I quattro formaggi della tradizione

Il ritorno del marchio Colavev, con i formaggi della tradizione e prodotti di altissima qualità

QUATTRO FORMAGGI DELLA TRADIZIONE E TANTE STORIE DA RACCONTARE GRAZIE AL LAVORO DEI RAGAZZI DI SPAH LA LATTERIA SOCIALE VALTELLINA CONTINUA A PENSARE IN PICCOLO: PRESENTATO IL PROGETTO DI INCLUSIONE CON LA FONDAZIONE ALBOSAGGIA San Marco, Val Masino, Abbazia in Vallate e Oro di Dongo: sono i nomi dei quattro formaggi della tradizione, prodotti in Valtellina e Alto Lario, che esordiranno sul mercato in una nuova veste che porta impressa su ciascuna forma la loro storia. Prima il lavoro dei casari, Alessandro Barbero, Donatella Auguadri, Gabriele Tocalli e Cristian Pilatti, poi quello dei ragazzi di SpaH, Federica, Martina, Nadine e Marianna, per un progetto di inclusione sociale realizzato dalla Latteria Sociale Valtellina in collaborazione con la Fondazione Albosaggia. La presentazione è stato il momento clou dell’evento che oggi a Postalesio ha salutato il ritorno del marchio Colavev, che oltre ai quattro formaggi della tradizione, propone una selezione di prodotti di altissima qualità, versatili e gustosi. Ornella Forza della Fondazione Albosaggia ha definito il progetto «interessante ed entusiasmante», in linea con l’obiettivo di creare opportunità per i ragazzi, garantire il loro benessere e prevenire l’emarginazione. Per la Latteria Sociale Valtellina, come ha spiegato il responsabile marketing Maurizio Giboli, si apre una nuova pagina: «Pensare in piccolo significa non dare mai niente per scontato». Quello che ha fatto la cooperativa nei suoi quarant’anni di storia, un lungo percorso per arrivare ad oggi, con 105 soci conferenti e 452 famiglie coinvolte. Ogni anno raccoglie 35 milioni di litri di latte di montagna in Valtellina, Valchiavenna, Alto Lario e Triangolo lariano per 3,2 milioni di tonnellate di prodotti caseari. Le aziende agricole lavorano 1900 ettari di terreni, allevano cinquemila bovini e mille capre, con un indice medio del benessere animale superiore al 70% e picchi che oltrepassano il 90%. Una garanzia di qualità e di genuinità per i consumatori, il naturale approdo del ‘pensare in piccolo’ attorno al quale ha costruito l’evento di oggi, coinvolgendo amici della Latteria Sociale Valtellina di vari settori e invitando un ospite speciale, Diego Parassole. Il comico ha suscitato l’ilarità del folto pubblico presente, meritandosi molti applausi, richiamando temi serissimi legati all’alimentazione: dovremmo limitarci a 1500 calorie al giorno ma arriviamo a 3000, non facciamo movimento e ingrassiamo. La soluzione? Senza arrivare a frigoriferi che si aprono solo con la password o a frigovelox che comminano multe per eccesso di voracità, bisogna tornare ai cibi genuini, mangiare meno per mangiare meglio, preferire cibo di stagione e a chilometro zero. In sintesi: pensare in piccolo. Che per la Latteria Sociale Valtellina, ha spiegato Gianluigi Contin, significa sviluppare progetti innovativi, addirittura 15 negli ultimi due anni, anteporre le persone ai calcoli, mantenersi trasparenti, l’amore per i dettagli, che fanno la differenza, valorizzare le radici culturali di ogni produttore. Perché senza persone non ci sono storie e senza storie non c’è ricchezza. A proporre la loro declinazione di ‘pensare in piccolo’ sono stati l’agronomo Attilio Tartarini, che ha invitato a cercare il senso nelle tante cose belle che abbiamo sul territorio, Caterina Duico di Arcev, che con il marchio Crai mantiene vivi tanti negozi di vicinato, pronti ad accogliere i prodotti del territorio. Il pediatra Paolo Adamoli, che sta portando a compimento un lavoro sullo svezzamento a chilometro zero, ha invitato le mamme a educare i bambini al gusto, a far scoprire loro il cambiamento delle stagioni attraverso gli alimenti. Anche i due campioni di sci alpinismo Michele Boscacci e Robert Antonioli, nelle fasi finali della stagione agonistica, hanno trovato il tempo per esprimere il valore delle piccole cose, l’allenamento, i sacrifici, le rinunce, la cura dei dettagli, considerati elementi indispensabili per puntare alle grandi vittorie. È toccato al consigliere della Latteria Sociale Valtellina Stefano Rumo chiudere la riflessione, ricordando il valore dell’agricoltura di montagna, l’opera di manutenzione del territorio svolta dagli allevatori, l’importanza di ritrovarsi uniti e motivati all’interno di una cooperativa, la valorizzazione del latte attraverso prodotti di qualità che si affermano sul mercato. L’invito a continuare a ‘pensare in piccolo’, a soffermarsi sui dettagli per crescere e svilupparsi. Una mattinata di riflessione ricca di spunti e di idee che è servita alla Latteria Sociale Valtellina, la più importante realtà lattiero-casearia della provincia di Sondrio, oltre che per ribadire i concetti cardine sui quali fonda la sua attività, per dare il bentornato a Colavev, che sarà sul mercato con una nuova linea di formaggi, e il benvenuto ai ragazzi di SpaH, protagonisti di un progetto unico nel suo genere che valorizza la tradizione e promuove l’inclusione. Un rinfresco a base di prodotti della Latteria Sociale Valtellina, sciatt e pizzoccheri solidali per sostenere la Fondazione Albosaggia, sono stati l’ennesima declinazione del ‘pensare in piccolo’: attenzione a ciò che si mangia e sensibilità nei confronti delle persone in difficoltà. La festa in famiglia, allargata agli amici della cooperativa, è proseguita con le attrazioni per i più piccoli fra laboratori creativi, gonfiabili e trucca bimbi. 

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