VIA LA PROVINCIA LA VALTELLINA RISCHIA GROSSO. IMPOTENTI I PARTITI IL PROBLEMA DOVREBBE INTERESSARE LE FORZE ECONOMICHE E SOCIALI 11 12 10 26

Palazzo Muzio: bastano quattro locali - Cabina di regia a Milano! - Oggi - Domani - Che fare - I tempi - Chi

Palazzo Muzio: bastano quattro locali

Palazzo Muzio non serve più, o quantomeno non serve più per la Provincia. Bastano l'ufficio del Presidente, quello a fianco per la segreteria, e i due occupati oggi da due assessori. Personale: un addetto di segreteria e un usciere.

Basta l'ala sinistra del secondo piano. Da lì, in base al decreto legge, la Provincia dovrebbe "coordinare i Comuni". Di che, su che? Mistero. Di cosa si tratti, e di cosa debba fare la Provincia nessun lo sa.

Cabina di regia a Milano!

Le funzioni quasi tutte a Milano, quantomeno la cabina di regia, dato che il dettato del Decreto Legge che prevede il passaggio delle funzioni "ai Comuni", e solo in via subordinata alla Regione, non sta in piedi. Abbiamo illustrato che cosa delle attuali funzioni i Comuni possono occuparsi: scuole, sistemi museale e bibliotecario. Stop.

Il personale ovviamente resta per due ragioni. La prima é che non si può licenziarlo. La seconda che le esigenze connesse alle funzioni da svolgere permangono. I signori che hanno avuto questa bella pensata, fra le tante prove di un dilettantismo allo sbaraglio, c'é anche quella del maggior costo. Se il personale dovrà diventare regionale il contratto di lavoro sarà quello, più costoso.

L'interlocuzione sarà con dirigenti regionali, magari bravissimi a fare il loro mestiere che però, quando si tratta di taluni problemi specifici della Valle, oppure di avere un'0idea sulla nostra geografia, andranno a nozze (con i fichi secchi).

Oggi

Palazzo Muzio é attualmente sede di Governo. Non solo formale, ma sostanziale, sia per i settori di competenza che per le materie delegate ma anche oltre. E' il punto di riferimento per l'intera Valle. Si pensi, per fare solo due esempi, alla Statale 38 e al problema idrico. Non solo ma si pensi a quel processo iterativo che nella prassi si é venuto determinando tra la dirigenza provinciale e quella regionale.

Domani

Domani, via la Provincia, al Pirellone che amministra i problemi di dieci milioni di persone con i nostri 180.000 valtellinesi e valchiavennaschi saremo meno di un quartiere di Milano. Verrà meno un tavolo di discussione, di confronto, di approfondimento tra le Istituzioni e tra Istituzioni e società civile. Degrado inevitabile.

Che fare

L'elaborazione culturale non va mai sprecata. Viene il momento in cui i frutti del pensiero, se validi, emergono, o riemergono, dando un supporto per la soluzione dei problemi sul tavolo. Ricordiamo la proposta avanzata dal BIM nel momento in cui la Provincia stava preparando il suo primo Statuto, allora denominata, con locuzione non proprio del tutto felice, "piramide istituzionale". La Provincia. Poi gli Enti di settore (CCIAA, BIM, IACP, APT) quindi le realtà territoriali (le cinque CC.MM., infine i Comuni capoluogo di mandamento. Si sarebbe trattato del vero Governo della provincia di Sondrio.

Quella proposta può servire oggi. La Provincia, svuotata, spogliata delle sue funzioni, ridotta ai minimi termini resta riferimento, anzi rafforza la rappresentanza di Valle, meglio di "Regione alpina" secondo lo schema istituzionale, volontario, di cui sopra. Il Governo di Valtellina e Valchiavenna individua poi le migliori modalità per fare compartecipare la società civile attraverso le rappresentanza delle forze economico-sociali.

I tempi

Non c'é molto tempo. La demagogia impera e ad essa si sacrifica il dopo-Province pur di dare in pasto qualcosa, senza approfondire, a chi fa molto rumore in proposito e all'opinione pubblica distraendola da problemi molto più seri. Il dalli all'untore non é solo limitato alle Province ma ad una serie di altri Enti, alcuni certamente oggi superflui, altri no, e ne parliamo in altra parte del giornale. Il Governo ha messo nel Decreto-Legge una data per i vari adempimenti: il 30 aprile. Non ci sono i tempi tecnici. Chi ha scritto quella data dovrebbe essere trasferito ad altro incarico, tipo il far la punta alle matite e simili, visto che licenziarlo non si può. Siamo tre settimane e un giorno dopo la Pasqua di Resurrezione, nel 2012 l'otto aprile, giorno di S. Alberto. Chissà che per allora non via sia stata la resurrezione avendo avuto sulla strada di Damasco gli attuali 'iconoclasti' una eloquente illuminazione. Non sarà dunque il 30 aprile ma i tempi restano ugualmente stretti.

Chil

Bisognerebbe cominciare a parlarne. Subito. Il problema é 'chi'. I partiti sono fuori gioco. Oggi chi leva una voce per far capire quale fesseria si sta facendo, una fesseria che poi domani ricadrà sui cittadini, vien preso per il difensore delle poltrone, dei privilegi e quant'altro. Va in ogni caso tenuto presente che sul tema di cui sopra non c'é possibilità di divisione. Qui é in gioco quella che beniva chiamata "la Valtellinesità".

f.Tocca agli altri Enti non obiettivo degli 'iconoclasti' sul piano istituzionale. Ma l'ideale sarebbe che si muovessero le forze economico-sociali con gli apporti culturali del caso. Non siamo ottimisti. Sarà difficile che si muovano ma in tentativo di far capire i guai che ci stanno venendo addosso va fatto.

frizziero

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