E adesso dalla Cina anche la bresaola?

Ci inondano di pomodori, noi secondo-terzo produttore mondiale

Un'altra di quelle notizie che fanno rimpiangere la durissima, sacrosanta, posizione assunta allora da Tremonti contro l'entrata della Cina nel WTO (Organizzazione mondiale per il commercio). Lui sosteneva, anche dopo, che la concorrenza deve esserci ma a pari condizioni di base e non come era e come è con qualcuno soggetto a una serie di vincoli e qualcun altro no. C'era però in quel tempo qualcuno che conta cui faceva gola l'enorme mercato cinese ove erigere grandi strutture, quello che poi avrebbe comportato, ricambiando, flussi di prodotti estremamente concorrenziali, in particolare verso di noi. Qualcuno a cui importava andare a fare un grande stabilimento di produzioni le più diverse a scapito di tante piccole e medie aziende soggette a quella serie di vincoli che i cinesi non hanno (lo smog costante di Pechino ne è un chiaro esempio).

100 milioni di Kg
Dunque la notizia: L'Italia ha importato dalla Cina, lo scorso anno, 100 milioni di kg di pomodori.

L'Italia con oltre 5 milioni di tonnellate, la maggior parte esportate, nel 2016 figurava al secondo posto mondiale. Due volte e mezzo il prodotto degli Stati Uniti. Terza sino a due – tre anni fa era la Cina ma parecchio indietro. In poco tempo ci ha superati e non passerà molto tempo che si avvierà ad attaccare il primato americano. Noi primi anche in Europa davanti alla Spagna con una produzione la metà, o poco più, di quella italiana..

100 milioni di kg importati in un Paese grande produttore e grande esportatore...! (e parliamo di pomodori per i quali non si può pensare a caratteristiche particolari, come quelle di qualità).
Il discorso è sicuramente generale. Basta andare al supermercato e guardare da dove vengono, in un costante crescendo in corsie e scaffali, tantissimi prodotti a prezzi concorrenziali. Siamo al punto, come abbiamo a suo tempo documentato, di trovare in vendita persino statuine del presepio “made in China” !!!

Però andando avanti così...
Andando avanti così sta a vedere che ci troveremo in vendita nel reparto salumi un qualcosa, naturalmente “made in China” importato per sostituire e bresaola della Valtellina e brisaola della Valchiavenna.

Triste.
GdS

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