IL VOTO PER LA PROVINCIA: RIAPERTI I GIOCHI PER LA PRESIDENZA

di frial

  


Sembrava tutto scontato

Sembrava tutto scontato. Una strada asfaltata, in discesa, senza
scossoni per via delle curve morbide, da percorrere
tranquillamente per arrivare al rinnovo degli organi della
Provincia, rinnovo di qualche assessore ma in buona sostanza
conferma per l'inquilino della stanza d'angolo, quella della
Presidenza. Nella stanza successiva si stavano già facendo conti e
sconti data la scontata amovibilità di Presidente e suo alter ego.

Alla fedelissima e decisa fanteria retica si affiancavano infatti
la lealissima areonautica, Alleanza Nazionale, ("Virtute
Siderum Tenus"
ne é il motto ed anche qui in Valle fra BIM, ASL ecc. hanno
volato, e con merito, bene...) nonché la Marina leghista che dopo
una navigazione iniziale sostanzialmente di non belligeranza,
gradualmente si era avvicinata venendo a coprire un po' di mesi fa
anche il settore marinaro. Qui infatti si potevano temere rapide
incursioni di naviglio veloce o sottomarino della flottiglia di Dioli.

Non preoccupava la situazione delle forze corazzate di Forza
Italia sostanzialmente in stato di paralisi per visioni diverse all'interno;
non preoccupava per via dell'entità della maggioranza, tale da
poter
procedere tenendo comunque testa all'opposizione. Né preoccupava la
situazione dei problemi, sottovoce molto criticata nella stessa
maggioranza, perché quelli sui quali sarebbero dolori se si andasse a fondo
hanno contenuti complessi, e poi non ci va neppure l'opposizione.

In quel quadro del tutto scontata la riconferma del sen. Tarabini
alla guida della Provincia proprio per la difficoltà, se qualcuno
ne avesse avuto voglia, di impostare
discorsi diversi.


Tutto scontato ma non una
passeggiata


Non una passeggiata però perché intanto il mondo era pure andato avanti
e certi vantaggi posizionali ("Siamo a un passo dall'autonomia",
lo slogan degli ultimi giorni della scorsa campagna elettorale",
la "palla" più clamorosa di tutte le campagne elettorali
provinciali!) stavolta
non ci sono, anzi rischiano di costituire il leit-motiv degli
oppositori.

Inoltre le dichiarate posizioni articolate di centro e di destra:

- Iobizzi, avuto l'imprimatur da Mastella e
Martinazzoli, un seguito lo ha come ha dimostrato quando sceso in
campo per la Regione con il CCD non fu eletto per un pugno di
voti.

- Romualdi con la sua lista "Mussolini" non riuscirà ad aver
un consigliere provinciale come non ce l'ha fatta nelle elezioni
comunali di Sondrio ma un certo numero di consensi, alcuni
altrimenti di area AN, se li porterà a casa.

- La nuova DC ha
annunciato la presentazione alle elezioni di candidature oltre che
nei collegi provinciali anche per la Presidenza e conta su
adesioni importanti.

- Dal Patto Segni viene pure l'intenzione di
presentarsi al voto.

- Infine i leghisti dissidenti che però
recentemente sembrano aver perso vigore.

Un voto qua, un voto là più quelli stufi che se ne stanno a casa,
tutto fa brodo, anzi numeri, numeri che qualcosa sono destinati a
contare.


Le condizioni di Forza Italia


Mentre le cose andavano pigramente avanti l'unico punto che
qualche analista - qui da noi si tratta di quelli che in piazza la contano su
la domenica mattina... ndr -
si poneva era in realtà
quello relativo alle condizioni
che avrebbe posto Forza Italia, che ripetutamente e pubblicamente
ha lamentato di essere stata poco considerata in Provincia dove ha
due assessori in tutto su sette (e almeno tre potenziali candidati
autorevoli alla Presidenza della Provincia). Il Gruppo consiliare con le sue
vicissitudini, il Partito che non ha risparmiato critiche a
Palazzo Muzio, una espressa voglia diffusa di congresso sono
chiari segni.

Da notare che solo qualche
sguardo veniva e viene tuttora rivolto a cosa stesse o stia facendo l'opposizione,
peraltro, essendo sfidante, oggi in ritardo. Proprio perché gli sfidanti,
appunto, devono essere fatti conoscere, anche se persone note, per
via del ruolo e della loro attitudine al ruolo. Invece mancano 100
giorni al termine della campagna elettorale e nulla si é mosso.


Patapunfete!


La Marina leghista dopo l'imbarco avuto nella Giunta provinciale aveva già dato dimostrazione di non aver
affatto ancorato le proprie navi lasciandole alla fonda ma non
aveva mancato di sguinzagliarle in
giro.

Su temi importanti (clamoroso il caso dei rifiuti - ma magari anche il
Piano Territoriale su cui c'é tutto da discutere... -) la flotta
si era schierata a tutela dei Comuni costringendo il Presidente e
la SECAM a prenderne atto e riaprire il discorso, d'accordo in
questo anche le truppe corazzate, stavolta unite, di Forza Italia,
e sostanzialmente anche l'Aeronautica Finiana, qui Piniana, e la
stessa opposizione.

Quello che però nessuno, e men che meno lo Stato Maggiore nella stanza vicino
a quella della Presidenza, si attendeva era la novità romana, la
mossa di Bossi.


Bossi candida Provera


Lo aveva già fatto per il Comune di Sondrio e in termini che non
lasciavano alternative. Se eletto il sen. Provera avrebbe dovuto
dividersi tra l'impegnativa Presidenza della Commissione Esteri
del Senato e la "Stua": un compito improbo! L'accordo in zona
Cesarini sulla dr.ssa Bianchini dissolse "l'incubo". La Provincia
non é però il Comune ed é assai meno impegnativa sotto il profilo
della presenza (d'altronde l'attuale Vicepresidente é un deputato
che non é venuto meno ai suoi doveri romani...). La Provincia é
inoltre importante per Bossi politicamente d'immagine sotto molti
profili, ivi compresa magari quella dell'anno prossimo a Bormio
dove a rivolgere il saluto al mondo con Frattini, già prenotatosi,
e Formigoni ci potrebbe dunque essere un padrone di casa leghista.


Provera corre per vincere.

Candidato di tutto il centro-destra?


Provera infatti non é un candidato di bandiera e oltre a tutto é
persona che sa farsi apprezzare (la sua "trionfale" rielezione
alla Presidenza della Commissione Esteri, d'accordo anche le
opposizioni, lo dimostra). Corre per vincere.
Se non entra in ballottaggio - ha dichiarato - voterà il candidato
del centro-destra rimasto in lizza. Semplice l'equazione: se al
ballottaggio c'é Provera il comportamento del centro-destra sia
coerentemente speculare.

Ma chi é il candidato del centro-destra?

Gli alleati hanno
auspicato che Bossi faccia un passo indietro.

Un leghista di
provata fede ha commentato la posizione degli alleati del
centro-destra espressa da questo titolone di giornale "Lega sola
con Provera? Meglio uniti": si può fare, basta che Provera sia candidato
non della sola Lega ma di tutto il centro-destra.
Tutti gli altri Enti sono in mano agli alleati, sarebbe giusto che
ci fosse anche la Lega tenuto conto del calibro del candidato che
presenta! Gli altri del centro-destra ci sentiranno da
quest'orecchio? Qualcuno forse si, ma non certo i Retici.


Lega in movimento non solo a
Sondrio


Teniamo conto che a Milano sta succedendo la stessa cosa con
l'assessore regionale Zanello candidato alla Presidenza della
Provincia per la Lega, così come a Lecco con l'on. Parolo anche se
bisogna ricordare che a Lecco la Lega ha almeno il Sindaco mentre
a Sondrio non ha nulla, in nessun Ente la guida é leghista.

Quello
che lascia incerte le previsioni é inoltre il fatto che Bossi ha
bisogno di un successo politico, considerato anche l'abbinamento
del voto politico per le Europee con quello amministrativo per Prpvincie e Comuni. Sembrano difficili a questo punto le
compensazioni anche se qualcuno ha tirato in ballo la riforma
federalista.


Provera e Tarabini? Provera e
Faggi?


Torniamo allo scenario possibile. Provera corre da solo. FI, AN, Retici si uniscono
nella ricandidatura di Tarabini? Se lo fanno devono riuscire a farlo qui,
localmente, perché questa volta é difficile ipotizzare che arrivi da Milano
l'ordine di procedere uniti e di fatto contro Provera, un ordine che non sarebbe per nulla
gradito a Bossi, con le facili conseguenze del caso.

E se, considerato il rischio - che pure, anche se non ne abbiamo
parlato, c'é - di perdere la sfida elettorale, l'altra volta vinta
di misura, il Presidente Tarabini abbandona il
campo? Per i Retici, dicono, c'é pronto Faggi, a suo tempo indisponibile
per il Comune capoluogo ma disponibile per la Provincia. Per
vincere, però dicono; se c'é da perdere chi glielo fa fare?

Tutto, si fa per dire, quindi così semplice? No. Alcuni nodi
rischiano di venire al pettine visto che c'é sotto sotto qualche
insoddisfazione di troppo. E che tre candidati, notevoli, di
riserva eventualmente ci sono.


E l'opposizione?


Quanto all'opposizione non ne parliamo visto che non ha ancora
fatto conoscere lo sfidante, sempre più destinato a perdere man
mano che si avvicina il giorno elettorale senza che il suo volto
venga reso noto.

Per avere possibilità di successo oltre ad uno sfidante autorevole
e condiviso l'opposizione dovrebbe essere in grado di presentare,
con grande anticipo,
24 candidati parimenti autorevoli nei 24 Collegi e indovinare i
temi della campagna elettorale. In questo potrebbe essere aiutata
dalla politicizzazione intervenuta con l'abbinamento europeo,
visto che seri sondaggi registrano un centro-destra in difficoltà.

Ha davanti a sè 102 giorni in tutto. Pochi.


L'assordante silenzio dei Partiti


Resta un dato sconcertante: l'inerzia e l'assordante silenzio dei Partiti
- tutti - sull'imminente voto amministrativo che pure riguarda
Provincia e gran parte dei Comuni, e quindi di conseguenza
Comunità Montane, APT, BIM, altri Enti..
Si muovono persone e personaggi, uomini autorevoli e omuncoli,
importanti e portaborse ma di dibattito politico, quello che é il
lievito della democrazia, manco l'ombra. Non é una bella cosa.
Anche per chi, come noi, é fuori della mischia e si batte invece
per i contenuti che dovrebbero interessare in ugual misura destra
e sinistra, quelli sopra e quelli sotto, i bianchi e i neri,
interisti e milanisti...
frial


GdS 2 III 04 -
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frial
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