Futura Provincia: perchè non l'elezione diretta?

(E nostra nota)

Il Parlamento italiano ha legiferato in via definitiva l'abolizione dell'elezione diretta del Presidente della Provincia e del Consiglio Provinciale, configurando l'ente Provincia come organo di secondo livello con  membri non elettivi rimandando alla riforma del Titolo quinto della Costituzione  il riordino finale di questo ente.  Dalla Valtellina e dalla Valchiavenna si sono levate più voci anche dai partiti di maggioranza di governo, con alcuni distinguo per affermare la nostra specificità di realtà interamente montana. Nelle legge Del Rio infatti è stato recepito l'emendamento che all'art. 1 comma 3 recita “Alle Province interamente montane e confinanti con Paesi Stranieri sono riconosciute le specificItà di cui ai commi da 51 a 57 e da 85 a 97”.  Il comma 51 recita testualmente “Le Regioni riconoscono alle Province forme particolari di autonomia nella materie di cui al predetto articolo 117 commi 3 e 4 della Costituzione. Le materie sono qui elencate:

rapporti internazionali e con l’Unione europea
commercio con l’estero;
tutela e sicurezza del lavoro;
istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale;
professioni;
ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi;
tutela della salute;
alimentazione;
ordinamento sportivo;
protezione civile;
governo del territorio;
porti e aeroporti civili;
grandi reti di trasporto e di navigazione;
ordinamento della comunicazione;
produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia;
previdenza complementare e integrativa;
coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;
valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali;
casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale;
enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale”.
Le Province interessate sono : Sondrio, Belluno e Verbania-Ossola.
Finalmente dopo 60 anni dalla promulgazione della Costituzione la provincia di Sondrio vede riconosciuta la sua specificità con forme di autonomia che la Regione Lombardia deve riconoscere con obbligo di legge.
Questo è un risultato importante che costituisce un dato di partenza che non può che riferirsi agli ordinamenti che le altre Province già autonome  hanno in essere nei vari settori : es tutela della salute e governo del territorio. Ma quando le Regioni interessate, es. la Lombardia, applicasssero la legge, riconoscendo forme particolari di autonomia  in materie così importanti e delicate, un ente di secondo livello composto da sindaci, già oberati da mille problemi,  sarà difficilmente in  in grado gestire tutta la partita. Allora, e qui mi rivolgo ai tre parlamentari di Sondrio, Belluno e Verbania, che giustamente hanno rivendicato  il primo riconoscimento della specificità montana delle tre province  in una legge dello Stato, non sarebbe opportuno inserire nella Riforma del Titolo quinto della Costituzione l'elezione diretta per gli organismi  di governo delle Province riconosciute con specificità montana ?

Nostra nota

Appare sorprendente che venga da sinistra l'ostracismo al libero voto dei cittadini. Anzi appare sorprendente che nella stessa sinistra a rivendicare le elezioni dirette per Senato e per quel che sarà il surrogato della Provincia sia solo un piccolo gruppetto di senatori per giunta definiti conservatori pur essendo semplicemente i corretti interpreti della Costituzione, articolo primo, comma secondo: “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione“. Del resto lo stesso on. Del Rio quando venne a Sondrio per spiegare il suo provvedimento si dichiarò disponibile a tutto tranne che all'elezione diretta. Un dogma con un Senato di 'nominati' come il vituperato 'Porcellum' mentre per il surrogato della Provincia l'invenzione è stata, e strenuamente difesa, quella di secondo grado. Poi il salvataggio in corner dicendo che entravano in gioco non i nominati ma gli eletti. Norma antidemocratica come da esempio che segue SEL, o altra formazione politica di minori dimensioni rispetto alle tre principali, ha nel Comune di Vattelapesca un personaggio di valore che con una normale elezione come quella che sinora ha regolato l'elezione del Consiglio Provinciale, entrerebbe senz'altro in Consiglio dato che i collegi sono formati da più comuni, Nel suo Comune però per via del numero degli abitanti non vige la legge proporzionale ma quella maggioritaria che gli impedisce di essere eletto. Non potendo essere eletto non può entrare nell'assemblea del surrogato della Provincia. Discriminazione antidemocratica.
Quanto sopra per declinare la proposta di Cucchi, fondatissima ma destinata a finire contro il muro di un no che sa di niet. Quanto a noi e ai colleghi di Belluno e di VCO non tutto è oro quel che luccica come si vedrà. (a.f.)

gianfranco cucchi
Editoriali