LIBIA. A LONDRA L'UNIONE AFRICANA HA DATO FORFAIT, LA LEGA ARABA HA MANDATO SOLO UN AMBASCIATORE. LA RUSSIA BIGIA. GHEDDAFI SI RIFA' ALLE DECISIONI DELL'UA. OCCIDENTE A UN BIVIO COMUNQUE PERDENTE. E SE KAMIS AL-GHEDDAFI DIVENTASSE IL NUOVO SULTANO DI TRI

Sorpreso chi non ragiona. La prima assenza

Alla riunione di Londra un'assenza illustre fra la quarantina di partecipanti: non c'é l'Unione africana. Dicono a sorpresa, ma per qualcuno, noi ad esempio, la sorpresa sarebbe stata vedere al tavolo Jean Ping a rappresentare 53 Paesi dell'Africa, tutti meno il Marocco escluso in quanto non aderente all'organizzazione. Ci sembrava che qualcosa non filasse secondo logica visto chi è stato nel 2009 e sino a gennaio 2010 Presidente dell'Assemblea della UA, formata soltanto da Capi di Stato e Capi di Governo. Presidente è stato un certo Muammar Gheddafi ben noto (no?) anche a chi non è studioso delle vicende africane.

Sorpreso chi non ragiona. La seconda assenza

Seconda assenza, altrettanto logica, quella di Amr Moussa, segretario generale da un decennio, della Lega Araba, organizzazione con sede al Cairo che riunisce 22 Paesi, a Londra rappresentata soltanto da un ambasciatore. Da tener presente le critiche da lui rivolte per i bombardamenti dei bombaroli in Libia dato che "essi allontanano dall'obiettivo, che è quello di imporre solo una no fly zone.

Sorpreso chi non ragiona. La terza assenza

Terza assenza significativa quella della Russia, lasciando perdere il mondo orientale

Islamici

Presente Segretario generale dell'Organizzazione della conferenza islamica che riunisce 56 Paesi, il turco Ekmeleddin Ihsanoglu che non è sembrato nelle settimane scorse scaldato, lui e organizzazione guidata, contro Gheddafi.

Arabi

Lega araba: Il segretario generale della lega araba, Amr Moussa, ha criticato oggi i bombardamenti della coalizione internazionale in Libia, ritenendo che "essi allontanano dall'obiettivo, che è quello di imporre solo una no fly zone".

Africani

L'Unione africana si è opposta a ogni intervento militare straniero in Libia e ha creato un comitato formato da cinque capi di Stato e dal Presidente Jaen Ping, Presidente della 'Commissione dell'Unione Africana', esperto politico dato che oltre ad essere stato per quasi un decennio Ministro degli Esteri del Gabon ha anche presieduto nel biennio 2004-2005 l'Assemblea Generale della Nazioni Unite.

Da ricordare

Gheddafi a sorpresa

Gheddafi a sorpresa, questa sì, ha dichiarato di essere pronto ad accettare le decisioni dell'Unione Africana quale essa sia perché solo la UA ha il diritto di decidere.

I due corni del dilemma

Nel quadro suindicato emerge una sola conclusione con due soli corni del dilemma:

- se il coacervo di Paesi che si sono allineati con i bombaroli va avanti con l'idea dei falchi le cose si complicheranno militarmente. I cosiddetti 'ribelli' o 'insorti' che sia riceveranno rifornimenti in armi e finanziamenti per arrivare a Tripoli. Lì sarà dura ma la spunteranno e Gheddafi rischierà di fare la fine di Saddam. Una soluzione che porterebbe acqua al mulino degli antioccidentali che accuserebbero l'Occidente, e a ragione, di neocolonialismo se non di imperialismo. Non a caso gli USA si sono defilati.

- se il coacervo di Paesi che si sono allineati con i bombaroli si rende conto del pericolo di cui sopra la soluzione diplomatica resta inevitabile ma a quel punto un Gheddafi che va esule a S.Elena, o anche in Mauritania, proprio non lo vediamo. Salvo una variante: che lui abdichi a favore del sesto figlio, Khamis al-Gheddafi, poco più che trentenne, plurilaureato e che -strano…" - quando è scoppiata la rivolta era negli USA ospite per diverse settimane del Dipartimento di Stato. Conoscere gli arabi: nel nuovo scenario basterebbe infatti una settimana ai capi-tribù, quelle vincenti, per mettersi d'accordo

Il torto dei bombaroli

In ogni caso il torto dei bombaroli emergerà in tutta evidenza. Noi, in ogni caso, avremo il tutto da perdere. L'Occidente si sarà ancora una volta sparato addosso. L'Europa… Già l'Europa. Bisogna chiedere a Federica Sciarelli, la conduttrice di "Chi l'ha visto", se nella prossima trasmissione se ne occupa. Ai tempi della vituperata Prima repubblica c'era e la si sentiva. Oggi… velo pietoso. Basti dire chi ha per Ministro degli Esteri.!

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