I pesci di Cataeggio!

UN TEMPO ERANO LE RANE, OGGI LE TROTE  

Era la Rogia de renek, la roggia delle rane, ma Guido, il padre di Luciana, ci vide subito la possibilità di creare qualche cosa di nuovo, un’ integrazione di reddito al suo stipendio di muratore. L’acqua era perfettamente pulita, limpida, usciva dalla rocce della Cartonega per tutto l’anno con la stessa portata, con una temperatura da tre a dodici gradi.

Siamo negli anni settanta, Guido acquista il terreno, lo disbosca dalla rigogliosa vegetazione, costruisce alcune vasche, e ci mette un centinaio di trotelle per iniziare un’ attività pochissimo conosciuta in Valtellina: l’ittiocoltura.

Attività soprattutto estiva, per rifornire i molti alberghi della valle, in particolare ai bagni di Masino, che inseriscono nei loro menu il pesce fresco della valle che ha il sapore del pesce pescato nel torrente Masino. La figlia Luciana, allora ancora bambina, aiuta il padre, con orgoglio, con passione.

Poi Guido per motivi di salute è costretto a chiudere l’attività e le vasche lentamente si ricoprono di alberi che vicino all’acqua trovano subito la possibilità di crescere rigogliosi.
Luciana passa di lì tutti i giorni, assiste al lento degrado, guarda con nostalgia l’acqua libera che sgorga naturalmente nella sua proprietà. in mezzo ad una vegetazione che nasconde le vasche e finalmente nel 2005 con l’aiuto del marito Diego decide di ripristinare la vecchia itticoltura.

Nuovo disboscamento, ricostruzione delle vasche, realizzazione di un piccolo laboratorio per la pulizia del pesce prima della vendita e riempimento delle vasche con le trotelle di 50 grammi, per farle crescere fino a 250 grammi prima di metterle in vendita, dopo averle tenute a digiuno per quindici giorni al fine di purificarne l’intestino.
Oggi l’azienda ha quattro vasche, dove le trote vengono divise secondo i tempi di accrescimento e un laghetto dove è possibile pescare. L’acqua limpida e pura scorre piano e permette ai visitatori di vedere i pesci muoversi agilmente, indice della qualità dell’acqua.

Luciana e Diego lavorano qui a tempo pieno dedicandosi all’alimentazione delle trote, con farine vegetali, integrata dagli scarti della pulizia dei pesci. Prodotti naturali, assolutamente esenti da OGM, senza mai somministrazione di medicinali o antibiotici per salvaguardare al massimo la qualità del prodotto.Tutto il processo di allevamento e soprattutto la pulizia, viene eseguita a mano, con una cura particolare, cercando di creare l’habitat più idoneo per l’ accrescimento delle trote, senza mai utilizzare detersivi, solo lo spazzolone. Non manca qualche bagno involontario nelle vasche per la perdita di equilibrio camminando sui bordi stretti delle vasche.
E così le trote iridate o salmonate dl Luciana, sono pronte per essere vendute, per essere apprezzate per il sapore particolare, pulito. Sapore di “pescato” non di terra come le trote allevate in acque quasi stagnanti.

La vendita è la fase che richiede più tempo. Luciana e Diego hanno trovato nei mercati di paese la loro principale occasione di vendita. Grazie anche a Campagna Amica della Coldiretti, tutti i giorni sono nelle piazze dei paesi della Valtellina ed il sabato in Brianza, a Mariano Comenze e a Lomazzo, dove le trote della Valnasino diventano il simbolo dell’acqua limpida e pulita della valle.

La scelta dei mercati è stata vincente, anche se inizialmente un po’ difficoltosa per crearsi una clientela, per riuscire a conquistare la fiducia dei consumatori. Oggi il grosso del prodotto viene preparato alla mattina. Il pesce viene pulito, in parte anche filettato e alle otto le torte di Luciana sono pronte per essere puntualmente vendute ai clienti dei mercati paesani. D’estate c’è anche la vendita diretta, presso le vasche, con i bambini che pescano.
Luciana pensa anche al futuro, la possibilità di affumicare le trote salmonate e confezionarle sottovuoto, per avere un prodotto nuovo, diverso, che già alcuni clienti le chiedono e poi l’ampliamento delle zone del laghetto con la creazione di spazi ricreativi con barbecue liberi, dove i turisti dopo aver acquistato il pesce lo possano anche cucinare e consumere in mezzo alla natura selvaggia della valle.

Ma per ora si accontenta di stare dietro il banchetto nei vari mercati, a raccontare il suo pesce, a regalare ricette per farlo valorizzare maggiormente per non perderne il valore nutritivo, ma soprattutto a raccontare la sua valle dove una volta venivano pescati le miglior trote della Valtellina com’è riportato in “Andar per crotti, ” scritto nel 1952 da Emilio Giani de Valpo, noto gastronomo degli anni cinquanta:

“…ci fermammo alla rustica Osteria del Baffo. La robusta ostessa ci serve, con il generoso vino di Traona, decantato dal Bandello, i funghi trifolati, con la sola polenta gialla, e poi le salmerine del torrente Masino: trotelle, panciutelle, argentee, punteggiate di rosso che non nuotano più nelle limpide acque del torrente, ma in abbondante burro appena fritto, tutt’oro. Abbiamo decretato essere queste le più saporite trotelle della Valtellina, pregio che è loro dato dal vivere in acqua sempre limpida ...”
 

L'Azienda Agricola:  Piscicoltura Ciappini Luciana Via Bloc 13 Cataeggio-Valmasino

 

Renato Ciaponi
Enogastronomia