Uno e trino Sertori chiede alla Regione queste deleghe

Palla al centro, dischetto dei 9 metri, tiro, gol! (drop con la palla ovale). Gol in Zona Cesarini o quasi. Per chi non segue il calcio gol sul finire di partita. Ha emulato l'ex mezzala juventina il Presidente della Provincia Massimo Sertori che nella notte del 12 ottobre, giorno in cui gli Stati Uniti e la Città di Genova festeggiano Cristoforo Colombo, consegnerà idealmente le chiavi di Palazzo Muzio al suo successore, come in periodo fascista non eletto dal popolo cui è stato scippato il più elementare dei diritti, quello di votare democraticamente.

Costituzione violata (e uno)
Chiarissimo il 2° comma dell'articolo 1 della Costituzione che recita “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Dopo la Legge del Rio andrebbe integrato: “ La sovranità appartiene al popolo tranne che per l'elezione degli amministratori provinciali e quelli di area vasta”. Prosit.

Perchè uno e trino
Sertori, (detto con tutto rispetto) uno e trino ha presentato la deliberazione con la quale sono state ufficializzate le richieste di deleghe da presentare alla Regione. Uno e trino perchè per legge sino all'entrata in carica dei nuovi amministratori della Provincia, eletti con un burocratese frutto di dilettanti matematico-elettoralistici, Massimo Sertori, come molti suoi colleghi è “uno” perchè non può e non vuole dividersi, ma è anche “trino” perchè riunisce in sé tre ruoli: quello di Presidente, quello di Giunta Provinciale, quello di Consiglio Provinciale.

Costituzione violata (e due)
Compito triplo ma in compenso gratuito. Andando in Regione, a Roma e via dicendo per esigenze istituzionali Sertori deve farlo a spese sue. Come mai? Comprensibile. A Roma dovendo salvaguardare i loro lauti stipendi ma per salvare l'anima c'era da dare qualcosa in pasto al popolo bue, noi. L'hanno fatto. Hanno tolto le indennità e persino il rimborso spese ai “provinciali in carica”. Se non si cambia per quelli futuri è presto fatto. Si viola così e per la seconda volta la Costituzione. Secondo l'articolo terzo “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Per conseguenza “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Costituzione violata perchè l'amministratore provinciale, e anche di altri Enti, dovendolo fare gratis e magari anche pagandosi l'assicurazione e quant'altro, lo potrà fare solo se appartiene a una di queste tre categorie:  il ricco, il pensionato che non ha lavoro in nero da fare, oppure quello che riceve uno stipendio da qualche mecenate, più o meno disinteressato, che gli concede tutto il tempo necessario, e cioè tempo pieno, per stare a Palazzo Muzio e sedi consimili. E'  limitata di fatto “la libertà e l'eguaglianza dei cittadini” e viene negata “l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Bestiate. Delenda
Intendiamoci, la bestiata principale della nuova legislazione non è questa, è lo scardinamento di una architettura istituzionale pensata e avviata da superficiali mentori che manco sapevano di quali cose si occupavano le Province. Sorpresi nello scoprire via via che non era vero quello che qualcuno diceva cui loro acriticamente credevano ovvero che gli amministratori provinciali passavano il loro tempo a girare i pollici prima a sinistra, poi pausa, poi a destra e il tutto per prendersi lauti stipendi alla fine del mese. Erano persino convinti, il colmo, che si sarebbero risparmiati soldi, anche qui sorpresi che sedi autorevoli, a partire dal Senato, approfondendo la materia clamorosamente li smentissero. Ma c'era la questione del papiro, più volte da noi richiamata Il papiro, se appurato che non faceva una grinza, tutto perfetto, non poteva ugualmente avere l'OK. E allora veniva lasciato cadere con l'affermazione “ma che papiro è, non vola!”. Qualsiasi argomentazione inutile, il pensiero ai gladiatori e alla loro affermazione “morituri te salutant”. Con l'altro excursus latino: la Provincia come Cartagine, i romani di oggi come quelli di ieri, Catone il censore in particolare: “delenda”. In linguaggio corrente: “da far fuori”.

Sondrio e Belluno
Nel disastro era stato ottenuto il riconoscimento per le due sole Province interamente montane e confinanti con Paesi esteri, noi e Belluno. Misura importante a livello di principio, meno a livello operativo perchè affida sì alle Regioni il compito di delegare funzioni alle Province interessate (ma quelle su materie regionali ci sono già) ma le materie che ci interessano, oggi “di legislazione concorrente”, vale a dire di competenza 'condominiale' lo Stato sta per riprendersele. Così, per fare un esempio, addio acque che per la Regione sarebbero nostre mentre così se la vedranno a Roma (velo pietoso, anzi impietoso, sul testo costituzionale del Senato in prima lettura...):

Il gol: Regione, noi vorremmo queste deleghe!
Torniamo al calcio di rigore o drop che sia di Massimo Sertori. Non ha tirato i remi in barca come sarebbe stato anche comprensibile ma ha continuato come nulla fosse, con una piccola differenza: qualsiasi decisione avesse preso la Giunta o il Consiglio era assicurata l'unanimità, sia nell'approvare che – ma non è mai successo – nel bocciare, le proposte di deliberazione. E così, addì martedì 26 giugno, ore 14, sfidando il proverbio secondo il quale “nè di venere né di marte ci si sposa o si parte”, è partita in delibera, dispositivo in calce, la serie di richieste di deleghe alla Regione. Ne diamo i capitoli che poi nei prossimi giorni via via approfondiremo:

MATERIE SULLE QUALI SI RIVENDICA FORME PARTICOLARI DI AUTONOMIA
In attuazione dell’art. 1, comma 3, secondo periodo, e del comma 52, secondo periodo, della legge 7 aprile 2014, n. 56

A) DEMANIO IDRICO
(GESTIONE E VALORIZZAZIONE DELLA RISORSA IDRICA)

B) ACQUISIZIONE DI PARERE OBBLIGATORIO SU LEGGI DISCIPLINANTI IL
TERRITORIO MONTANO LOMBARDO

C) TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

D) SERVIZI SCOLASTICI

E) AGRICOLTURA

F) TURISMO E INIZIATIVE PARTICOLARMENTE QUALIFICANTI PER IL
TERRITORIO

G) DOMINII SCIABILI E IMPIANTI DI RISALITA

G) DOMINII SCIABILI E IMPIANTI DI RISALITA

H) SERVIZI SANITARI

I) EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

J) GESTIONE DEL SERVIZIO IDROGEOLOGICO E DEL RETICOLO IDRICO
PRINCIPALE

K) POTESTA’ REGOLAMENTARE

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LA DELIBERA DEL CONSIGLIO PROVINCIALE adottata dal Presidente della Provincia

OGGETTO: RICHIESTA DI "FORME PARTICOLARI DI AUTONOMIA" ALLA PROVINCIA DI SONDRIO in attuazione di quanto disposto dall'articolo 1, comma 3, secondo periodo, e dal comma 52, secondo periodo, della 7 aprile 2014, n. 56
L’anno 2014, addì 26 del mese di AGOSTO, alle ore 14:00 con continuazione, nella residenza della Provincia di Sondrio il Presidente della Provincia Sertori Massimo, assistito dal segretario generale dottor GIUSEPPE MORRONE, procede alla trattazione dell’ordine del giorno di cui in oggetto.

IL PRESIDENTE
PREMESSO che:
- in data 10 giugno 2009 il sottoscritto è stato proclamato eletto Presidente della Provincia di Sondrio
unitamente ai consiglieri provinciali a seguito delle consultazioni elettorali del 6 e del 7 giugno 2009;
- il 9 giugno 2014 è la data di scadenza naturale della consiliatura provinciale;
- a seguito dell’entrata in vigore della legge 7 aprile 2014, n. 56, a decorrere dal giorno successivo alla
data di scadenza della consiliatura provinciale, ovvero dal 10 giugno 2014, e sino all’insediamento del
nuovo presidente eletto con le modalità di cui all’articolo 1, commi da 58 a 65, della citata legge n.
56/2014, il sottoscritto ai sensi del comma 82, dell’articolo 1, della legge n. 56/2014 medesima assume
i poteri del consiglio provinciale per gli atti urgenti e indifferibili e, comunque, nei limiti di quanto
disposto per la gestione provvisoria degli enti locali dall’articolo 163, comma 2, del Testo Unico –
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e ss.mm.ii.;
- come specificato nella riunione dell’UPI con il sottosegretario agli affari generali, onorevole Bressa, in
data 17 aprile 2014, il riferimento alla gestione provvisoria, in base a quanto previsto dall’articolo 163
del T.U.E.L., si applica solo agli enti che non abbiano approvato il bilancio di previsione 2014 nei
termini previsti (oggi 31 luglio 2014), mentre gli altri enti che hanno approvato il bilancio di previsione
2014 possono assumere tutti gli atti necessari per la gestione dell’attività dell’Ente;
- la Provincia di Sondrio, con atto del consiglio provinciale n. 42 del 20 dicembre 2013, ha approvato il
bilancio di previsione 2014;
- le elezioni del Presidente della Provincia e del Consiglio Provinciale così come sancito dalla citata
legge n. 56/2014 sono state fissate per il 28 settembre 2014;
- in considerazione della prossima cessazione del mandato ritiene di formulare alla Regione Lombardia
alcune specifiche richieste in attuazione di quanto disposto dall’articolo 1, comma 3, secondo periodo,
e dal comma 52, secondo periodo, della stessa legge n. 56/2014;
- a tal fine è stato predisposto il documento allegato al presente atto “Richiesta di – Forme particolari di
autonomia – alla Provincia di Sondrio in attuazione di quanto disposto dall’articolo 1, comma 3,
secondo periodo, e dal comma 52, secondo periodo, della legge 7 aprile 2014, n. 56”;
- l’approvazione di detto documento, anche per dare maggiore valenza allo stesso, antecedentemente
alla legge n. 56/2014, sarebbe stato di competenza del Consiglio Provinciale, per cui l’adozione del
presente atto rientra, comunque, nelle ipotesi di cui al comma 82 della legge n. 56/2014 e non
necessita di alcun parere ex articolo 49, del Testo Unico – decreto legislativo n. 267/2000.
Assunti, pertanto, i poteri del consiglio provinciale, ai sensi del sopracitato comma 82, dell’articolo
1, della legge n. 56/2014
PREMESSO che l’articolo 1, comma 52, secondo periodo della legge 7 aprile 2014, n. 56 dispone che “….le
Regioni riconoscono alle Province di cui al comma 3, secondo periodo, forme particolari di autonomia nelle
materie di cui al predetto articolo 117, commi terzo e quarto, della Costituzione”;
VISTO il documento allegato: “Richiesta di – Forme particolari di autonomia – alla Provincia di Sondrio in
attuazione di quanto disposto dall’articolo 1, comma 3, secondo periodo, e dal comma 52, secondo periodo,
della legge 7 aprile 2014, n. 56”;
RITENUTO opportuno richiedere, quale provincia interamente montana della Lombardia, forme particolari di
autonomia alla Regione Lombardia;
DELIBERA
1. di approvare l’allegato documento inerente la richiesta di forme particolari di autonomia alla Provincia di Sondrio, nei confronti della Regione Lombardia, in attuazione di quanto disposto dall’articolo 1, comma 3, secondo periodo, e dal comma 52, secondo periodo, dalla legge 7 aprile 2014, n. 56 nel testo, allegato in copia, al presente atto;
2. di trasmettere la presente deliberazione al Presidente della Regione Lombardia e al Presidente dell’Unione delle province italiane (U.P.I.).
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Alberto Frizziero
Editoriali