GIUGNO 2011, ore 20: cvd: NOSTRA PREVISIONE (NON PROIEZIONE) ANCORA CENTRATA. PER NOI ERA SCONTATO IL SUPERAMENTO DEL QUORUM, SCONTATISSIMO IL SI PLEBISCITARIO. UN SI NON E' DEFINITIVO. DI PIETRO UBER ALLES (E SE LO MERITA) 11 6 10 38

cvd, come volevasi dimostrare - Non voto - Referendum prossimamente 'tradito' - Plebiscito - Sondrio controcorrente - Provincia di Sondrio - Regioni - Lombardia - E adesso Di Pietro - Svolta politica - Candidatura - Altro fronte - Rischio elezioni - Doma

cvd, come volevasi dimostrare

Avevamo fatto una previsione, meglio un'analisi previsionale, che dava come risultato probabile il 55%. Ci sembrava troppo e l'abbiamo corretto di un punto pubblicando con ampio anticipo su questo giornale, come molti avranno letto e come si può andare a vedere, un'astensione dal voto pari al 46%, quindi un'affluenza del 54%. Non abbiamo fatto strike ma siamo andati molto vicini, in ogni caso senza alcun dubbio sull'esito abrogativo.

Non voto

E questo pur avendo dichiarato, scrivendo vari articoli in argomento, di essere per il non voto non con riferimento ai quattro quesiti (sul cui merito saremmo stati sul 2-2 o 3-1) ma continuando sul medesimo atteggiamento dopo che gli italiani sono stati presi in giro votando in un modo ben cinque referendum trovandosi buggerati, tutti i colori politici responsabili, in quanto poi si è fatto esattamente il contrario come abbiamo documentato.

Referendum prossimamente 'tradito'

- Avremo il sesto referendum 'tradito' in quanto fra non molto l'esito di uno dei quattro quesiti imporrà una nuova legge. Ci auguriamo che in tale occasione si levi alta la protesta di coloro che sono andati alle urne e che, quasi totalitariamente, hanno votato per l'abrogazione. Chissà che allora qualcuno non presenti la proposta di conferire ai referendum carattere vincolante, almeno di linea. Non entriamo i dettagli. Torneremo quando, destra e sinistra per forza di cose dì'accordo, ci presenteranno il conto.

Plebiscito

Ovviamente, superato il quorum, mosche bianche erano quelli che votavano NO, circa uno su venti.

Sondrio controcorrente

Sondrio controcorrente come affluenza. Con una percentuale compresa tra il 48,49 e il 48,66 è all'ultimo posto nell'Italia settentrionale e centrale. Trova compagnia sotto il 50% di affluenza in sette province del Sud con record a crotone intorno al 45. Seguono a salire Vibo Valentia Sondrio, Trapani, Foggia, Reggio Calabria, Catania, Caltanissetta.

Provincia di Sondrio

In provincia brilla per partecipazione Pedesina con il 70% netto mentre brilla per assenze Aprica con circa il 31. Sorprende Sondrio che si ferma appena appena sopra il 50%.

Regioni

Non vince, come si sarebbe aspettato, l'Emilia Romagna ma il Trentino Alto Adige con il 64,6 circa che piazza Bolzano al secondo posto in Italia con il 66,7 dietro a Reggio Emilia che passa il 68.

Lombardia

Intorno al 54,4 la percentuale della Lombardia. In coda, come s'è detto, Sondrio svettano Lecco e Mantova con circa 57,3. Lodi e Milano oltre il 55. Quasi 55 Monza e Brescia. Sul 53Bergamo, Cremona e Pavia. Infine Como e Varese sopra il 52.

E adesso Di Pietro

Ed ora Di Pietro uber alles, proprio alles, proprio tutti. Quando è partito non aveva grandi appoggi ma qualche opposizione (a sinistra, intendiamo). Poi poco alla volta, visto che le cose marciavano, il consenso si è allargato. E' vero che è intervenuto lo tsunami giapponese che ha reso dilagante l'antinuclearismo ma qualche aiuto lo ha dato anche una linea che ci limitiamo a definire incerta di Governo e maggioranza con l'errore poi di Berlusconi di dichiarare che non avrebbe votato. Ma non finisce qui.

Svolta politica

Di Pietro ha proclamato ai quattro venti, prima e dopo il risultato, che i Partiti non c'entravano, che il discorso verteva sui contenuti, che i suoi referendum erano contro una legge fatta dal centro-destra e una fatta dal centro-sinistra, che - e qui la novità - hanno votato insieme gente di sinistra, di centro, di destra e quindi guai a mettere il cappello sulla vittoria. Evidente la polemica con Bersani che invece ha chiesto le dimissioni di Berlusconi. E non finisce qui perché questi suoi atteggiamenti vanno collegati ad altre dichiarazioni fatte in campagna elettorale, fatte dopo l'esito delle amministrative, replicate nella campagna referendaria. A suo tempo Bossi era uscito nella famosa espressione "basta muscoli, per andare al Governo occorre avere teste". Simile, politicamente avveduta, la posizione di Di Pietro quando dice "finora siamo stati quelli della protesta, ora dobbiamo essere quelli della proposta per costruire un'alternativa di Governo ma di tipo nuovo.

Candidatura

Leggendo attentamente si può scorgere una candidatura politica di leadership tale da coinvolgere una parte dei moderati senza i quali non è possibile arrivare a Palazzo Chigi. Le ripetute dichiarazioni di Bersani che comunque senza il PD non si fa niente possono avere la loro validità anche se comincia ad accorgersene che se il PD è necessario non sono indispensabili Bersani, D'Alema, Veltroni…

Altro fronte

Sull'altro fronte abbiamo un PdL che continua a sbagliare. Ultimi tre errori la designazione di Palazzo di Alfano, la riforma fiscale ritenuta la panacea di tutti i mali, le primarie. Aggiungiamoci la già citata dichiarazione di non voto del Premier. Le sberle elettorali, come insegna la storia, sono salutari se se ne coglie la lezione. Sono esiziali se la priorità di risposta viene lasciata al fegato anziché con calma approfondita alle meningi. Nervosismo sul versante della Lega che "non vuole più sberle" come vorrà mostrare a Pontida.

Rischio elezioni

Contro ogni logica, contro gli interessi del Paese, il rischio elezioni è tornato fuori. Non, si noti, perché qualcuno lo voglia visto che la scelta di andare alle urne porrebbe scelte difficili a tutti ma per le spirali che possono essere generate da una indubbia instabilità politico-emotiva di tutti gli schieramenti politici.

Domanda finale

La morte del nucleare non l'ha determinata il referendum ma lo tsunami giapponese. In ogni caso qualcuno dei 22.091.359 (pari al 94,65%) italiani che, a scanso di equivoci, hanno recitato il De profundis in materia, dovrebbe anche dire dove e come procurarci i trecento e rotti miliardi di kWh che ci servono. Lo diciamo visto che molti che nella campagna referendaria ce l'avevano con il referendum poi in giro per l'Italia sono contro le centrali termiche, contro quelle a carbone pulito, contro gli impianti fotovoltaici a grandi dimensioni, contro l'eolico, contro l'eolico off-shore, contro l'idroelettrico (dove non c'è una situazione come la nostra), contro cioè per definizione.

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
Editoriali