APERTA LA CAMPAGNA ELETTORALE PER IL COMUNE. SECONDA CANDIDATURA A SINDACO DI SONDRIO (E MOLTENI INVECE...) 12.7.20.6

Il 13 aprile 2008 il dr. Alcide Palmiro Molteni vinceva le elezioni comunali di Sondrio entrando per la terza volta a Palazzo Pretorio. Osservatori neutrali sostengono, dato a Molteni quel che va dato a Molteni, che in realtà più che essere lui ad avere vinto è il centro destra, sulla carta largamente maggioritario, ad avere perso avendo cincischiato nei mesi precedenti e arrivando in stazione quando ormai il treno era partito.

Nella primavera del prossimo anno, quando cambierà l'inquilino del Quirinale e poi di Senato e Camera, sondraschi e sondriesi dovranno scegliere chi cingerà la fascia tricolore sino al 2018.

Le acque, sia pure ancora leggermente, si sono già mosse. Siamo a nove mesi dall'evento, troppo presto per avere indicazioni dall'ecografo ma già per delineare qualche scenario e qualche ipotesi. Abbiamo avuto un'anticipazione di 'Sondrio Liberale' il gruppo presente in Consiglio Comunale con Massera e Grimaldi. Hanno scelto la via in questo momento storico giusta. Niente partiti ma politica, quella che occorre. E così hanno messo in piedi, o avviato se si vuole, la " costitutente civica". Di che si tratta?

Cos'è la Costituente Civica di Sondrio?

La Costituente Civica di Sondrio è un contenitore di idee e progetti dove i cittadini possono trovare un momento di confronto e di proposizione.

Ad essa possono aderire cittadini, associazioni, liste civiche e sodalizi che si riconoscano nella Carta dei Valori della Costituente Civica di Sondrio che stabilisce i principi del nostro agire.

La Costituente Civica di Sondrio è per principio inclusiva, partecipativa e democratica ed attraverso un percorso condiviso elabora un progetto di governo per la città.

Essa vuole rappresentare una sintesi della passione civica dei sostenitori ed un veicolo di diffusione di un nuovo metodo di far politica.

Non è una associazione, non è un movimento, non è un partito.

Chi aderisce alla Costituente aderisce ad un metodo e collabora alla costruzione di un progetto.

Andiamo avanti. Chi sono questi 'avanguardisti' (in senso cronologico, sia chiaro)?

Siamo un gruppo di cittadini che ha deciso di mettere a disposizione della città la propria passione ed il proprio tempo al fine di costruire un progetto credibile e reale per il futuro di Sondrio.

Un gruppo di persone che vogliono ribadire con forza l'importanza di esserci nei momenti importanti e nei cambiamenti storici assumendo come metodo quello della partecipazione, della trasparenza e del coinvolgimento di tutti i cittadini che vogliono o sentono come dovere la cosa pubblica.

Partendo dalle cose semplici vogliamo costruire un percorso che ha la pretesa di proporre idee e progetti concreti per governare una città ed un territorio che in questo momento soffre in modo particolare.

Per questo motivo rigettiamo le etichette di appartenenza rilanciando la presenza civica come espressione di concretezza dell'agire nella società e come responsabilità nei confronti delle future generazioni.

Ognuno di noi ha una professione e non intende fare della politica un mestiere sentendo forte lo spirito di servizio che deve connotare ogni cittadino che intende impegnarsi per la propria comunità.

Ci riconosciamo nei principi di libertà, di democrazia e di solidarietà che abbiamo voluto esplicitare nella nostra Carta Costituente al fine di aggregare valori e comportamenti comuni a tutti i partecipanti.

Con la massima semplicità vogliamo ristabilire un rapporto corretto tra amministratori e amministrati eliminando quella stortura che vede gli uni come entità staccate e gli altri quali "sudditi" che subiscono scelte calate dall'alto.

Siamo e vorremmo essere in tanti perché solo la presenza di tutti noi cittadini è garanzia di democrazia e di trasparenza.

Fin qua il loro manifesto programmatico. Andiamo avanti

Candidato-Sindaco

Qualcuno vorrebbe andare oltre nel senso - dicono - che il candidato-Sindaco c'é già - il secondo finora - ed é Antonio Grimaldi, ora consigliere comunale. Può esserlo e anche far bene, ma nel 2018, attrrezzandosi nel prossimo quinquennio lavorando spalla a spalla con il Sindaco. Chi? L'altro candidato già sul tavolo? L'altro in realtà sono due, tali da poter mettere d'accordo un largo schieramento di cittadini che ha apprezzato e apprezza l'ecologia, il Masegra, i fiori, le iniziative sociali, le piccole attenzioni verso la gente ma che in questo momento vorrebbe vedere che si arresti l'emorragia di attività commerciali, il continuo incremento di vetrine vuote con le scritte "Vendesi o affittasi", le gru al servizio di falansteri in costruzione destinati, il mortorio serale di Sondrio rispetto a Morbegno e Tirano, andando avanti così, a restare malinconici testimoni di un declino continuo. Declino difficile da contrastare ma impossibile da fermarsi o anche da ridurre senza un apporto innanzitutto culturale e poi di creatività in un quadro di ampio respiro, il contrario di quel che ha fatto Sondrio ripiegandosi su se stesso con un Piano di Governo del Territorio da definirsi quantomeno asfittico. Andando secondo logica e secondo buon senso il Sindaco ci sarebbe già e con lui i nove assessori (uno in più per legge)

impregiudicata restando la distribuzione dei 32 consiglieri (8 in meno).

Molteni

Si dirà 'ma Molteni'?

Molteni, posto che si candidi, si conferma solo nell'ipotesi che gli altri sbaglino ancora una volta. Lo sa come sa che questa tornata amministrativa per lui e team é meno gratificata delle precedenti. Ma poi ci sono le elezioni politiche. Con tre sulla griglia di partenza. Due, Dioli e Costanzo, scontano la qualificazione politica. Il terzo, Molteni, é proprio quello che ha le maggiori chanches per l'amalgama politico che é riuscito a realizzare e poi interpretara tra il centro e fino all'estrema sinistra. Se così fossero le cose al centro-sinistra viene a mancare alle comunali di Sondrio la figura carismatica capace di avere un seguito personale.

PdL e Lega

PdL e Lega hanno ruolo e possibilità notevoli se, interpretando la situazione del capoluogo e la frustrazione dell'elettorato moderato, in questa fase stanno alla finestra, persino nelle candidature. Il tale, leghista o pidiellino, non deve essere candidato in quanto di Lega o PdL ma in quanto capace di trattare il bilancio o il terrritorio o di intessere rapporti intensi con tutto l'hinterland.

Tempi

Vince chi ha chiuso le cose che contano a novembre, chi dunque è oltre i preliminari a settembre alla condizione di considerare inscindibili uomini e programma.

GdS

GdS
Editoriali