ELIMINARE GLI SPRECHI (DEGLI ALTRI). RIDURRE LE SPESE (DEGLI ALTRI). TAGLI (AGLI ALTRI). MENO TASSE (E PIU' SERVIZI) 11 4 20 03

Il nostro Paese ha il quarto debito del mondo essendoci passata davanti la Germania. Come dice il Ministro Tremonti 'terzo debito ma non siamo il terzo Paese del mondo per ricchezza'. Siamo stati forse il primo del mondo a uscire dallo tsunami finanziario avendo il nostro concittadino previsto in anticipo quel che sarebbe successo. Lo tsunami però c'è stato. Una parte rilevante della ricchezza mondiale se ne è andata. Molta, - lo dicevano in pochi, l'hanno constatato in molti, anzi tutti -, era ricchezza virtuale. In altri termini dappertutto ci si è svegliati un po' più poveri. Quando succede non c'è una panacea che valendo per tutti i mali possa contrastare questo impoverimento. Quando succede, come insegna la saggezza popolare, c'è una sola cosa da fare: stringere la cinghia.

Il problema è che se deve farlo una famiglia margini non ce ne sono molti. Allargando la sfera comunitaria le cose si complicano. Quando si arriva alla sfera-Paese, nel nostro in particolare, c'è, si fa per dire ovviamente, da divertirsi.

Prima parola d'ordine quella degli sprechi. Certo, è la misura prioritaria. Le difficoltà nascono quando dall'assunto generale, unanimemente condiviso, si scende al concreto, ad individuare cioè quali sono sprechi e quali necessità.

A questo punto si constata che in un altro punto tutti sono d'accordo, ovvero che gli sprechi sono quelli degli altri.

Occorre onestà intellettuale. In tutti i settori ci sono sprechi, sia pure con diversa graduazione. Nelle cose quotidiane, dal piccolo al grande. Facciamo un semplicissimo esempio duplice: il caldo-freddo.

- Caldo: la legge stabilisce i 20 gradi quale temperatura massima. L'eccedenza è spreco. Alzi la mano chi in casa sua sta dentro questo limite di legge…

- Freddo Sta per arrivare l'estate e cominciano ad essere in funzione i condizionatori. Non solo in case private ma in locali pubblici o d'interesse generale la temperatura è da frigidaire.

Spreco collettivo. A chi dice che in fin dei conti paga lui, al di là degli aspetti etici che pure dovrebbero avere un valore, l'invito alla riflessione, a pensare cioè quanto più petrolio dobbiamo importare per assicurare a lui e soci non una temperatura accettabile ma, con lo spreco, quella da polo nord.

Rende l'idea questo semplicissimo esempio? Immaginiamo pure per le cose più importanti… Delle quali un piccolo scorcio. A Sondrio il Presidente della recentissima e modernissima RSA, nel momento inaugurale, si lamentava. Meraviglia dei presenti vista l'opulenza della struttura. La ragione era semplice e giustissima. "Ho 95 bagni attrezzati per portatori di handicap che non servono per niente visto che la struttura ospita anziani non autosufficienti che in bagno non ci vanno. E poi grandi spazi e tante altre cose. Il tutto per essere in linea con i dettami di legge che prevede standard do altissima qualità. Il risultato qual'è? Uno spreco in quando vi sono eccedenze macroscopiche rispetto alla realtà ma costi aggiuntivi macroscopici. Fatto 100 il numero di posti, con standard buoni e non megagalattici, diventerebbero 150 e più.

Spese

Con il quarto debito del mondo e il rallentamento della economia mondiale le strade sono due per chiunque governi il nostro Paese. O aumentare le entrate o ridurre le spese. Per aumentare le entrate ci sono due vie: o imporre maggiori tasse o combattere l'evasione ( o tutti e due). Risulta incontrovertibile che la comunità non è in grado di subire l'aumento anche di un solo €uro. Risulta incontrovertibile l'impulso dato da Tremonti alla lotta contro l'evasione come da eloquenti statistiche. Ciò nonostante non è con questa sola voce che si risolvono i problemi. Vanno tagliate le spese, quelle che oggi sono in difetto sia per qualità che per quantità. Un esempio ci viene dalla scuola. Ci sono, anche qui da noi, classi di 10 alunni. Non si tratta di spreco in quanto evidentemente la docente avrà modo di dare un surplus ai ragazzi visto che sono così pochi. Si tratta di una spesa inammissibile, eccezion fatta per i paesi isolati di montagna come può essere Tartano. A parte il fatto che si crea una sperequazione rispetto agli alunni di altre scuole dove gli alunni sono il doppio e più, si tratta di un lusso che non ci possiamo permettere. Il passo va fatto secondo la gamba. E' stato sbagliato largheggiare in queste situazioni, è giusto tagliare, per impopolare che sia questo discorso.

Spese. Il caso scolastico di Sondrio

Lo spunto ce lo fornisce la notizia di cronaca sulle prime del Circolo Didattico di Via Vanoni a Sondrio. Ci sono 31 ragazzi di Sondrio e 14 di Montagna Piano. Si vogliono due sezioni a Sondrio, quindi una con 15 e l'altra con 16, e l'altra a Montagna di 14. Con tutta la comprensione per gli insegnanti visto che in totale i ragazzi sono 45 si debbono dividere. 22 e 23 sono ancora sotto i 25 canonici. E parliamo di Montagna Piano dove arriva l'autobus cittadino.

Abbiamo preso questo particolarissimo e marginalissimo caso per evidenziare come i famosi 'tagli' siano assolutamente indispensabili, ma soprattutto che c'è lo spazio in tutti i settori, partendo proprio dai 'de minimis' in base al principio che una goccia non conta niente ma tante fanno il mare…

Tagli. Il caso dei bus urbani di Sondrio

Non c'è settore per il quale sono stati previsti tagli che non protesti. Dappertutto crolla il mondo. Magari si ammette che i tagli sono indispensabili, ma quelli agli altri. Eppure c'è chi dimostra di sapersi muovere in una situazione di aumentata difficoltà dando risposte positive. Vediamo il caso dei trasporti urbani di Sondrio.

Nel n. 6 del 28.2 u.s. abbiamo pubblicato un articolo (x) sulla ristrutturazione dei trasporti urbani da cui il successivo passo: "La cosa interessante del nuovo servizio è l'organizzazione degli orari cittadini per fasce con partenze dalla Stazione tra le 7,05 e le 8,20; poi tra le 12 e le 13,25. Infine tra le 18 e le 19,25. Per il resto della giornata il servizio funziona 'a chiamata'. La prenotazione deve avvenire però con quasi un'ora di anticipo.

Fatti i conti evidentemente qualcuno si è accorto che si poteva evitare di far girare i bus a vuoto nelle fasce orarie intermedie e la soluzione è stata trovata. Forse senza la spinta dei tagli i bus avrebbero continuato a girare abbastanza vuoti nelle ore intermedie. Chissà che la spinta serva!

Tasse e servizi

Il refrain abituale è quello del meno tasse mentre parallelamente si reclamano maggiori e più efficienti servizi servizi. Per coniugare questa diarchia occorre che le tasse le paghino in maniera congrua tutti e che i servizi siano più efficienti sì ma anche pagati, come non è oggi, in maniera adeguata. Anche qui un esempio. Da Milano a Sondrio o viceversa si spendono 8,80 in seconda classe e 13,20 in prima come andare da Milano a Parma. Qui però nella maggior parte dei treni, alta velocità e simili, si pagano 21 e 28 €uro. Per andare a Torino, una ventina di km più distante di Sondrio, si spendono con l'AV 32 e 45 €uro. Avere servizi rapidi è una esigenza della provincia di Sondrio. Bisogna però sapere che non si può avere botte piena e moglie ubriaca. Saggezza vorrebbe che ci si batta per avere collegamenti, come a suo tempo ipotizzato, in 100 minuti, bisogna però sapere che questo comporta un costo doppio del biglietto.

E per finire

E per finire l'esortazione a riflettere. Se ci si riesce si capisce che il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti lo decidiamo adesso. Negli anni decorsi abbiamo vissuto da cicale, pagando a debito. L'inversione di rotta non basta. Occorre, oltre a quella, stringere la cinghia per portare fieno in cascina. Ahimé non per fare scorta per il futuro ma per restituire in parte quello che ci siamo mangiati.

a.f.

(x) http://www.gazzettadisondrio.it/31011-cccva_informa__bus_urbani_a_sondri...

a.f.
Editoriali