proposta. La prima quella di una taglia su Unabomber, la seconda
per una reintroduzione della pena di morte almeno nei casi più
spinosi, in particolare di reati contro bambini.

Subito si é aperta la polemica e quella politica in particolare.

Al giornale non interessa la polemica politica ma semplicemente
di sostenere tesi già esposte in passato come si può verificare
andando negli indici e spostandosi sui relativi articoli.


No alla pena di
morte


Non siamo d'accordo con la pena di morte per due ragioni, in un
certo senso agli antipodi fra loro.

- La prima: una ragione etica e non occorre soffermarsi.

- La seconda:per reati infamanti, reati per i quali non esiste e
non può esistere il binomio espiazione-redenzione ma solo
l'espiazione, la pena di morte appare "troppo comoda", una fuga
dall'espiazione. Deve esserci un qualcosa analogo al 41-bis
applicato per i capi della mafia. Questi stanno soffrendo la
durezza della norma ed hanno chiesto di alleggerirla,
disponibili a compromessi. E' bene continuare su questa strada.
Per loro potrà pesare di vedere di rado i familiari, ma i
familiari di decine di loro vittime non hanno neppure quelle
poche possibilità di vedere i loro cari. Prendono poca aria e da
soli in isolamento. Le loro vittime neanche un po', sottoterra
come sono. Eccetera. I mafiosi fuori devono sapere cosa li
attende se seguono la strada percorsa dai boss oggi al fresco!

Stesso discorso per i reati infamanti. Nella solitudine di un
isolamento senza speranza prima o poi di farla franca pena
esemplarmente più dura di una morte legale.


Si alla taglia

Abbiamo già sostenuto con favore la proposta di ricorrere in
determinate situazioni alla taglia. Guai a parlarne! Subito
polemiche, levata di scudi dei garantisti e quant'altro. Non ce
ne frega niente di queste polemiche perché continuano persone
inermi, bambini, a restare vittime e potremmo rischiare
l'irreparabile.

Non é una smentita per le Forze dell'Ordine che fanno quello che
possono alle prese con quello che potrebbe essere definito un
fantasma, uno che ce l'ha con la società, forse per il suo
handicap o per qualcosa patito in gioventù. Sono sotto
osservazione, é stato detto, 240 persone. E' probabile che sia
il 241°, insospettabile, capace, furbo di tre cotte.

Va preso.

Ormai sono dieci anni e più che abbiamo aspettato la cattura.
Non ci si riesce. Proviamo con la taglia per stimolare qualche
collaborazione che magari ora non arriva per motivi che possono
essere molteplici.


La taglia, in
fin dei conti, c'é già nell'ordinamento


La taglia, in fin dei conti, c'é già anche se gli oppositori
fanno finta di non saperlo. Che cosa sono i benefici, in soldi,
in sicurezza, in sconti di pena, per i pentiti se non una
taglia, sia pure atipica? E così pure altri benefici in sede di
giudizio? Quelli van bene e la taglia no?

Noi non vogliamo che altri bimbi restino vittime della malvagia
follia di quest'omuncolo, infame e vigliacco ad un tempo.
Proviamo anche con la taglia. In fin dei conti male non può
fare, e non si sa mai...
GdS


GdS 20 III 2005 -
www.gazzettadisondrio.it

GdS
Editoriali