Dipendenti dalle Province: Bollettino di guerra (persa) Predica ottava

Ancora articoli sulle Province!!! Sì, ancora questo argomento visto e considerato che ci sono in ballo 19.339 posti di lavoro, tanti, tanti di più di vicende industriali che pure hanno coinvolto per mesi la pubblica opinione tramite gli organi di informazione e le varie rubriche TV. Di questi quasi ventimila si stimava che ce ne fossero 55 anche in Valtellina ma qualcuno sostiene che sono invece 60. Cambia poco. Sì ma, si sente dire, nessuno verrà licenziato. A parte il fatto che, normativa alla mano, questa sicurezza non c'è per niente, resta comunque la prospettiva magari dopo 30 anni di un  certo tipo di lavoro dovere ricominciare da capo e andare a farne un altro e comunque in subordine anche a propri pari. Sempre che poi non capiti di dover andare in altra sede, anche a km di distanza. Aggiorniamo la situazione dopo aver avuto n di ogni tipo.

Partiamo da quanto dichiarato dal Sottosegretario per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione Amgelo Rughetti, un personaggio che ha passato la sua vita professionale, dal 1991 ad oggi, nel mondo delle autonomie locali, fra l'altro con una dozzina di anni al vertice amministrativo dell'ANCI, l'Associazione dei Comuni italiani. Sono sei punti che riportiamo pari pari:

“1. la riallocazione delle funzioni di competenza regionale come è noto spetterà alle regioni e non al governo. Le regioni con queste leggi dovranno stabilire risorse umane, strumentali e finanziarie da destinare agli enti che saranno i nuovi titolari delle funzioni amministrative in questione”;
2. il governo deve emanare un decreto ministeriale previa concertazione con i sindacati per stabilire i criteri in base ai quali attivare le procedure di mobilità;
3. con la norma contenuta nella legge di stabilità si attiva un percorso parallelo di distribuzione del personale delle province che sarà agevolato dal blocco dei concorsi per comuni, regioni e stato;
4. saranno attivati tavoli regionali  con la presenza di Comuni, Regioni e Stato per accelerare la ricognizione e la mappatura dei posti disponibili;
5. A gennaio sarà convocato tavolo nazionale con tutte le istituzioni coinvolte ed i sindacati per governare il processo;
6. E' una riforma vera che alleggerisce presenza politica che parte del basso e riduce i costi della macchina della Repubblica”.

Prendiamo nota, per giunta ricordando quanto si legge sulla Gazzetta ufficiale del il 12 novembre ossia il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri 26 settembre 2014 - in applicazione della legge Delrio - sui criteri per l''individuazione dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative connesse con l''esercizio delle funzioni provinciali.

Come si vede i sei punti tracciati dal sottosegretario Rughetti sono un'ammissione di fallimento: punto 1: le regioni dovranno.. - Punto 2: Deve arrivare il Decreto del Governo... - Punto 3: Il percprso sarà agevolato... - Punto 4: Si attiveranno... - Punto 5: a gennaio un tavolo... - Punto 6: sì è una roforma, anche vera visto che le cose cambiano ma qquadro un intero settore che per quanto conosciamo (Lombardia, Veneto, Pimente, Emilia) funzionava bene e senza eccessivi sprechi, quelli che caratterizzano di fatto quasi ogni settore della Pubblica Amministrazione.
Ammissione di fallimento pensando non solo a tutto il percorso fatto sinora, pieno di bufale con un dilettantisno allo sbaraglio di elevatissimo livello, ma anche al fatto che fra 4 giorni, diconsi 4, 19.339 persone dovrebbero cambiare casacca in base va quanto codificato dalla mandria di dilettanti allo sbaraglio. Con stipendio assicurato, certamente. Mancherebbe altro. Da chi però non si sa e con quali soldi non si sa.

Le cose che ci sono state segnalate e qualcuna che abbiamo recuperato noi ci tracciano un quadro impressionante. Ne diano cenni, un po' alla rinfusa, senza citare le varie iniziative dei dipendenti delle Province perchè ci vorrebbero pagine. Molte le sedi occupate, a Massa addirittura quella della Giunta e anche spunti di colore. Un paio li riportereno.

Si raccomandano di dare notizia che a Bologna il 29.12 cìé la manifestazione davanti alla Regione: che "ha responsabilità enormi". Sedi occupate, cortei e proteste. A Genova i lavoratori della Provincia hanno sfilato per le strade della città "per chiedere certezze" . A Modena i lavoratori si sono riuniti in assemblea in piazza Grande e hanno occupato la sede dell'ente. A Belluno i dipendenti hanno organizzato un presidio permanente : a turno i lavoratori saranno presenti davanti a palazzo Piloni per «sensibilizzare l’opinione pubblica e i politici»,Cortei e occupazioni anche in altre città d'Italia: da Pisa a Firenze, da Pavia a Imperia. Anche a Padova la sede della Provincia è stata occupata . Ad Arezzo la scelta è stata per la notte di Natale
E poi Alessandria, Potenza, Terni, Verona.

A Siena Sfila un grande striscione dedicato a renzi: "Tu guelfo noi ghibellini"
Altra nota di colore a Massa con un funerale e, depositando i manifesti funebri a Garibaldi, gli si è chiesto scusa: “C'è chi partì alla testa dei mille per la Sicilia e fare Italia e chi è  partito da uno show televisivo, la ruota della fortuna, per arrivate a Roma e disfarla".

Andiamo avanti: da Firenze, Pistoia e poi giù fino a Roma e in Puglia e a nord Reggio Emilia, Torino e il Veneto. L'Aquila, Teramo, Catanzaro, Crotone, Reggio, Cosenza e Vibo (qui anche la sala Giunta), Campobasso e Isernia, Bergamo. Dalla Toscana le manifestazioni si sono estese, poi, anche a Roma e molti sit-in di protesta e a Reggio Emilia il presidente della Provincia ha costituito una vera e propria unità di crisi. Foggia nella nuova sede e poi ancora Imperia, Pesaro, Brindisi, Genova, Lucca, Grosseto, Prato, Pescara, Piacenza, Forlì-Cesena, Perugia... basta! Dovremmo aggiungere e aggiumgere.

Un vero bollettino di guerra. Di guerra persa. Se si andasse a vedere i contenuti, a vedere come sono realmente le cose emergerebbe in Europa che si tratta di un grande bluff. Più seria la Francia con la riduzione delle regioni da 22 a 13 come abbiamo raccontato in precedente articolo. Bisogna continuare, andare avanti sulla strada intrapresa. Con altri bluff come il ritornello nelle varie zone del Paese da parte di esponenti del Governo che nessuno verrà lcenziato. Siamo dell'idea che potrà andare così ma allora perchè non lo hanno scritto nella legge? Perchè si lascia aperta la porta dopo i due anni e i due all'80% di stipendio al licenziamento 'a norme di legge'?
Anche qui la risposta è semplice perchè se a Bruxelles  si mandano le carte come le realtà vorrebbe il bluff appare chiarissimo. Dove sono i risparmi?

Guerra persa. Prendersela con le Province e con i loro dipendenti ha fatto e fa comodo a tanti. Ai politici, tutti, perchè dando in pasto ai leoni di lassù le Province si è evitato qualche guaio a Roma e nelle Regioni. Ai sindacati generali. Quelli di categoria lasciati soli ma lontane le grandi Confederazioni che guardano alle aree metropolitane, agli sviluppi futuri. Ai vari Feltri e a quelli che possono esercitare con grande superficialità la demagogia eretta a sistema.

E allora? Guerra persa sul piano politco-istituzionale. Ci vorrebbero, e non ci saranno perchè i Don Abbondio sono tanti, 19.339 ricorsi da presentare alla Magistratura. Anzi non 19.339 ma 43.498 perchè tutti i 43mil e rotti possono domani prendere le valigie per destinazioni anche impreviste e occupazioni impreviste

In Provincia di Sondrio una scappatoia da questo gigantesco trabocchetto ci sarebbe, ma bisogna, riscoprendo quello che deve essere riscoperto, volare alto...

 

Alberto Frizziero
Editoriali