Nizza, Parigi, Bruxelles. E poi? Cinque punti, terribili

Tutti, scossi, commentano. Nel nostro piccolo lo facciamo anche noi con alcune osservazioni originali anche se provenienti dall'estrema periferia del Paese ed anche dell'editoria.
-   Primo punto è tale il sentimento, specie pensando ai bambini uccisi ed anche a quelli vivi che si ritrovano nella sede della Polizia perchè i genitori sono rimasti là fuori per terra, come un sacco di immondizie, da annullare persino la rabbia. E' tale il sentimento per evitare una rabbia inconsulta da dover lasciare il posto, ora, alla preghiera. Anche per un laico perchè si tratta di valori universali e la preghiera un laico la può ugualmente vedere sia pure non nel suo aspetto di religiosità.
-   Secondo punto. Ricordiamo quel che disse Terek Aziz, vice di Saddam sunnita cattolico, un paio di giorni prima della decisione di quelli che si meriterebbero l'attribuzione di “criminali di guerra”, di dare il via alla seconda guerra del Golfo. Disastroso l'esito sotto tutti i profili. In buona sostanza diceva che la guerra, ormai certa visto che ormai l'aveva deciso il trio dei bombaroli (Bush e Rumsfeld  e il maggior responsabile, Blair, come da commissione Chilcot – si vada all'indirizzo riportato in calce -)  avrebbe peggiorato le cose. Insistette che non c'erano le armi di distruzione di massa, scusa inventata oltre Atlantico per giustificare il ricorso alle armi e poi aggiunse, non come minaccia ma come notizia, che erano pronti settemila kamikaze. Stime recenti parlano di 30.000 e di altri 30.000 aspiranti.
Ci hanno dichiarato guerra, non siamo in battaglia a cielo aperto e per reagire non servono le armi più sofisticate di cui l'Occidente è pieno per la gioia dei loro fabbricanti così come non servirono a suo tempo milioni di bombe sganciate sul Vietnam del Nord.
E come reagire? Siamo realisti: la ricetta non c'è.
-   Terzo punto. Quasi tutto il mondo respingeva ipotesi di guerra a Saddam, in prima linea con il Papa l'Europa. Commento dell'altra anima nera, Rumsfeld: “E' la vecchia Europa che parla”. Replica di Prodi: “E' la saggia Europa che parla”.  Nonostante questo, nel nome di una inventata “Primavera araba”, e in nome della grandeur Sarcozy e Cameron diedero vita alla 24ma coppia di cromosomi, quella dell'estasi bellica. I resti pesantissimi di quella scellerata decisione li abbiamo davanti agli occhi ogni giorno. Oggi li vediamo su quella Promenade  in cui auspichiamo venga eretta una semplice cappella con gli 84 nomi, non solo a loro ricordo ma anche come permanente monito.
-   Quarto punto. Terribile una sorta di epitaffio visto nel web che in buona sostanza diceva, in francese “Voi venite a bombardare la nostra gente, i nostri bambini, noi rispondiamo con il terrore per la vostra gente e i vostri bambini”.  Ovviamente non sposiamo questa logica ma dobbiamo comunque interrogarci. La natura dell'uomo è quella che è. Grandi slanci e obbrobri si alternano. La guerra ha purtroppo diritto di cittadinanza. Qualche volta diventa inevitabile per la successione degli eventi a monte. La maggior parte delle volte si tratta di delitti contro l'umanità. Il mezzo milione di irakeni deceduti non certo per cause naturali gridano vendetta. Lo stillicidio di attentati (a Nizza 84 morti, negli stessi giorni un'autobomba in Irak ne ha aggiunti 100 in un colpo), diretta conseguenza della destabilizzazione dovuta all'Europa anche per essere stata troppo USA-dipendente, gridano vendetta.
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A parte
A parte, per evitare interpretazioni pericolose, quella specie di parola d'ordine che si chiama integrazione. Innanzitutto questa richiede, come un matrimonio, di essere in due a volerlo. In secondo luogo richiede l'uso della stessa lingua. Come fanno ad integrarsi due se uno parla in finlandese e l'altro in aramaico? In terzo luogo che chi viene accolto deve adattarsi a vivere come chi l'ha accolto. Se vado in Scozia devo guidare a destra l'auto. Se vado a Riad la Bibbia devo lasciarla a casa. Troppi in Occidente si adeguano e fanno adeguare (l'esempio di un Crocifisso a scuola è calzante, o quello del “Gesù Bambino” che viene sostituito nelle canzoni natalizie da “Emanuele”). Ma c'è dell'altro. C'è che si vedono in giro tanti musulmani  con mogli italiane. Non si vedono italiani con donne musulmane. E potremmo continuare.
La realtà è quella tempo fa indicata da persona autorevole, non legata alla politica: “dobbiamo rassegnarsi, siamo di fronte all'islamizzazione dell'Occidente”. Il quale Occidente fa come la Palude (La Marais) al tempo della Rivoluzione francese ai cui deputati  così si riferì uno storico: “la storia passava davanti a loro e loro non se ne accorgevano”.
La Palude odierna ha rifiutato di scrivere quella che poi è una verità ossia che l'Europa ha radici cristiane e alla scelta dei valori reali preferisce la scelta dei valori monetari.  Sta passando la storia e non ci si rende conto che si può morire per gli eccessi, in questo caso di democrazia. Nessuna guerra di religione ma negli scanni della storia che ci competono andiamo a sederci senza cedere qualcuno dei nostri. A ciascuno il suo.
 

Alberto Frizziero
Editoriali