Governo, orfani. Passiamo al PD, chi l'avrebbe mai detto?

Due settimane fa pubblicavamo l'articolo di cui al seguente indirizzo:
http://www.gazzettadisondrio.it/politica/30082019/valtellinesi-nel-nuovo...

La parte che ci riguarda:
E ora noi
"Andiamo a vedere la situazione che ci riguarda sintetizzata nel trio totocalcistico 1 – x – 2. Indichiamo così le tre possibilità di presenza valtellinese nel Governo. Neanche una per l'x. Un sottosegretario per l'uno, due per entrambi. A chi ci riferiamo? A Del – Del, ossia a Del Barba e Della Vedova
1. Vediamolo partendo dall'x in ragione della sua semplicità: zero, niente per noi.
2. Vediamo anche qui in ragione della sua semplicità: tutti e due dentro, restando in tal caso da vedere i loro indirizzi, oggi impossibile.
3. Esaminiamo questa ipotesi. Uno dentro. 
Del Barba non è che giochi in casa ma comunque ha come sponsor Renzi e poi gioca per lui l'in genere sconosciuto 'fattore k' di cui quasi nessuno ha idea di quanto conti.
Della Vedova è da tempo in pressing spesso con la Bonino. Conta sul fatto d'essere segretario nazionale di +Europa. Due difficoltà: la prima riguarda che nel futuro governo non tutti sono d'accordo a mettere a disposizione un sottosegretariato. La seconda riguarda, opinione di qualcuno, che se deve entrare entri la Bonino che però se entra entra solo come Ministro. Improbabile. In terzo luogo bisogna vedere se saranno d'accordo i grillini avendo Della Vedova una lunga serie di incarichi, compreso un sottosegretariato, con formazioni politiche diverse.
Fra i due alla roulette degli incarichi, - sono 36 i numeri + lo zero - gioca meglio Del Barba, puntando su quello zero visto che i posti, come da Governo uscente, erano e forse saranno 44 (diventati 42 pre ridpettare la legge che fissa in 65 il numero massimo considerando anche i Ministri – ndr- , di cui 4 i viceministri"

Ha prevalso la ics: X orfani, zero, niente per noi. Non c'è da rammanicarsene visto che fra gli aspiranti, circa 200, una quota considerevole erano del PD in una situazione e in un clima che quasi nessuno pensava fossero quello che poi si è appalesato. Sentire prima ancora della comunicazione ufficiale chi erano i fortunati usciti, si è detto, da quella baraonda è cosa che avrebbe potuto rientrare, anche per i tempi, nella normalità. Ha lasciato però di stucco l'anticipazione in TV, prima ancora di sapere quanti a questo o quel Partito, su chi fossero quelli del PD. Sì, di stucco perchè non “chi” ma “di chi”.

Tal quale quella comunicazione:

4 a Zingaretti, 3 a Lotti e Guerini, 2 o 3 a Franceschini, 2 a Orlando, 2 Renziani, Due a Del Rio, 1 a Gentiloni, 1 a Veltroni.
Davanti al televisore allibiti.
Per chi in ragione di età non conosce il dr. Cencelli lo spiegheremo e poi si vedrà il perchè. Era un funzionario della Democrazia Cristiana autore di quello che fu chiamato “Manuale Cencelli”, sempre rimasto riservato ma quasi sempre utilizzato in sede di formazione di Governo. In base ad esso erano attribuiti punti ai Ministri e Sottesegretari in relazione all'importanza dell'incarico e ad una serie di altri parametri. Con la sua utilizzazione quasi cessò la diaspora interna. Va detto però che la sua nascita avvenne 52 anni fa e servì in quel momento quando però le correnti interne alla DC erano solo tre e negli anni successivi ci fu una punta massima di sei. Da aggiungere che nei momenti topici e in quelli elettorali le divisioni sparivano
Oggi il PC che che può contare su circa la metà dei voti DC di allora si presenta diviso in otto correnti deprecate dal segretario Zingaretti ma senza esito e con un consenso popolare che è soltanto poco più della metà di quando era unito o quasi (c'era nel PCI solo la corrente 'migliorista' di Napoletano).
Una persona vicina a me riprendendo i commenti nel  merito che la TV (la Sette) ci dà se ne esce dicendo 'Ma chi l'avrebbe mai detto?
Già, chi l'avrebbe mai detto.
a.f.

 

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