LIBIA. RITIRIAMO LA DISPONIBILITA' DELLE NOSTRE BASI LO DICE IL PRESIDENTE FORMIGONI. GLI ITALIANI DI QUALSIASI COLORE POLITICO SONO D'ACCORDO. CE LE METTANO I TRE BOMBAROLI! 11 3 30 11

E alle riunioni facciamo come la Russia, assente. Non ci vada né il Ministro né un sottosegretario ma un ambasciatore

Riceviamo e pubblichiamo:

Il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ritiene che dopo l'esclusione dell'Italia dalla cabina di regia sulla crisi libica, cioè dalla video conferenza di ieri tra Obama, Sarkozy, Cameron e Merkel, "a questo punto il nostro Paese dovrebbe ritirare la disponibilità delle proprie basi perché se alcuni Paesi ritengono di poter condurre le operazioni nel Mediterraneo da soli, senza coinvolgere a pienissimo titolo l'Italia che è il Paese mediterraneo per eccellenza, allora" facciano a meno delle postazioni militari in territorio italiano.

"Questa è una guerra partita male - ha proseguito il presidente lombardo - e che si sta sviluppando peggio perché stiamo andando molto al di là del mandato dell'Onu, che era difendere i civili. Qui stiamo invece attaccando i gruppi di fedeli di Gheddafi. Questa guerra, voluta dalla volontà bellicista soprattutto dai francesi, non può più continuare in questo modo" (tmn).

Si facesse un referendum gli italiani sarebbero in grandissima parte d'accordo. Ce le mettano i bombaroli, le basi. Non esiste un Direttorio a quattro che comanda e gli altri servi a dire di sì.

Non ci sono né se né ma che tengano. E alle riunioni dove il Direttorio dice cosa devono fare gli altri non mandiamo il Ministro e neppure un sottosegretario ma solo un ambasciatore.

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