Tragedia di Tovo: OLTRE. E di Bianzone. E del mare. (Poi Chavez)

Tragedia di Bianzone. Tragedie mediterranee. Un filo unico, un pianto unico. (Ma, per fortuna anche Chavez; episodio che non è insignificante come potrebbe sembrare).

OLTRE ogni ragionevole dubbio
OLTRE ogni possibilità di comprensione
OLTRE ogni qualsiasi limite
Sempre e comunque OLTRE.
Siamo al di fuori, siamo OLTRE e OLTRE.

Un padre che uccide il figlio dopo averne festeggiato i sette anni proprio il giorno prima chiudendo la vicenda con la fuga, una fuga da tutto compresa quella dalla vita.
Ai primordi Caino uccise Abele, era un fratello e entrambi grandi non un figlio, di sette anni. Abramo porto il figlio Isacco per immolarlo sul rogo – Dio lo fermò dopo la prova di fedeltà – ma Isacco non aveva sette anni ma 30 di più.
Terribile il pensare che il bimbo guarda suo padre come al solito con ammirazione, quel padre che invece gli stringe la gola. Per chi crede, non basta la dannazione per chi si procura la privazione della propria. In questo caso chi ha ritenuto di chiudere il conto appendendosi ad un nodo scorsoio la dannazione deve essere OLTRE
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Giorni profondamente tristi. Il giorno prima il caso del volontario Vigile del Fuoco che, seguendo la passione paterna, aveva, 19enne, superato la prova. Avrebbe festeggiato il risultato la sera. Il suo entusiasmo, la soddisfazione si sono infranti sulla SS38 in Comune di Bianzone contro il muso di un TIR. Dolorosissimo l'evento, reso ancor più acutamente triste dal fatto che i genitori, arrivati a Sondrio per condividere con il figlio la gioa del risultato, lo seguivano. Penosissima 'diretta'.
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E tante altre storie di bambini finiti – affermazione brutale non solo perchè rispondente al vero ma soprattutto per scuotere e rendere compartecipi di quel che sta succedendo tutti, anche quelli che non destano attenzione alla TV quando ci snocciola gli ormai quotidiani bollettini di morte -, bambini, dicevamo, finiti in pasto ai pesci.
Ci sono nomi e cognomi di chi ha quantomeno grandemente concorso ai flussi epocali di migranti, ma nel momento del cordoglio è bene le relative valutazioni rimandarle.
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Guardiamo avanti. Un piccolo, piccolissimo episodio che serve a ricordare come sia indispensabile ricercare elementi di nobiltà dell'uomo che comunque per fortuna non mancano.
Venerdì e sabato abbiamo seguito le esaltanti cavalcate di Niboli sui monti franco-piemontesi. Appena passato il traguardo, lui raggiante, il team e i tifosi indiavolati nel loro entusiasmo alle stelle, da chi sono arrivati, e per primi, in un eloquente abbraccio i complimenti? Dai genitori di Chavez. Erano venuti dalla Colombia per assistere alla incredibile vittoria del loro figlio e invece lo hanno visto superato proprio sull'ultima salita. Una lezione di stile ma soprattutto una grande prova di umanità, merce che sembra sempre più rara.

GdS

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