SALTANO I NUOVI INSEDIAMENTI COMMERCIALI A CASTIONE? PER ORA IL RITIRO FORSE IN ATTESA DI ROMA. UN PROBLEMA COMUNQUE CHE NON E' SOLO DEI COMMERCIANTI. DIETRO L'ANGOLO UNA LICENZA DI UCCIDERE 11 12 10 35

Dopo l ritiro di Iperal spa della propria partecipazione nella società "Parco commerciale" (Castione) e quindi trasformazione della proprietà (socio unico) ora la stessa ha comunicato al Comune di Castione di recedere dal progetto di intervento che contemplava un intervento complesso con la sistemazione viabilistica (rotonde all'inizio e sistemazione della Via del Piano, parallela alla SS38) e l'insediamento di Decathlon, un ettaro di superficie coperta e un paio di 'Briko' per altri 2600 metri quadrati.

Il ritiro ha fatto saltare la conferenza di servizi ponendo, come fa il Sindaco di Castione, alcuni interrogativi. In particolare sull'intervento viabilistico che resta a metà strada e su tutti i pilastri già costruiti. Il quesito come mai ci fossero i pilastri prima che l'iter autorizzativo fosse concluso ha risposta, dal Sindaco, con concessioni per altre attività minori. La lamentela relativa a questi pilastri che resterebbero tali e quali non ha senso. Se sono state rilasciate le concessioni i lavori iniziati devono essere portati a termine a meno che non vi sia una concessione di variante in diminuzione, cosa impensabile. In altri termini o la costruzione viene portata a termine nei tempi previsti o alla scadenza della concessione quei pilastri sono costruzione abusiva con le conseguenze del caso.

Questo é l'aspetto minore.

La cosa principale é la ragione del ritiro. Nessun processo alle intenzioni ma questo ritiro viene all'indomani della pubblicazione del Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201 '"Disposizioni urgenti per la crescita, l'equita' e il consolidamento dei conti pubblici". (11G0247) (Suppl. Ordinario n. 251), manovra economica per intenderci.

Vediamo la parte che interessa per il problema in discussione.

Il riferimento normativo nel caso che qualcuno ne volesse gli estremi:

Capo I - Liberalizzazioni, Art. 31 - Esercizi commerciali

Capo II - Concorrenza, Art. 34 - Liberalizzazione delle attività economiche ed eliminazione dei controlli ex-ante

In particolare il testo dell'art. 31:

"2. Secondo la disciplina dell'Unione Europea e nazionale in materia di concorrenza, liberta' di stabilimento e libera prestazione di servizi, costituisce principio generale dell'ordinamento nazionale la liberta' di apertura di nuovi esercizi commerciali sul territorio senza contingenti, limiti territoriali o altri vincoli di qualsiasi altra natura, esclusi quelli connessi alla tutela della salute, dei lavoratori, dell'ambiente e dei beni culturali. Le Regioni e gli enti locali adeguano i propri ordinamenti alle prescrizioni del presente comma entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di

conversione del presente decreto."

In base all'art. 31, una volta convertito in legge il DL chiunque ha "libertà di apertura di nuovi esercizi commerciali", paradossalmente a questo punto addirittura senza obbligazione alcuna come quelle invece previste nel protocollo d'intesa di due anni fa fra Provincia, Comune di Castione.

Non é proprio così perché la decisione non può essere unilaterale e ci sono ragioni sostanziali a supporto sulle quali non entriamo per ovvie ragioni. La partita può restare ancora aperta sempre che i protagonisti della vicenda percorrano la via giusta. In gioco infatti non é solo questa attuale vicenda. Il Sindaco di Castione, evidentemente e comprensibilmente, a dir poco, amareggiato per l'esito della vicenda ha rilasciato, fra l'altro, al quotidiano "La Provincia di Sondrio" questa dichiarazione: "...grazie alla lobby dei commercianti di Sondrio e in barba agli interessi dei consumatori valtellinesi. Sono estremamente rammaricato di questa situazione che rappresenta una sconfitta, non una vittoria per la Valtellina".

Non é così.

Non ci sono solo gli interessi dei commercianti. C'é l'interesse della città di Sondrio. Alcuni stralci di quanto pubblicato sui numeri 31 e 32 del giornale con titolo "100 NEGOZI IN PIU' A CASTIONE. 100 NEGOZI IN MENO A SONDRIO E HINTERLAND"

ù"...Si é parlato di 10.000 mq di superficie di vendita, diciamo l'equivalente di 100 negozi al dettaglio (100 mq per negozio rappresentano una bella media). Siccome non é che l'arrivo di un nuovo centro aumenta il fatturato complessivo é evidente che la clientela che il nuovo arrivato acquisirà la porterà via agli altri, soprattutto nel capoluogo.

100 negozi che aprono a Castione, 100 che chiudono, gran parte in Sondrio e poi nell'hinterland...".

"...Che debbano venire i francesi a Castione, che con il loro arrivo si spengano luci importanti per il capoluogo non ci sembra cosa auspicabile. Qualcuno ha detto, se fondata o meno la notizia non sappiamo, che arriverebbero 75 posti di lavoro. Non é corretto fermarsi a un solo piatto della bilancia. Importa vedere il saldo fra i nuovi che si creano e quelli che spariscono là dove si tirano giù le saracinesche o comunque si stringe la cinghia. Abbiamo l'impressione che nel breve-medio termine il saldo sarebbe negativo..."

A Sondrio é gia crisi nera e indipendentemente da quella generale. Abbiamo trattato questo argomento portando un dato significativo, ovvero i negozi con la scritta 'vendesi o affittasi'. Un esempio: 19 luci spente in Viale Milano - Via De Simoni, 30 in Via Mazzini. Addirittura negozi vuoti in centro.

Miracoli non li può fare nessuno ma qualche iniziativa dovrebbe pur essere messa in cantiere, per una volta tanto d'intesa a palazzo Pretorio fra maggioranza e opposizione. Occorrerebbe riprendere in mano il Piano di Governo del Territorio e fare quello che non é stato fatto prima. Sinteticamente la concertazione tra Sondrio, i Comuni dell'hinterland, la Provincia, la Comunità Montana e, per logica di rappresentanza, la Camera di Commercio.. In un mese si può definire un protocollo di salvaguardia, tale da reggere formalmente e sostanzialmente anche al DL di cui avanti, e che non sarebbe utile solo per il capoluogo ma per tutti, a cominciare dal Comune di Castione al quale spetterebbero le contropartite del caso.

Castione. Non solo per Castione. Il DL nella visione economicistica trascura completamente le implicazioni urbanistiche citando soltanto gli aspetti paesaggistici. Licenza, urbanisticamente, di uccidere. Alle Istituzioni provvedere, agli interessati come CCIAA, UCT, Associazioni dei consumatori ecc. compartecipare, alla cultura - se esiste ancora - di dare il suo contributo.

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
Editoriali