Sondrio. Dopo Molteni chi?

Prime battute in vista del voto per il Comune, primavera 2018

Giovedì 29, Santi Giovanni e Paolo, quotidiano 'Il Giorno', pagina 3 delle 'Cronache – Sondrio Valtellina', titolo, su tre righe, “Il prossimo sindaco della Lega”, occhiello, su due righe, “Sondrio, il Carroccio scalda i motori”.
La locandina all'esterno delle edicole attira annunciando che il prossimo Sindaco, anno 2018, sarà della Lega. Con un €uro e trenta centesimi compriamo il giornale, e ci danno anche Tuttosport compreso nel prezzo. Uno stop fuori dell'edicola – tutte interne in quanto a Sondrio, non ci sono chioschi – per trovare l'articolo e le novità. Appena arrivato alla pagina che ci interessa si capisce che non siamo om presenza di uno scoop. Non c'è infatti un titolone ma un titolino ad una sola colonna e con dichiarazioni abbastanza scontate del monzese  Massimiliano Max Romeo, consigliere regionale, attuale Commissario della Lega dopo le dimissioni del segretario provinciale Borromini chiamato a Milano dal Governatore Maroni per occuparsi di rischio idrogeologico. Stessa linea nazionale, centro destra a guida leghista, pronti a proporre il candidato. Non Romeo ma il giornale va su due 'big', Sertori e Provera che certamente sarebbero, sia uno che l'altro e con politica a parte, un buon Sindaco. Mancano per il risultato di uno dei due l'indicazione della Lega, quella della maggioranza, quella dei cittadini col voto ma soprattutto mancherebbe la firma di accettazione di entrambi. Sertori ha dimensione nazionale avendo l'incarico di responsabile nazionale Enti Locali del suo Partito. Provera continua ad operare ad alto livello internazionale. Palla dunque al centro.
Palla al centro? Sì ma per andare a monte, per andare fra quelli che in definitiva manderanno alla Stua del Palazzo Pretorio il nuovo inquilino, avendo l'attuale un ostracismo assoluto, quello della legge che consente solo due mandati consecutivi.
Interessante quello che si riscontra:
1.   Quasi nessuno sa che il Comune andrà al voto l'anno prossimo
2..  Quasi nessuno sa che Molteni deve passare ad altri la fascia tricolore
3.   Quasi nessuno, anche in ordine di grandezza, sa quanti consiglieri ci siano
4.   Pressochè nessuno conosce i responsabili politici, almeno quelli dei principali partiti
5.  Tanti dicono di non andare a votare
Ci sarebbe qualche altro aspetto ma le risposte sono troppo articolate e non sintetizzabili.
L'attività preelettorale, obiettivo il voto a primavera 2018, inizia dopo le vacanze. Chi ritarda concede una sorta di bonus agli avversari, specie per il valzer delle liste civiche che ci sarà e che determina fortissime relazioni interpersonali.

Quanti saranno interessati direttamente devono partire dai cinque punti di cui avanti. Tale esigenza accomuna tutti, destra, centrodestra, sinistra, centrosinistra, centro, “Amici di Roberta”, Lista Stella Alpina, Lista Scarpasacchi, Sondrio plutocratica, Valtellina uber alles ecc.
Il Sindaco deve essere costruito, e vale per tutti. La scelta non è facile perchè alla levatura morale, alla competenza, indispensabile, devono accompagnarsi capacità politiche sia riferendosi all'interno che all'esterno. Con il folle declassamento della Provincia, particolarmente sentito da noi, il ruolo del primo cittadino di Sondrio non può essere circoscritto al territorio compreso fra Sassella e Cappella della Cà Bianca, fra Cagnoletti e Albosaggia. Aggiungasi che la situazione della città richiede che il futuro sindaco abbia, se non competenza, quantomeno sensibilità per urbanistica-territorio (in logica di area vasta) e bilancio (non certo per la parte 'ragioneristica' ma per l'architettura complessiva).
Il quadro logico, in quella 'logica politica' che è - no, non 'è' bensì 'sarebbe' vista la situazione - essenziale ad ogni livello, indica schemi semplici, su entrambi i versanti tradizionali e preso atto della posizione autonoma dei 'grillini'. Entrambi debbono 'lanciare' il loro candidato o, in assenza di intese, i loro candidati. Che non sono prioritari. Non c'è, ad oggi e a quanto pare il candidato di larga popolarità associata alla indispensabile esperienza. Il passaggio politico è prioritario. Errore, ad esempio, quello del Commissario della Lega quello di porre sul tavolo, sia pure con discrezione, l'opzione leghista per il Sindaco. Non è valtellinese ma di Monza ed ha quindi l'attenuante di non conoscere situazione e precedenti ma se fosse questa la da percorrere via dei prossimi mesi la sinistra si fregherebbe le mani vedendo una prospettiva di ripetere il deja-vu. Per quattro volte principale supporter di Molteni, al di là della sua popolarità personale, è stata l'evanescenza dei suoi avversari che una volta per una ragione, una volta per l'altra, hanno trovato il modo di offrire su un vassoio d'argento le chiavi della città all'attuale Sindaco.
C'è da ragionare in un tempo  in cui sembra che non ne resti nemmeno il ricordo nel deserto che i vari partiti sono riusciti a creare, per la verità non da soli. Dopo le note vicende che è stato comodo per qualche interessato di ingigantire, anzichè fare piazza pulita dei politici presi con le mano nel sacco distinguendone la maggioranza corretta e in buona fede, si è fatta piazza pulita della politica dimenticandone il ruolo essenziale quando si segue il suo filone nobile.
Anche da noi la crisi dei Partiti è funesta. Dalle 106 sezioni della DC, sezioni nelle quali, in gran parte, si discuteva, si è passati al deserto. Necessita pertanto ragionare.
Noi, con la modestia del caso, lo facciamo. Andremo avanti con una seconda puntata entrando nel vivo, parlando di coalizioni e di candidati Sindaci. Pacifico che se qualcuno volesse dire la sua non ha che farci avere le sue riflessioni. Anche ampie dato che i problemi esigono ampie disanime il che non è possibile su Tw o Fcb.  (1. segue)
Alberto Frizziero
 

Alberto Frizziero
Editoriali