Il Modello Valtellina

Il legame virtuoso tra ambiente, enogastronomia e turismo rende questo angolo della Lombardia abbracciato dalle montagne un modello vincente di sviluppo sostenibile, con tassi di crescita decisamente più elevati della media nazionale

Milano, 13 aprile – Un angolo di paradiso abbracciato dalle montagne, che unisce in un immaginario “ferro di cavallo” località simbolo del turismo d’alta quota come Madesimo (a Ovest) e Livigno (a Est) e che si candida a diventare “modello” di sviluppo sostenibile per il Paese. Parliamo della Valtellina, territorio della provincia di Sondrio che ha fatto del legame virtuoso tra ambiente, enogastronomia e turismo il fattore chiave di crescita “felice”.  Non a caso Bormio, uno dei più noti gioielli locali, è stata scelta per ospitare i prossimi 4 e 5 giugno la due giorni del Forum Food & Beverage promosso da The European House Ambrosetti, che quest’anno sarà incentrato proprio sulla triade agroalimentare, alimentazione e sport.  Elementi particolarmente preziosi per un Paese come l’Italia, prima destinazione enogastronomica al mondo, indicata come meta preferita da turisti cinesi, americani e tedeschi (pre Covid).
Ma cosa rende la Valtellina un modello da “esportare”?
Anzitutto la ricchezza e peculiarità di un territorio che produce un numero considerevole di eccellenze del Made in Italy, dalla Bresaola della Valtellina IGP (80% di tutta la bresaola nazionale), al Casera DOP, dal Bitto DOP ai Pizzoccheri IGP, dai vini DOCG alle mele IGP. Gioielli figli di un ambiente unico, trasformato con rispetto dalle mani dell’uomo. Si trova infatti qui la più vasta area terrazzata d’Italia (2.500 km di muretti a secco di vigne), candidata ad essere iscritta fra i beni Unesco come Patrimonio Culturale dell’Umanità.   Cultura, ma anche tangibile riscontro economico: il settore agroalimentare in provincia di Sondrio, “capoluogo” della Valtellina, genera infatti un valore rilevante sul territorio, con un’incidenza superiore alla media nazionale e di altre regioni italiane.
Secondo dati elaborati da The European House - Ambrosetti, la provincia di Sondrio ha un’incidenza del numero di imprese attive nel settore agroalimentare (quasi 2.500, 18,7% del totale delle imprese del territorio) di 3,3 volte superiore rispetto alla media della Lombardia, un’incidenza del numero di occupati (oltre 6.500, l’11,7% del totale degli occupati della provincia) superiore di 3,5 volte alla media della Lombardia, mentre l’incidenza dell’export (96,3 mln, il 13,3% del totale della provincia) è quasi doppia se confrontata con quello della regione di appartenenza. Infine, è la 1° provincia lombarda per numero di prodotti agroalimentari tradizionali (42, il 16% dell’intera Regione).
Anche il confronto con il resto d’Italia è particolarmente lusinghiero: l’analisi dei bilanci delle aziende Food&Beverage del territorio mostra come il comparto in provincia di Sondrio cresca oltre 3 volte più veloce dei benchmark. Tra il 2015 e il 2019 il fatturato delle aziende è cresciuto del 6,2% (contro un +1,4% del settore in Lombardia e un +1,8% in Italia), la creazione di valore aggiunto del 6,5% (contro +2,3% della Lombardia e +2,6% dell’Italia), l’occupazione del 4% (contro lo 0,6% della Lombardia e l’1,6% dell’Italia).
Ambiente e buon cibo si trasformano insomma in ricchezza ma diventano anche calamita per il turismo, grazie anche ad un’offerta in continua evoluzione, capace di intercettare molteplici esigenze. Basti pensare che nel triennio 2017-2019 è aumentato del 21,4% il numero delle strutture ricettive in provincia di Sondrio, del 41,3% nella sola Bormio, contro una crescita nazionale del 6,6% (e addirittura una flessione in Lombardia). Più offerta significa anche più turismo: le presenze turistiche hanno avuto infatti un exploit dell’oltre 30% nel triennio, contro una media nazionale del +3,8%.
Il modello Valtellina è insomma reale, funzionante e possibilmente replicabile. Perché, soprattutto in epoca post Covid, l’Italia dovrà puntare ancora di più sulle proprie eccellenze e sugli esempi positivi per costruire un nuovo percorso di crescita realmente sostenibile, quello che il 5° Forum Food della Community Food&Beverage di The European House-Ambrosetti si propone di immaginare, delineare e possibilmente contribuire ad attuare

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