LIBIA 23.4.2011. LO ZAMPONE DEI SERVIZI SEGRETI. AMLETO AVEVA PREVISTO LA SITUAZIONE ATTUALE. I CONTI SENZA L'OSTE. 11 4 20 53

"Algerie Focus" in un interessante, approfondito e ampio saggio (x) si chiede se le rivoluzioni arabe hanno veramente avuto luogo. La presenza dei servizi franco-inglesi, ma anche della CIA, ben prima che venissero fuori gli insorti, dimostra che lo zampino, pardon, lo zampone è stato messo. Altro che spontanee (qualcuno in buona fede con le sue illusioni c'era anche) rivoluzioni per la libertà e la democrazia! Purtroppo i conti sono stati sbagliati e il danno è stato gravissimo.

- Non in Egitto dove ci ha pensato l'esercito a far tornare le cose a posto tanto che il turismo sul Mar Rosso sta proseguendo a gonfie vele.

- Sì in Tunisia dove il diavolo ha fatto le pentole ma non i coperchi.

Qualcuno pensava che via Ben Ali e clan tutto si sistemasse. Lavoravano nel settore turistico un milione di persone, circa un decimo della popolazione e dove il reddito pro-capite è di circa 8.000 $ (90° Paese nel mondo, ottavo in Africa, Libia al quinto posto). Le notizie che abbiamo sono della totale sparizione dei turisti con un milione di persone a spasso. Sarebbe questo il 'Risorgimento arabo', infelice espressione messa in bocca del Presidente della Repubblica da qualcuno dello staff che meriterebbe il licenziamento.

- Libia. Nessuno sa come uscirne. I bombaroli franco-inglesi erano convinti che Gheddafi imitasse Mubarak e Ben Ali prendendo la via dell'esilio. Ci han creduto persino gli americani, un po' plagiati, senza accorgersene da Sarcozy e Cameron, e un po' messi fuori strada dalla ricorrente inefficienza della CIA. E sì che avevano un esempio del modo di ragionare di Gheddafi molto simile a quello, a suo tempo, di Saddam Hussein.

Militarmente si tratta di un flop. Senza gli americani partecipano al tragico Festival delle bombe, visti i registi da chiamarsi "Tragic Festival bombs" ovvero "Tragique bomb Festival", francesi con 29 aerei, inglesi 10, 7 il Canada, 6 Belgio e Norvegia, 4 la Danimarca che suggerisce un richiamo Shakespeariano di attualità nella vicenda libica.

Profetico Amleto!

Essere, o non essere, questa è la domanda: / se sia più nobile per la mente patire / i colpi e i dardi dell'atroce fortuna / o prendere le armi contro un mare di guai / e resistendovi terminarli?" (x). Che Amleto circa 410 anni fa tratteggiasse così bene una situazione, quella libica, di oggi nessuno certo se lo sarebbe aspettato.

Mare di guai.

- In Africa i bombaroli di Parigi e Londra hanno già sballato una volta clamorosamente. Anche allora, a Suez, le bombe. Qualche risultato l'intervento militare del 31.10 del 1956 lo aveva dato ma il disastro fu clamoroso sul piano politico per cui i bombaroli dovettero rientrare con le pive nel sacco.

- In Irak abbiamo visto il disastroso esito del bellicismo inglese quando Blair, dimenticando l'Europa e pensando - come è autorevolmente venuto fuori dopo - che la guerra durasse due o tre giorni, subito si schierò con Bush con l'alibi delle armi di distruzione di massa.

- In Libia l'arma dei bombaroli per far partire gli aerei e per lanciare i missili è stata la colossale balla di 10.000 morti a Bengasi, balla alla quale han creduto in tanti in giro per il mondo, anche se non se la sono bevuta i Paesi del BRICS, Brasile, Russia, India, Cina, Sidafrica.

Fatti i conti senza l'oste

I bombaroli han cominciato alla grande. C'erano da tutelare i civili per editto del Consiglio di Sicurezza e il miglior sistema è stato quello di bombardare. 'Solo obiettivi militari' hanno detto. Poi, certo - hanno aggiunto - ci possono essere 'effetti collaterali' - vale a dire morte di civili innocenti - ma quelli non li vogliamo né li abbiamo voluti. Secondo loro incidenti per cause di forza maggiore (NO e poi NO! La colpa resta ed è di chi ha schiacciato il bottone, o ordinato di farlo). Questo aspetto in ogni caso non consola affatto i parenti degli uccisi, da qualsiasi parte stiano.

Gli americani, accortisi della situazione, dopo i pasticci della Clinton e le incertezze di Obama, hanno fatto le valigie lasciando la patata bollente nelle mani della NATO, i cui 'soci' in grande maggioranza o si sono tirati indietro o hanno dato appoggio ma non 'bombarolo'.

E così in una ventina di giorni dei circa 2000 raid aerei la metà han dovuto farla i bombaroli franco-inglesi pare addirittura esaurendo la scorta di 'bombe intelligenti', quelle di precisione quasi assoluta e tali quindi da essere usate sui bersagli con alta percentuale di risultato.

A un mese e qualche giorno dalla frenesia bellica si vede benissimo come i conti siano stati fatti senza l'oste e sotto due profili.

1) Gheddafi. E' lì, non se ne è andato. Nei primi giorni un importante quotidiano nazionale titolava a tutta pagine "Disperato". Un modesto giornale di periferia, il nostro, dimostrava l'esatto contrario semplicemente utilizzando la logica. A un mese e qualche giorno si possono trarre alcune conclusioni che vanno a coincidere - senza avere sfere di cristallo - con le analisi previsionali di allora della Gazzetta di Sondrio. Non sono stati fatti i conti. Avevamo ritenuto il rais 'politicamente morto'. Lo è per la sola ragione che l'intero Occidente non può fare una figura di palta nel momento in cui si sta consolidando la nuova realtà mondiale, costituita dal BRICS. Ma sull'altro versante la soluzione finale non può prescindere da lui che, se deve esserci intesa, non può né essere esiliato né essere umiliato. Le conclusioni ovvie e conseguenti.

2) Guerra. La guerra è una cosa schifosa ma, quando vien fatta, deve essere fatta seriamente e non a spanne. Gli americani hanno perso in Vietnam perché arrivavano con una superiorità tecnologica impressionante, con volumi di fuoco incredibili mentre i vietcong procedevano a piedi scalzi, un fucile in mano e in sintonia con la gente. Ragionando col fegato e non con la testa Sarcozy e Cameron hanno dato il via alla buriana guerrafondaia scavalcando gli altri, Italia compresa, sul piano politico e sul piano militare evidentemente prendendo bufale su bufale.

Ora supplicano e piangono

Ora supplicano rinforzi, e per fortuna tutti fanno orecchie da mercante. Piangono perché la NATO non fa quello che, secondo loro, dovrebbe fare. Noi un'idea ce l'abbiamo. Lasciamo agli anglo-francesi la patata bollente e pensiamo agli affari nostri, anche a quelli in Libia. Visto poi che ci tagliano fuori dagli incontri che contano, dove si vedono solo con i due bombaroli USA e Germania, diciamo loro che sostituiscano con i loro soldati i nostri almeno in Libano e in Afghanistan. Non è una 'ritorsione' che Napolitano ha ammonito di non realizzare. E' semplicemente il trarre le conseguenze per evitare di essere cornuti e razziati.

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(x) Da "The Tragedy of Hamlet, Prince of Denmark" - nella traduzione di Marco Vignolo Gargini

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