A Triangia la giornata della semina del grano saraceno. Originario
Si è svolta mercoledì 16 luglio a Triangia “La giornata della semina del grano saraceno”: «Un progetto davvero riuscito. Organizzato da diversi enti, associazioni e dalla scuola primaria di Triangia, unica in provincia e terza in Lombardia ad avere la certificazione Eco-School, è un progetto che ha coinvolto tutto il paese e la popolazione, è riuscito a fare rete e a valorizzare le tradizioni locali - afferma Pierluigi Morelli, assessore all'Ambiente del Comune di Sondrio, commentando la riuscita della giornata -. “La giornata della semina del grano saraceno” ha avuto una grande valenza culturale, ma anche ambientale. Oggi infatti è stato seminato un tipo di grano saraceno che si coltivava a Triangia oltre 50 anni fa: questo ha permesso di contrastare il degrado dei terreni incolti e di promuovere il ripristino della biodiversità. Obiettivo del progetto è infatti quello di far certificare il grano dalla Fondazione svizzera Pro Specie Rara, nata per promuovere e sostenere la diversità socio-culturale e genetica dei vegetali e degli animali. La valorizzazione culturale e ambientale e il sostegno della filiera corta promossi dal progetto sono davvero espliciti: voglio quindi ringraziare la Fondazione Fojanini per la sua partecipazione, i proprietari dei terreni e i presenti: Fabio Negri, presidente del Gruppo Sportivo di Triangia, Nadia Lotti, della Fattoria Didattica Luna Alpina, e Meri Tognela, maestra che segue il progetto per la scuola» conclude l'Assessore.
Il programma della giornata, iniziata alla mattina alle 10, ha previsto, dopo la presentazione del progetto, un flash mob propiziatorio alla semina; alle 14 si è svolta la visita guidata alla mostra “Eco school” presso l’Ecomuseo di Triangia (Villa Tocalli) e il laboratorio di costruzione di spaventapasseri, alle 15.30, infine, si è svolta la semina del grano saraceno negli appezzamenti individuati e messi a disposizione dalla popolazione.
Il progetto “Fioriamo la Terra” nasce dalla risposta ad un Bando dell'ufficio Scolastico regionale della Lombardia che invita tutte le scuole del territorio ad attivarsi sui temi di Expo Milano 2015.
Le insegnanti, gli alunni, un gruppo di genitori e un gruppo di partner hanno pensato che sarebbe stato bello esserci e così hanno iniziato a progettare e a pensare insieme ad alcune peculiarità del territorio.
Il grano saraceno, infatti, fu ampiamente coltivato nelle valli alpine fino alla seconda guerra mondiale, quando iniziò un rapido declino. Da qualche anno si è reintrodotta la coltura, che ha portato alla coltivazione di una quindicina di ettari: una superficie irrisoria se confrontata con il consumo dei prodotti ottenuti importando farine dalla Cina e dalla Grecia, ma segnale di un’inversione di tendenza e di un innovato interesse verso un elemento identitario molto importante nella cultura valtellinese.
L’obiettivo principale del progetto è quello di avvicinare le nuove generazioni alla tradizione della semina e al contatto con la terra in una zona in cui, i terreni un tempo coltivati, sono da anni incolti. I contenuti del progetto sono: il recupero dell’identità culturale di una comunità e della memoria storica, il concetto di filiera corta, di impronta ecologica, di biodiversità e di sostenibilità ambientale. Il progetto intende recuperare l’identità culturale di una comunità passando attraverso le sue tradizioni alimentari e agricole. Facendo riferimento alla memoria storica, ancora presente in paese, si intende condividere con le nuove generazioni i tratti dimenticati di una tradizione ancora molto importante in Valtellina.