GHEDDAFI POLITICAMENTE MORTO (SOLO POLITICAMENTE?). EUROPA SOLITO ECTOPLASMA. 'MARE NOSTRUM'. E GLI USA FANNO I CONTI DI QUESTA SPORCA GUERRA 11 5 10 20

All'inizio delle ostilità, - ferocemente contrari come da una lunga serie di articoli che ciascuno può consultare -, avevamo subito puntualizzato due aspetti:

1) Gheddafi 'politicamente morto'. Nei giorni successivi l'hanno dimostrato le defezioni. Dalla prima, la più importante, della Russia all'ultima della Turchia.

2) Gheddafi più simile a Saddam che ha rifiutato l'esilio che non a Mubarak e Ben Ali che hanno tagliato la corda subito. Sarebbe stata dura. Lo é.

Lo scorso 20 aprile testualmente scrivevamo "A un mese e qualche giorno si possono trarre alcune conclusioni che vanno a coincidere - senza avere sfere di cristallo - con le analisi previsionali di allora della Gazzetta di Sondrio. Non sono stati fatti i conti. Avevamo ritenuto il rais 'politicamente morto'. Lo è per la sola ragione che l'intero Occidente non può fare una figura di palta nel momento in cui si sta consolidando la nuova realtà mondiale, costituita dal BRICS. Ma sull'altro versante la soluzione finale non può prescindere da lui che, se deve esserci intesa, non può né essere esiliato né essere umiliato. Le conclusioni ovvie e conseguenti". E ne abbiamo scritto in altro articolo nel quale si riportano le quattro ipotesi, con denominatore comune l'eliminazione di Gheddafi in un modo o nell'altro. Solo che Gheddafi non è Bin Laden. Già per questo mostro delle Torri Gemelle e del resto si sono levati nel mondo e anche negli USA i rilievi, i distinguo, i contrari perché non doveva essere ammazzato ma processato. Figurarsi per il rais destinato nel mondo islamico a essere issato sugli altari, o come eroe per avere resistito ai corrotti occidentali, o come martire caduto combattendo i corrotti occidentali.

Morto?

Sono girate voci sulla morte non solo politica di Gheddafi. Il Ministro Frattini ha avanzato l'ipotesi che sia ferito. La radio libica ha trasmesso un suo messaggio di sfida: "non riuscirete a raggiungermi, non mi ammazzerete, la gente è con me". In realtà anche lui sa benissimo che come gli USA han preso Bin Laden potrebbero arrivare anche a lui. Il problema però non è questo.

Il problema è cosa fare dopo. E i soldi

Quando arriva questo 'dopo'? Non può attendere molto. La gente comincia a fare i conti. Ha cominciato a farli l'Amministrazione degli Stati Uniti che ad oggi ha già ampliamente splafonato il budget dell'operazione. Oltre Atlantico i conti non li sanno proprio fare anche per la megalomania dei generali come il caso dei bombardiere B2 indica. Dovevano bastare 550 milioni di dollari. Nei giorni scorsi eravamo già a 750 e, nonostante la ritirata strategica yankee, il conto continua a salire ogni giorno. Troppi soldi anche per il gigante USA. Qualcuno ha già cominciato a dire basta ricordando che già il preventivo della guerra per far fuori Saddam è lievemente stato sforato. Da 80 miliardi di $, ancora tempo fa, ad oltre 800. La Libia è su una buona, simile, strada.

Se USA piange gli Occidentali…

I conti sono superiori alle possibilità di Francia, Gran Bretagna, Italia. Diamo un'occhiata significativa.

'Embedded Agency' si presenta come 'una testata online che si occupa di giornalismo di guerra con un occhio allo scenario geopolitico globale'. Molto documentata: La prima settimana di guerra in Libia - ci informa, confermando dunque i dati da noi pubblicati subito - è costata ai Paesi occidentali intervenuti oltre 600 milioni di euro. 568 milioni di euro per i primi giorni dell'offensiva Odissea all'Alba'.

Vediamo "Lettera 43" che riporta i dati NATO relativi all'attività aerea nell'aprile: 4.728 uscite, quasi 160 al giorno. Solo per i voli quindi, 1 miliardo e 158 milioni. Gli aerei non vanno a spasso ma portano, e sganciano, costose bombe e costosissimi missili. Siamo a cifre folli (e poi bisognerà, a cose fatte, spendere per ricostruire quello che si è distrutto. Follia.

Manicomio e megalomania

Si pensi alla follia da manicomi vecchio stampo, per tutto da Pentagono, di far bombardare la Libia con i bombardieri B2 Spirit decollati dal Mississipi facendoli quindi fare un volo di oltre 20.000 km fra andata e ritorno. Spreco nello spreco. Megalomania dei generali.

Europa ectoplasma

Lo scorso 20 marzo, sul n. 8, scrivevamo: "EUROPA ECTOPLASMA. Dell'Europa detto che si tratta di un ectoplasma è detto tutto. L'ineffabile baronessa Ministro degli Esteri europeo, quella usata dai socialisti per sbarrare la candidatura di D'Alema, fra l'altro proposta dal Governo Berlusconi, dimostra di essere al massimo adatta a fare la vigilatrice in un asilo nido. Qualcuno anzi dubita anche quello per cui suggerisce che è meglio non fare correre rischi ai bambini".

Inesistente. Da proporre la sua ricerca al programma TV 'Chi l'ha visto?'.

Migranti

Adesso arrivano quelli che il Ministro Maroni temeva. Non è più gente che viene dalla Tunisia per sole questioni di lavoro venuto a mancare là con il crollo del turismo che annoverava un milione di addetti. Arrivano dalla Libia. E ne arriveranno tanti di più. Se Gheddafi crolla, in un modo o nell'altro, ci sarò una fuga generale fra i Gheddafiani mentre arrivano già sia chi vuol salvare la pelle, sia chi vuol fuggire, sia stranieri che erano in Libua, quinta potenza economica dell'Africa, a lavorare.

Dove li mettiamo?

I profeti dell'accoglienza a tutti i costi dovrebbero a questo punto spiegarci dove mettere tutta questa gente visto che l'Europa fa schifo e che in Italia tutti sono perfino favorevoli alla condizione che questa gente la si metta a casa di altri.

Si dimostra la superficialità di molti, persino di persona che di migranti europei si è occupa a suo tempo, come Emma Bonino, per la verità ripetendo una infelice frase di D'Alema. Per loro un Paese di 60 milioni di abitanti non dovrebbe avere problemi ad accoglierne 25.000. Intanto i problemi li ha, e ci vorrebbe che venisse dato a loro due l'incarico di trovare dove metterli. In secondo luogo ogni persona accolta ne mobilita altre due o tre incentivandole ad affrontare la traversata. E senza possibilità di provvedere come è stato con la Tunisia dalla quale sembra non stia arrivando nessuno forse per lo spauracchio di dover essere rispediti indietro dopo aver speso una barca di soldi.

Le illusioni del dopo-Gheddafi

Il dopo Gheddafi e le sue illusioni. C'è forse qualche sprovveduto che ritiene che il Consiglio della Rivoluzione, e per tribù e per geografia - la Cirenaica da sempre con velleità di autonomia - possa insediarsi ed essere tranquillamente accettato dai libici? Per una parte conteranno i soldi in condominio con quello che, volenti o nolenti, è di fatto un neo-colonialismo. Ma con una classe dirigente che si è formata in un certo modo, anche tribale, i conti dovrebbero essere fatti. Non sarà così dato che a fare e disfare saranno in prima linea i bombaroli dell'Eliseo e di Downing Street.

E noi? Ovvio, cornuti, mazziati, e corresponsabili - anche se non per scelta ma perché incastrati - di un conflitto allucinante che, a nostro giudizio, pone sullo stesso piano delle responsabilità morali il dittatore e 'le democrazie' occidentali, quelle ricche di cultura e di civiltà

a.f.

PS Continua la ricerca affannosa di pacifisti. Non se trova uno, o quasi, a pagarli a peso d'oro. Perfino Santoro si è 'dimenticato' che esiste una guerra. Comprendiamo che per lui sarebbe imbarazzante illustrare la posizione delle sinistre diventate (!) favorevoli alle bombe ma soprattutto anti-Gheddafi. Era quello che ne combinava di orbe in giro per il mondo e i vari governi italiani, senza alcun distinguo da quelli di sinistra o appoggiati dalla sinistra, c'era intesa quasu da idillio. Poi Gheddafi è cambiato, si è rifatto una verginità, all'ONU gli hanno dato addirittura voce in capitolo per i diritti umani, fatta pace con l'Italia che ne ha avuto vantaggi economici strategici. A questo punto spieghi la sinistra, spieghino i cattolici dei vari schieramenti - spariti anche loro? - le ragioni della conversione alle logiche muscolari dei bombaroli di Parigi e Londra quando la maggior parte dei Paesi si è defilata Germania compresa?

Capiamo allora perché Santoro si dimentica di usare la sua rubrica a documentare gli orrori, che ci sono, di una guerra che è guerra e non le palle che con enorme ipocrisia si raccontano.

a.f.
Editoriali