LA SCOMPARSA DI ANTONIO MUFFATTI, UN PROTAGONISTA 11 5 10 05

Lunedì 16 mattina di getto questo ricordo. A un amico ma anche a una persona che ha dato molto alla Valle

La settimana si apre con una notizia triste. La città si sveglia e si appresta alla ripresa ma corre subito la voce che nella notte è spirato l'avv. Antonio Muffatti. Era noto il male che l'aveva colpito e putroppo le cure di questi mesi non sono state sufficienti. Molta parte della recente storia della Valtellina deve fare i conti con il suo ricordo avendo per 23 anni rappresentato il riferimento della provincia in Regione e per oltre un ventennio avendo accompagnato da protagonista o co-protagonista i grandi eventi, positivi e negativi, della Valle.

Nasce a Castione l'otto luglio del 1937 ma la sua crescita è in quella particolare zona di Sondrio che coniuga tradizione e appartenenza, con al centro la 'Casa' salesiana (sarà titolare - centromediano - della 'Nazionale dell'Oratorio') prima, conseguita la maturità classica, di andare alla Cattolica, Facoltà di Giurisprudenza. Laureato, dopo il praticantato di legge, si iscrive a maggio del 1965 all'Ordine degli Avvocati di Sondrio e nel 1994 poi all'Albo dei Cassazionisti.

Giovanissimo entra nella Democrazia Cristiana operando con grande attivismo nel Movimento Giovanile ma già nei primi anni sessanta entrando nel Comitato Provinciale del Partito con una posizione costante di mediazione tra le due anime tradizionali del Partito. Nel 1964 entra in Comune. Consigliere comunale e poi assessore alla Pubblica Istruzione sino al 1970 nell'Amministrazione guidata dall'avv. Saverio Venosta.

Nel 1970 diventa Presidente dell'Ospedale Morelli, allora in situazione molto difficile dopo la dismissione da parte dell'INPS. Il suo mandato è però breve perché nell'ottobre del 1972, a soli 47 anni, muore improvvisamente Aldo Oberti che nelle elezioni del 6 giugno 1970 era stato eletto consigliere regionale. Muffatti, che era stato candidato e classificato dietro Oberti, entra in Consiglio Regionale restandovi sino al 1995 e ricoprendo anche l'incarico di assessore ai servizi sociali.

Per completare il quadro istituzionale da ricordare la sua Presidenza del Comitato del PIV (Piano integrato Valtellina), del Comitato Valtellina nonché l'elezione a consigliere comunale di Postalesio nel 1985 e di Valdisotto nel 1990, incarichi questi ultimi 'di servizio', accettando l'invito locale 'di dare una mano'.

Da ricordare che nel 2003 da Forza Italia era stata ventilata la sua candidatura a Sindaco per il Comune capoluogo - avrebbe avuto grandi probabilità di vincere - ma la cosa non andò in porto nel girotondo di opinioni tra Sondrio e Milano.

Dicevamo che per oltre un ventennio aveva accompagnato da protagonista o co-protagonista i grandi eventi, positivi e negativi, della Valle. Con il primo aprile del 1972 le Regioni a Statuto ordinario, con i Consigli usciti dalle elezioni del 1970, completata la fase statutaria e organizzativa, entravano in funziona assolvendo una serie di compiti in precedenza svolti dallo Stato. La Regione diventava soggetto importantissimo sotto due profili, quello dell'ordinamento in quanto ogni Regione legiferava nelle materie di competenza costituzionale, esclusiva o di concerto, e quello della gestione con i finanziamenti per tutta una serie di attività. L'avv. Muffatti ebbe in questo modo e con i colleghi, in particolare DC che erano in Consiglio ben 37 su 80, un ruolo importante nella costruzione del nuovo Ente. Non solo questo evidentemente.

Basti pensare alle competenze della Regione in materia territoriale, agricola, del welfare.

Basti pensare cosa voleva dire essere a Milano rappresentante di una provincia la cui popolazione, meno di quella di un quartiere di Milano, era un cinquantesimo, ossia un due per cento, di quella lombarda.

Basti pensare alla difficoltà di linguaggio non essendo facile fare comprendere alla dominante cultura metropolitana la cultura montana e le esigenze di quel 40% di territorio a orografia verticale. Lo sa chi in qualche modo ha compartecipato, ad esempio a livello politico, ai dibattiti su questo o quel problema. Valga per tutti la lunga vertenza sulla rete ospedaliera provinciale.

C'è da scegliere fra la grande quantità di materiale, di spunti, di ricordi. Appuntiamo solo alcuni elementi di sintesi, citando eventi significativi.

Quelli dolorosi innanzitutto, primi fra questi le calamità del 1987 e del 1983, con i due fronti, in Valle e a Milano. Fronti che in diverse occasioni diventavano tre perché si inserivano i profeti del giorno dopo il cui primo intento non era il soccorso ma l'individuazione delle responsabilità (persino nel crollo di una montagna intera su S. Antonio Morignone).

Quelli lieti, un continuum nel tempo di provvedimenti portati a casa, di finanziamenti ottenuti, di riconoscimenti per il nostro territorio strappati. Il PIV, ideato dal Presidente Golfari, importante non solo per i contenuti concreti, anche in risorse, ma per quel che voleva dire ovvero il riconoscimento di una realtà montana così diversa dal resto della Lombardia.

Ha raggiunto la consorte Alba, prematuramente scomparsa, e tanti altri che con lui sono stati costruttori di una fase importante della storia della nostra provincia. Nel modo più naturale l'ultimo saluto: ciao Antonio.

a.f.

a.f.
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