I 300 ENTI PUBBLICI INUTILI COSTANO 800 MILIONI ALL'ANNO. MA... 12.7.10.34

In Lombardia società e consorzi per poltrone e potere. Ma...

Mercoledì 11 luglio, pagina 16 del quotidiano 'Il Giorno'. Massimiliano Mingola da Milano manda il messaggio di cui al nostro titolo. Per la verità lui nel testo precisa "non tutti inutili". Il titolista dovrebbe dunque essere mandato a svolgere altre attività (operatore ecologico, macinatore di brodo ecc.) visto che va oltre il suo ruolo distorcendo, almeno in parte, con il suo titolo quello che invece é il testo con la tabella a fianco.

Enti inutili?

Vediamo che sono classificati inutili:

- 11 Camere di Commercio. Nessuno, nemmeno Grillo, le ha considerate inutili

- 12 ALER (edilizia residenziale pubblica) Nessuno, nemmeno Grillo, le ha considerate inutili

- 17 Consorzi di Bonifica. Ignoranza sublime! I Consorzi sono formati da chi ha terreni o immobili nella zona e che si mette insieme agli altri per organizzare l'irrigazione, per gli argini e quanto serve per la sicurezza idraulica, per la tutela dell'agricoltura e dell'ambiente. Nessuno, nemmeno Grillo - che probabilmente non sa neanche di che si tratti -, li ha considerate inutili

- 18 Parchi. Nessuno, nemmeno Grillo, li ha considerate inutili.

- 33 Aziende Speciali e municipalizzate. Di Aziende in provincia ce n'è una, quella per la formazione professionale. L'unica alternativa possibile sarebbe la privatizzazione. Chissà che non si trovi un matto che ci stia... Quanto alle municipalizzate ce n'erano due, Sondrio e Tirano. Facciamo l'esempio del capoluogo ove l'ASM si occupava di distribuzione dell'energia elettrica e del gas, dei trasporti, dell'acquedotto, della depurazione e delle manutenzioni. Risultati ineccepibili sia per qualità del servizio che per risultati economici. Usciamo dalla provincia: la municipalizzata di Brescia era nota in tutto il mondo come azienda all'avanguardia sotto ogni profilo. Eccetera. Inutili? Se poi insieme con il grano da qualche parte poteva esserci il loglio - in Lombardia non sembra - tagliare le mani a chi amministra male e magari a chi non controlla.

- 207 società di capitali a partecipazione subregionale per la gestione di pubblici servizi. Difficile distinguere se non si ha l'elenco in dettaglio. Prendiamo il nostro caso. Secam per i rifiuti. Non è forse un'azienda modello? Se nessuno protesta per i rifiuti vuol dire che le cose vanno bene visto che di solito, in questo campo, al primo stormir di fronde partono i megafoni. Vogliamo parlare dei trasporti pubblici e della STPS? Vogliamo ricordarci che quando si era all'acme della crisi deii trasporti per risolverla furono confrontati i due modelli, la STPS, pubblico-privata con maggioranza pubblica che esprimeva il Presidente e minoranza privata che esprimeva il manager? La STPS sotterrò, per qualità di servizi, per risultati economici, astronomicamente superiori, l'APAM, municipalizzata della provincia di Mantova. E poi, sulla sua base, venne costruita prima la legge regionale e poi quella nazionale che sistemò il settore. Val la pena inoltre di ricordare che il manager di casa nostra Cardelio Sertori riuscì a convincere l'avv. Agnelli sul come fare l'autobus in programma, con la struttura FIAT contraria (che poi però dovette mettere la coda tra le gambe quando i risultati furono esattamente quelli che Sertori aveva ipotizzato parlando con Agnelli). Ente inutile? Ma per carità...!

Di inutile ci può anche essere qualcosa visto e considerato che non in tutta Italia esiste la tradizione valtellinese di buona amministrazione. Di inutile certamente c'é, dannosissima, la prosopopea di chi dall'alto del suo seggiolone pontifica, almeno in parte cospicua, a vanvera. Il dibattito romano sulle Province è di una eloquenza senza pari per la pochezza di contenuti ma soprattutto per l'assenza di una cultura di Governo che dovrebbe richiedere come primo passo l'acquisizione di dati certi, con successica analisi, quantomeno poi passando a simulazioni - campione, passi propedeutici per la conclusiva fase di natura politica.

Là dove ci sono doppioni certamente vanno tagliate le mani, e magari anche i piedi, di chi spreca pubblico denaro. Non é comunque pensabile di fare piazza pulita di enti e società varie passando il tutto agli Enti territoriali e non solo perchè la Provincia balla. La sublime e diffusa ignoranza fa sì che non si ha la percezione di cosa voglia dire questo nel contesto normativo in cui siamo, in particolare con la vincolistica che impedisce quelle decisioni rapide che sono necessarie, specie a chi fornisce servizi. Fermo restando, s'intende, che chi approfitta di questo dato oggettivo per amministrare con i piedi deve vedersi tagliati sì i piedi ma anche il resto. A buon intenditor...

Argomentazioni simili per i sette Enti per il diritto allo studio universitario, per i tre Consorzi, per gli altri nove e per quelle società che non si occupano di pubblici servizi e di cui ignoriamo tutto.

Inutili dunque? Una bufala grossa come una casa.

800 milioni/anno di costi? Ma i ricavi? E poi quanto s pensa di risparmiare passando a Regione, Province, Comuni quei servizi? Nella fantascientifica ipotesi che tutto vada per il meglio, nella migliore delle ipotesi dunque, non ci si rimetterebbe un €uro. Nella realtà le scommesse sono facilissime, dimostrandolo, perchè il risparmio sarebbe negativo. Alias: maggiori costi e dubbi sul mantenimento della qualità.

Parole che cadono nel vuoto. Condivisibili o meno, le nostre come quelle di chi vuol far capire l'effettiva realtà, non hanno possibilità di fare strada perchè si scontrano con quello che la saggezza popolare ci richiama: " non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire".

f.

f.
Editoriali