GHEDDAFI E LA GEOMETRIA, CONNUBIO PARADIGMATICO 11 10 20 5

Dove si guardano le cose in modo diverso visto che in passato scegliere questa strada ha portato a risultati anche sorprendenti, utili ai lettori. E la sfera di cristallo non c'entra

In geometria, qualcuno ricorderà le lezioni a scuola, un elemento fondamentale é rappresentato dalla dimostrazione. In un triancolo, esempio, un lato é sempre, diciamo sempre, minore della somma degli altri due. Evidente? Non c'é biente di evidente. Ecco allora entrare in ballo 'l'ipotesi', ovvero la certezza, e poi 'la tesi' ovvero quello che si deve non prendere per oro colato ma dimostrare. Si procede e poi, quando si é arrivati alla fine, si conclude con una frase classica: "Come volevasi dimostrare", cvd.

Cvd 1. I dittatori finiscono male. Poche le eccezioni. La più clamorosa quella del Caudillo, di Francisco Franco, che preso il potere nel 1939 lo cedette, per forza, soltanto nel 1975 due settimane prima dell'83° compleanno ma per quella naturale ragione che riguarda tutti noi, quando il cuore cioè decide di smettere di battere. Si tratta però di un caso particolare. Chi ha voglia di andare in Biblioteca troverà un articolo di chi scrive nel quale era si dimostrava come il Caudillo sarebbe morto nel suo letto, e ancora da Caudillo, una previsione pienamente confermata a tanti anni di distanza anche nelle motivazioni. . Non era il responso della sfera di cristallo ma il frutto di una dettagliata analisi a conclusione di un viaggio in Spagna dove trovammo a sorpresa, in sostenitori e oppositori, il 'rispetto' verso colui che prima aveva tirato fuori la Spagna da un inferno di guerra civile e poi l'aveva tenuta fuori dal conflitto mondiale. Al contrario di Tito che per il 'dopo-Tito' confidava nel partito, alla sua morte dilaniato da lotte interne anche etniche, Franco non si fidò né della Falange né dell'Opus Dei. Affidò il futuro della Spagna alla restauranda monarchia facendo studiare, significativamente a Roma, colui al quale affidare la sua eredità, il Re Juan Carlos.

Questa lunga divagazione ha la sua ragion d'essere nel mettere in grande evidenza l'eccezione alla regola. Ce ne sarebbe un'altra ma a Cuba c'é un mix dell'uomo dittatore con un movimento del tutto anomalo, un mix cementato all'inizio, quando la rivoluzione castrista non si sognava neppur lontanamente di colorarsi di rosso, dall'atteggiamento profondamente sbagliato della politica USA, allora assai più attenta alle spinte degli zuccherieri yankee che alle ragioni della politica estera. Nel Nord Africa non l'hanno capito.

Non Mubarak che dopo 30 anni di potere non ha capito che era ora di passare la mano, ma che soprattutto non ha capito che lo spropositato aumento prezzi degli alimentari, specie l'indispensabile riso, in modo delinquenziale spinti alle stelle dalla speculazione internazionale, avrebbe avuto un grande impatto sociale. Non é stato fatto fuori perché le fila in Egitto le tiene ancora l'esercito i cui capi sapevano bene che Mubarak per il suo ruolo internazionale andava salvaguardato. Non é sottoterra come nelle prossime ore Gheddafi, ma sotto processo arrivando in lettiga dell'aula del Tribunale.

Non Ben Alì. Tre anni fa eravamo in Tunisia, in un albergo a fianco di una sua villa ad Hammamet, il 25 luglio, giorno della Festa nazionale. Un'occasione per approfondire, per saperne di più di un Paese indiscutibilmente occidentalizzato, con infrastrutture (energia, trasporti, acqua) di rilievo e con grandissima attività turistica. L'indomani grande spazio sui giornali, lingua francese, al discorso del Presidente. Il giorno 27 sulla stampa spazio all'opposizione. Sintetizziamo con una immagine, quella di Emilio Fede quando parla di Berlusconi, nel senso però che Fede appare un dilettante rispetto agli oppositori che commentano. Nel 2009 Ben Alì era stato rieletto per la quinta volta e con circa il 90% dei voti. Scendendo sino all'estremo sud l'impressione che si aveva era quella di un Paese, con l'Irak di Saddam il più laico del mondo arabo, decisamente in movimento. Una popolazione circa quella della Lombardia e con tra 500.000 e il doppio persone impegnate nel turismo, in forte espansione con grandi investimenti. Sembrava un'oasi. Sul piano politico ---invece pure. Lo scorso gennaio, 74enne, dopo proteste di piazza se ne é scappato a Jedda in Arabia. Non per il 'Risorgimento africano' di cui si é parlato. Altro: i delinquenziali aumenti, per via della speculazione internazionale, di riso, grano, mais, zucchero, soia dei quali a suo tempo abbiamo parlato sulla base dei dati di dettaglio. Nonostante l'ampiezza del consenso, che c'era, di colpo la fuga per non finire come Saddam e, ora, Gheddafi.

Dicevamo in apertura "I dittatori finiscono male". Appunto: cvd, come volevasi dimostrare.

Cvd 2. L'intervento della NATO era stato deciso per tutelare i civili (quelli siriani evidentemente sono di serie B). L'intervento della NATO, fu ufficialmente detto, non aveva come obiettivo Gheddafi. Gli aerei della NATO, - "francesi" come ha rivendicato Sarcozy hanno intercettato un convoglio di gente in fuga da Sirte. I resti dei mezzi e i corpi per terra indicano la violenza dell'attacco. E non potevano essere civili in fuga dall'inferno di Sirte? Per piacere! Da quelle parti, un po' verso nord-ovest, sorgeva una città la cui sorte fu decisa da una frase lapidaria ripetutamente pronunciata da Catone il Censore: "delenda Cartago". E Cartagine fu distrutta. Qui la differenza é solo nel genere. Non delenda ma delendus e l'obiettivo Gheddafi.

Cvd. Come - dal primo momento - volevasi dimostrare.

Cvd3. Gheddafi. Come Saddam. Poteva rifuguarsi, con le sue tonnellate d'oro, in Paesi che non solo lo avrebbero ospitato ma addirittura protetto, così come era stato per Saddam. Il rais era dato in fuga, era dato in altri Paesi e lui venne alla ribalta dichiarando di essere sulla sua Terra, di restarci, fino al martirio. Ci credevano in pochi giusto perché si confezionano per gli altri valutazioni proprie della nostra cultura, del nostro modo dio vivere non considerando l'elemento fondamentale che dovrebbe guidare ogni analisi, e cioé la necessità di cercare di mettersi nei panni degli altri per capirne, quantomeno, la psicologia.Gheddafi, e i suoi figli, hanno perso la loro partita interna. Hanno vinto quella contro di noi, Europa. Gli USA si sono defiati. Gli europei si vantano del successo. Gli arabi gioiscono. Quali arabi? Gli oppositori libici. L'Irak non ha insegnato niente con quella guerra che doveva costare agli USA 80 miliardi di dollari, previsione saltata visto che abbiamo superato quota mille. Che é costata soprattutto decine di migliaia di morti, pioù di 3.000 soldati americani. Che é costata ripercussioni gigantesche a livello mondiale. L'Irak non ha insegnato niente.

Cvd. Come volevasi dimostrare.

Cvd 4. Il processo.Pratica chiusa. Il procuratore della Corte Penale Internazionale aveva chiesto un mandato d'arresto per il leader libico Muammar Gheddafi, (anche per suo figlio Saif al-Islam e per il capo dei servizi di spionaggio per crimini contro l'umanità). Subito dopo l'Interpol aveva reso noto di aver allertato subito le polizie dei suoi 188 Stati membri riguardo il colonnello Muammar Gheddafi e 15 delle persone del suo entourage, al fine di facilitare l'applicazione delle sanzioni dell'Onu e l'inchiesta aperta dalla Corte penale internazionale.

Pratica chiusa. La condanna é stata eseguita prima di essere pronunciata. Alcuni hanno scritto che é stato "giustiziato". No. Si é trattato di una esecuzione sommaria. Frutto degli animi accesi di quei momenti?

Frutto di un calcolo con il facile alibi degli animi accesi di quei momenti?

Abbiamo visto altri due processi. A Saddam e a Milosevic. Altre cose.

Quello a Gheddafi sarebbe stato diverso. Di cosa da raccontare ne avrebbe avuto diverse, ultima fra le tante la liberazione da parte degli inglesi dell'attentatore di Lockerbie, Abdelbaset ali Mohamed al-Megrahi, 270 volte assassino per avere messo la bomba sull'aereo esploso in volo. Il 20 agosto del 2009 l'hanno lasciato andare perché 'malato terminale'. Il cancro che lo stava per portare alla tomba se lo erano inventato per liberarlo e farlo tornare in patria con l'aereo personale di Gheddafi. Sarebbe stato interessante sentire Gheddafi in aula su questo argomento - oltre a contestargli ovviamente l'eccidio -. Sarebbe stato interessante sentire Gheddafi su Ustica. Sarebbe stato interessante sentire Gheddafi sulla vicenda della moneta unica africana. Sarebbe stato interessante sentire Gheddafi come ce l'aveva fatta all'ONU a entrare nella Commissione per i diritti umani (!!!). E il resto.

Un ricorso storico. Nel 1945 Mussolini fu fucilato a Mezzegra ma dell'oro di Dongo, come era stato chiamato, che la colonna portava non se ne trovò traccia. C'era un oro più prezioso di quell'oro. Erano documenti segretissimi con i quali il Duce pensava di poter avere salva la vita. Mistero. Churchill, improvvisamente trascinato dalla furia artistica venne a dipingere tele sul lago di Garda dopo avere visto che sul Lago di Como c'era poco da fare. La tela di ogni giorno non serviva per il paesaggio. La posta in gioco era il carteggio con Mussolini, il salvacondotto, l'assicurazione sulla vita di Mussolini. Ma poi c'era dell'altro. Per esempio sulla vicenda di Hess, numero due del nazismo andato in Inghilterra in pieno conflitto per chissà che cosa e poi invece fatto passare per pazzo. E tante altre cose. Se Mussolini fosse andato a processo... Venne fucilato e al riguardo vi sono state, credibili, ricostruzioni diverse da quelle ufficiali. Unica cosa da precisare: gli italiani non c'entravano. Tutte queste cose non sono novità. Ci riferiamo a quelle relative al rais. Se ne parlava. Se ne scriveva anche prima, supponendo, prevedendo... E' andata a finire così.

Cvd. Appunto, come volevasi dimostrare

Cvd 5. (non) dulcis in fundo. La NATO chiude i battenti il 31 ottobre. Missione compiuta per i bombaroli di arigi e Londra.

Dagli USA, USA che ne sanno di più dei bombaroli, e specificatamente dal Segretario di Stato, s.ra Clinton, viene un'affermazione lapidaria: "la guerra non é finita".

Cvd. Come volevasi dimostrare.

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
Editoriali