Obiettività sulla questione del voto sul Tribunale dei Ministri. Anche se non lo riconosceranno. Di Maio, voce nuova

Partiamo riprendendo quanto scritto il 18 febbraio scorso che però mettiamo di seguito. Prima parola a

Di Maio
Non fosse andata così il 27 ottobre saremmo inevitabilmente andati al voto in una baraonda per l'intreccio di problemi economici, sociali, politici che si sarebbe ripercossa sullo spread e compagnia bella agenzie di rating comprese.
Per il 40% dei votanti al telereferendum questo non era un problema, lo era invece quello, secondo loro, di mandare prima Salvini e poi per connessione  Presidente del Consiglio e Vice con l'altro loro Ministro, a far decidere come si deve governare – esecutivo – a chi invece secondo Charles-Louis de Secondat, barone di La Brède e di Montesquieu, da tutti imitato, dovrebbe invece stare entro il suo recinto – giudiziario -. In realtà non sarebbe stato commettere peccato mortale, come non lo è stato – neppure veniale – per quel 60% di iscritti che hanno compreso quale fosse la posta in gioco. Era infatti la prima volta che la Magistratura, peraltro decidendo in seconda istanza perchè per il primo magistrato la questione era stata archiviata, chiedeva al Parlamento l'autorizzazione di processare un Ministro non per tutte le ragioni del passato. Il tema questa volta, la prima volta, era di fatto il modo di governare. Abbiamo sentito ripetuta una argomentazione a sostegno dei fautori del mandare Salvini, e poi inevitabilmente Conti, Di Maio e Toninelli, che su questo limite fosse il potere giudiziario a stabilirlo.
E l'Esprit des loix? E poi sul piano pratico? In quali condizioni si mette un Ministro di fronte a decisioni border line se la prospettiva è quella di rischiare l'incriminazione?
La via scelta dai 5MS di essere sempre per la concessione a procedere non è violata non solo perchè vale il detto che ogni regola deve avere le sue eccezioni ma perchè siamo fuori dalla logica che presiedeva e presiede la norma sul Tribunale dei Ministri.
Bene. A questo punto scontato che arrivino bordate a iosa da chi per quanto scritto ci considera leghisti o da chi per quanto scritto ci considera nelle file del M5S così come si sente dappertutto una serie di giudizi tranciati col segurell: Salvini demonio gli uni, Salvini angelo gli altri  E' la dimostrazione della pericolosità di una situazione di intreccio fra poteri di fatto con reciproca delegittimazione. Gita un fantasma purtroppo, quello dell'obiettività, meglio, della ricerca di obiettività. Prevale e domina lo spettro, funereo- di uno spirito democratico sullo sfondo. Non però anti-democratico ma molto peggio, a-democratico. Se occorre torneremo sulla ratio.
a.f.

P.S. Poi i Renzi.
Sempre con ricerca di obiettività

Governo: CRISI oppure ISIRC? Han votato, niente crisi, almeno per ora. Noi controcorrente. E adesso i Renzi
Avevamo scritto: "Se prevale il SI, se prevale il NO. E qualche ragionamento in libertà"
Palazzo Chigi sede del Governo
Riportiamo l'articolo di ieri senza modifiche ma con qualche aggiornamento, sui Grillini e sui Renzi.

La vediamo per il dritto o per il rovescio?

Fra poche ore sapremo se gli iscritti delle Cinque Stelle han deciso se mandare Salvini al Tribunale dei Ministri o no.

Il nostro giornale è di nicchia ed in particolare ha una sua specificità per i suoi commenti, raramente brevi, spesso assai ampi per cui può diminuire la leggibilità ma per privilegiare la sostanza, i contenuti, le analisi non si può essere sintetici.
Un risultato c'è, ed è consultabile sull'archivio del giornale che ha superato i 25.000 testi: l'affidabilità. Uno solo dei tanti esempi: “Primavera Araba” esultava il Presidente Napolitano e pressocchè unanimemente in Italia e fuori si manifestava l'orrore per i diecimila morti a Bengasi che ha fatto partire i jet francesi e inglesi col loro carico di bombe. Ricorda più di un affezionati lettore che allora vi fu una sola voce fuori del coro, la nostra e non ci limitammo a dire che si trattava di una bufala ma lo dimostrammo. Non era fantapolitica, lo si è visto.

Abbiamo quindi spesso commentato, molte volte alla vigilia, eventi internazionali e nazionali, una sola volta sbagliando: il 4 marzo. Analizzando la situazione politica avevamo pur fatto una ragionevole previsione per Lega e M5S che però non ha corrisposto alla realtà per l'imprevedibile quantità di voti affluiti sulle due forze politiche (eravamo comunque di buona compagnia nessuno avendo ipotizzato quella marea che si è vista).
Non vogliamo ripetere quell'esperienza? No, il discorso è un altro, ovvero per la prima volta siamo nella situazione che azzardare previsioni significherebbe copiare Gratta e vinci o Superenalotto o magari anche con una serie i testa e croce con moneta da due €uro.

C'è una figura che si adatta alla situazione ed è “la proposizione formulata in apparente contraddizione con l'esperienza comune o con i principi elementari della logica, ma che all'esame critico si dimostra valida”.
Che è questa roba? Semplice, il paradosso, a cominciare dal curioso dato che nel referendum i grillini per votare SI bisognava scrivessero NO e viceversa.
Se vincono coloro che vogliono chiudere la vicenda senza dover andare a processo qualche loro problema interno si crea e semmai ne parleremo, Se vincono gli altri ce n'è uno fantasmagorico: un mandare sotto i giudici non solo Salvini ma anche il vertice del Governo. Nasce comunque un problema istituzionale perchè a questo primo caso se ne potrebbero aggiungere altri. Può capitare infatti che domani un Ministro debba assumere decisioni da border line, come inevitabilmente succede dappertutto, col rischio di trovarsi anche lui, o lei, prima in Parlamento e dopo, forse, al Tribunale dei Ministri. Possibile visto del resto che la Giustizia non è matematica come dimostra il fatto che per il magistrato di Catania la questione era invece chiusa.

Dopo il problema istituzionale c'è quello politico. Al di là dei bizantinismi un dato resterebbe inequivocabilmente, Da una parte il Governo, dall'altro il Movimento o sua parte avrebbe determinato il voto negativo.

I due Vicepresidenti hanno dichiarato che non ci sarebbero conseguenze per il Governo. Vero, il 27 maggio ci sono le elezioni europee.

In autunno, il 27 ottobre, le politiche con qualche scomposizione nei Gruppi politici. E' già scritto se Salvini va a processo.

f.

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E Renzi senior e consorte? Pubblicheremo

Il precedente articolo
Governo: CRISI oppure ISIRC? Han votato, niente crisi, almeno per ora. Noi controcorrente. E adesso i Renzi
Avevamo scritto: "Se prevale il SI, se prevale il NO. E qualche ragionamento in libertà"

Riportiamo l'articolo di ieri senza modifiche ma con qualche aggiornamento, sui Grillini e sui Renzi.

La vediamo per il dritto o per il rovescio?

Fra poche ore sapremo se gli iscritti delle Cinque Stelle han deciso se mandare Salvini al Tribunale dei Ministri o no.

Il nostro giornale è di nicchia ed in particolare ha una sua specificità per i suoi commenti, raramente brevi, spesso assai ampi per cui può diminuire la leggibilità ma per privilegiare la sostanza, i contenuti, le analisi non si può essere sintetici.
Un risultato c'è, ed è consultabile sull'archivio del giornale che ha superato i 25.000 testi: l'affidabilità. Uno solo dei tanti esempi: “Primavera Araba” esultava il Presidente Napolitano e pressocchè unanimemente in Italia e fuori si manifestava l'orrore per i diecimila morti a Bengasi che ha fatto partire i jet francesi e inglesi col loro carico di bombe. Ricorda più di un affezionati lettore che allora vi fu una sola voce fuori del coro, la nostra e non ci limitammo a dire che si trattava di una bufala ma lo dimostrammo. Non era fantapolitica, lo si è visto.

Abbiamo quindi spesso commentato, molte volte alla vigilia, eventi internazionali e nazionali, una sola volta sbagliando: il 4 marzo. Analizzando la situazione politica avevamo pur fatto una ragionevole previsione per Lega e M5S che però non ha corrisposto alla realtà per l'imprevedibile quantità di voti affluiti sulle due forze politiche (eravamo comunque di buona compagnia nessuno avendo ipotizzato quella marea che si è vista).
Non vogliamo ripetere quell'esperienza? No, il discorso è un altro, ovvero per la prima volta siamo nella situazione che azzardare previsioni significherebbe copiare Gratta e vinci o Superenalotto o magari anche con una serie i testa e croce con moneta da due €uro.

C'è una figura che si adatta alla situazione ed è “la proposizione formulata in apparente contraddizione con l'esperienza comune o con i principi elementari della logica, ma che all'esame critico si dimostra valida”.
Che è questa roba? Semplice, il paradosso, a cominciare dal curioso dato che nel referendum i grillini per votare SI bisognava scrivessero NO e viceversa.
Se vincono coloro che vogliono chiudere la vicenda senza dover andare a processo qualche loro problema interno si crea e semmai ne parleremo, Se vincono gli altri ce n'è uno fantasmagorico: un mandare sotto i giudici non solo Salvini ma anche il vertice del Governo. Nasce comunque un problema istituzionale perchè a questo primo caso se ne potrebbero aggiungere altri. Può capitare infatti che domani un Ministro debba assumere decisioni da border line, come inevitabilmente succede dappertutto, col rischio di trovarsi anche lui, o lei, prima in Parlamento e dopo, forse, al Tribunale dei Ministri. Possibile visto del resto che la Giustizia non è matematica come dimostra il fatto che per il magistrato di Catania la questione era invece chiusa.

Dopo il problema istituzionale c'è quello politico. Al di là dei bizantinismi un dato resterebbe inequivocabilmente, Da una parte il Governo, dall'altro il Movimento o sua parte avrebbe determinato il voto negativo.

I due Vicepresidenti hanno dichiarato che non ci sarebbero conseguenze per il Governo. Vero, il 27 maggio ci sono le elezioni europee.

In autunno, il 27 ottobre, le politiche con qualche scomposizione nei Gruppi politici. E' già scritto se Salvini va a processo.

f.

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