TREMONTI TRE VOLTE MONTI. UNA DICHIARAZIONE, CLAMOROSA E SORPRENDENTE. SILENZI SIGNIFICATIVI 12.1.8
Premessa
In premessa chiariamo che in quanto segue la ragion politica non c'entra per niente. Le ragioni che portiamo sono oggettive, condivisibili o meno che siano, e prescindono da qualsiasi posizione politica. Qualcuno potrebbe chiamare in causa aspetti personali. Certo, possono incidere. Ricordiamo Tremonti fin da ragazzetto, chi scrive già al Liceo, sgroppare, correre scalpitando vicino a casa sua davanti al Bar Sport. L'amicizia con la famiglia può far velo? Giudichino i lettori. Noi portiamo elementi di giudizio. Se questi non reggono il resto non vale niente. Se questi reggono c'è l'invito ad approfondire.
Dichiarazione clamorosa
"L'Europa si è dimostrata più debole di quanto pensavamo che fosse e questo in particolare per le difficoltà a fare fronte ad una crisi che non riguarda l'euro ma riguarda gli aspetti finanziari e di bilancio pubblico di alcuni Paesi''.
Questa la dichiarazione resa a Parigi dal Presidente del Consiglio Monti. L'Epifania stava portando via, come da vetusto detto, tutte le feste e ne ha approfittato per aggiungere al sacco delle cose da rottamare anche questa dichiarazione.
Clamorosa.
A memoria non si ricorda un Capo di Governo che abbia così lapidariamente sintetizzata la condizione dell'Europa dei burosauri avvitata a spirale sull'economia, disastrata nella finanza, politicamente un ectoplasma.
Dichiarazione sorprendente
Non è neppure lontanamente pensabile che una tale dichiarazione sia stata estemporanea. E' più facile ritenere che abbia invece avuto valore di messaggio e non solo per il buon intenditor oltre Reno per il quale bastano poche parole ma ad una platea più ampia.
Un segnale, un avviso, un monito: attenzione - come direbbero a Napoli - che non basta neppure San Gennaro.
Un segnale, un avviso, un monito: attenzione - saggezza latina - 'nihil sine magno labore fortuna mortalibus dedit'.
La sorpresa però va oltre. C'è quel plurale...
Il plurale di Monti
"L'Europa si è dimostrata più debole di quanto PENSAVAMO che fosse...". Plurale. E quindi la conseguente domanda che nessuno della stampa italiana ha formulato. Un plurale significativo portato via dalla Befana. Indaffarata com'era a distribuire carbone non si é accorta che glielo abbiamo sottratto dal sacco. Per farne che? Per rendere partecipi i nostri lettori anche se la parte che conta la lasceremo alla loro intuizione. Non difficile dedurre.
Quel 'pensavamo' non è infatti un pluralis majestatis. Riflette quel che, come Monti, pensavano molti, autorevoli e magari non proprio noti al grosso pubblico ma notissimi nelle stanze dei bottoni. Molti in disaccordo con quell'ex ragazzino che saltellava in Piazza Garibaldi.
Pensavano male, sbagliando
Il fatto é che - lo dice il Presidente del Consiglio, prof. Monti - lor signori sbagliavano, e come.
Pensava giusto, ignorato (e uno)
Mentre quelli prendevano cantonate, a settembre del 2005 per i tipi della Mondadori uscivano nelle librerie le 111 pagine dal titolo "RISCHI FATALI - L'Europa vecchia, la Cina, il mercatismo suicida: come reagire?" In calce (x) l'indice, di per sé eloquente. Tremonti aveva visto giusto, almeno sei anni prima di Monti & C. E sì che questi avrebbero potuto, magari anche dovuto, fare tesoro delle sue argomentazioni, quantomeno di quelle oggettive...
Pensava giusto, ignorato (e due)
Mentre quelli restavano ancorati alla loro visione d'Europa, scoprendo solo ora di aver avuto torto, a marzo del 2008, sempre per i tipi della Mondadori, uscivano nelle librerie le 111 pagine, più una di poscritto, dal titolo "LA PAURA E LA SPERANZA - Europa: la crisi globale che si avvicina e la via per superarla". Nove capitoli e un poscritto "...questo libro vorrebbe essere di aiuto tanto al conducente quanto ai passeggeri...". Ma un certo mondo é stato sordo.
...Non pensavano che l'Europa fosse così debole...".
Pensava giusto, prima seguito e poi criticato (e tre)
Dal lavoro intellettuale, di approfondimento, di ricerca, di respiro strategico alla cabina di manovra, titolare del Ministero dell'economia. Il tre luglio del 2004 Fini aveva posto a Berlusconi l'ultimatum: o via Tremonti o se ne va AN, motivo apparente i tagli da presentare all'Europa. Apparente, s'intende.
- Lui e la bolla americana. Era fuori dal Governo, l'avevano chiamato negli USA per una serie di conferenze. Subito l'avevano bersagliato di domande sui casi Parmalat-Tanzi e Cirio Cragnotti. Aveva risposto, con il suo fare brusco di allora, che si trattava 'di bruscolini' rispetto alla bolla che incombeva negli USA. "Non l'hanno presa bene", commentò poi. Non l'avevano presa bene ma qualcuno, anni dopo, a uragano finanziario scatenato (le agenzie di rating non c'erano e se c'erano dormivano...), si è ricordato che qualcuno, un ex ragazzino di Sondrio, con molto anticipo l'aveva previsto. Non con la sfera di cristallo, naturalmente.
- Lui e il governo. Da titolare del Ministero dell'Economia nell'ultimo governo Berlusconi - e ci riferiamo alle posizioni ufficiali, senza nessuna valutazione di carattere politico, quelle le facciano i lettori sulla base dei dati che stiamo fornendo - fin dal primo giorno ha detto e ribadito alcuni punti fondamentali.
- Lui e la situazione italiana. Il primo elemento é stato l'aver fiutato quel che stava per arrivare con provvedimenti ad hoc. Glielo hanno riconosciuto tutti, anche quelli, suoi compagni di partito compresi, che ultimamente lo avevano vivacemente criticato,. Il secondo riguarda quella che é stata la filosofia di fondo: 'abbiamo il terzo debito pubblico del mondo ma non siamo il terzo Paese più ricco del mondo'. Di qui, conseguentemente, la sua posizione 'non finanzio interventi con il debito'. Lo aveva detto rispondendo a Bersani che aveva proposto di destinare un punto del PIL per lo sviluppo. Posto che l'ectoplasma europeo ce l'avesse approvato, oggi alla recente manovra avremmo dovuto aggiungere qualcosa come una ventina di miliardi di €uro, pari, per intenderci a tre - quattromila €uro per famiglia...
Prima di andarsene da Via Nazionale aveva ricevuto la lettera con la quale l'Europa ci diceva cosa fare, in burosaurese purissimo. La sua definizione dei 39 punti era stata "terrificanti".
Andatosene alla trasmissione di Lucia Annunziata ha rivendicato quanto fatto 'sino alle elezioni amministrative'. Dopo il negativo esito per il centro-destra da 'salvatore della patria' è diventato il bersaglio di critiche da tutte le parti perchè non aveva allentato i cordoni della borsa. E così, quelli, nella sua maggioranza, che erano arrivati quasi al linciaggio mediatico e che non ne volevano sapere più della linea del rigore - sottolineava - oggi sono lì ad approvare provvedimenti ancor più rigorosi e addirittura fuori dal Governo.
Tre a uno
Tre punti in definitiva su Tremonti, uno su Monti che, di fatto, con la sua ammissione gli ha dato ragione riscontrando quella debolezza dell'Europa che l'ex ragazzino di Sondrio non aveva atteso il 2011, non il 201o, non il 2009, non il 2008, non il 2007, non il 2006 per rilevare cercando, invano, di farla capire al mondo politico, a quello economico, a quello finanziario.
Ma quel mondo é stato sordo. ...Non pensavano che l'Europa fosse così debole...".
Silenzi significativi
Valga quel che valga quanto scritto dianzi, buono o gramo che venga considerato, quantomeno un pregio - ce lo riconosca il lettore - di rompere significativi silenzi sugli scenari che quella dichiarazione di Monti, intellettualmente onesta ma politicamente indice di un clamoroso errore di tutto un particolare mondo, ha indotto ad intravvedere.
Abbiamo sempre aborrito lo spirito cortigiano nei confronti di chi in auge ma in ugual misura il manto dell'oblio, se non peggio, quando a chi era su tocca scendere dai manzoniani altari.
Può anche essere scomdo, nell'uno come nell'altro caso, scomodo e controproducente, ma gli occhi allo specchio non debbono abbassarsi.
Alberto Frizziero
(x) I capitoli:
I Lo scenario
II Il fantasma della povertà
III Mercato unico, pensiero unico, errore unico
IV Il WTO, tempio del mercatismo
V L'"idea" d'Europa
VI "Questa" Europa, troppo elitaria, troppo totalitaria, troppo monetaria
VII Perchè "questa" Europa è spiazzata
VIII Il "grande" balzo della Cina
IX L'Italia "laboratorio d'Europa"
X Cina "versus" Italia
Addendum: Che fare? Un programma per reagire