L’Unione Commercio T.S.: No al latte in polvere per fare il formaggio, sì alla qualità"

L’Unione Cts condivide le forti preoccupazioni e le proteste del mondo agricolo contro l’utilizzo di latte in polvere per la produzione di formaggi e di altri prodotti derivanti dal latte, e si unisce con determinazione alla battaglia degli operatori del settore agroalimentare per la tutela dei prodotti di qualità che hanno il latte di stalla come loro ingrediente essenziale.

Secondo l’Unione Cts, la richiesta della Comunità Europea all’Italia di eliminare il divieto (stabilito dalla Legge 138/1974) di detenzione e uso di latte in polvere per i suddetti impieghi, pone purtroppo i presupposti per lo scadimento della qualità dei prodotti lattiero-caseari.

Non solo. Accresce il rischio di frodi, con il pericolo di compromettere il rapporto di trasparenza nella filiera che va dal produttore, al commerciante per giungere al consumatore finale.

La volontà di preservare la qualità dei prodotti è particolarmente presente in una provincia montana come la nostra, contraddistinta da una tradizione casearia millenaria che ha le sue radici nella cultura dell’alpeggio. Essa è sinonimo di bontà e genuinità del prodotto ed è tenuta viva dall’elevata professionalità di numerose piccole aziende agricole, a cui dobbiamo produzioni di eccellenza conosciute e apprezzate anche fuori dai confini nazionali.

Strettamente legata all’esigenza di salvaguardare le piccole produzioni agricole è la necessità di tutelare il consumatore, che deve essere messo nelle condizioni di distinguere e scegliere prodotti la cui qualità sia certificata da etichette chiare e trasparenti.

«È chiaro che – sottolinea la presidente dell’Unione Cts Loretta Credaro – le industrie del settore lattiero-caseario fanno pressioni per ottenere una modifica legislativa che favorirà il business della quantità, ossia produzioni standardizzate e poco costose. Noi ci schieriamo con le piccole aziende agricole del settore che portano avanti una lotta con l’obiettivo di tutelare sia l’eccellenza delle produzioni agroalimentari sia i cittadini. Non dimentichiamo, inoltre, che il settore lattiero-caseario rappresenta una componente essenziale anche in termini di immagine per un paese come l’Italia dove il turismo enogastronomico è in costante crescita».

Ma il caso del latte in polvere è solo uno degli ultimi esempi eclatanti, accanto a quello dell’olio e a molti altri, che fanno saltare all’occhio come il mondo delle produzioni agricole e agroalimentari abbia bisogno soprattutto di grande trasparenza. Solo attraverso la trasparenza, infatti, è possibile fare qualità e far sì che l’Italia continui a produrre quelle eccellenze che tutto il mondo ci invidia.

 

Paola Gugiatti
Enogastronomia