gli adoratori di Satana in Italia

Dopo i nuovi episodi...

I nuovi episodi circa il fenomeno del satanismo, scrive il giornalista e scrittore Giancarlo Padula, esperto del fenomeno e del fenomeno della magia, (scritte esoteriche in un cimitero del napoletano), fanno tornare alla ribalta della cronaca, dopo i tremendi fatti del Varesotto, gli adoratori del diavolo che secondo fonti ufficiali in Italia sono dichiaratamente cinquemila (in realtà gli occultisti sono molti, ma molti di più, mentre 12 milioni di italiani frequentano ogni anno gli operatori dell’occulto che sono chiaramente al servizio di Satana come la inequivocabile Sacra Scrittura (Parola di Dio, Bibbia), veracemente attesta in 150 passi. Un altro satanista pentito, intanto ha raccontato la sua storia: “Rimasi preso nella rete seduttrice dell'occultismo per alcuni anni”, si legge nella testimonianza di Frank Alexandre, “all'inizio questa pratica rispondeva ad una autentica ricerca di spiritualità esistente nella nostra famiglia. Noi volevamo percepire il senso fondamentale dell'esistenza dell'uomo. La nostra aspirazione prese origine nella cartomanzia, che è la divinazione mediante le carte da gioco (tarocchi, ecc.). Durante tutta la mia infanzia io vidi mia madre fare le carte. Poi mia madre si mise a praticare la sfera di cristallo, la chiromanzia, la radioestesia con il pendolo, la divinazione mediante visioni e a partire dalle fotografie, ed ella esercitava una influenza sulla vita della gente. Finanziariamente noi eravamo sull'orlo dell'abisso e sul piano familiare andavamo verso la scissione. Mio padre era disoccupato, mio fratello diventava molto violento sotto l'effetto dell'alcool e della droga; da parte mia, io mi sfogavo in un club di arti marziali; facevo delle competizioni di alto livello. Sfogavo così la mia violenza, ma l'amarezza e l'odio riempivano il mio cuore. Sebbene campione di karatè, io vivevo permanentemente nella paura. Per arrotondare i fine mese, mia mamma aprì uno studio di consultazioni e si mise a fare dello spiritismo (è la credenza nella possibilità di comunicare con gli spiriti dei defunti). All'inizio, noi credevamo di parlare ai cari della nostra famiglia che erano scomparsi. Mia zia cercava di mettersi in contatto con suo marito deceduto in un incidente automobilistico. L'occultismo mi invadeva come una passione [...] Dopo un promettente inizio, le cose cominciarono a deteriorarsi. Nella nostra casa si verificavano dei fenomeni inspiegabili. In me abitava lo spavento; io avevo la sensazione di un vero sdoppiamento. La solitudine mi proiettava in faccia alla mia psicosi. La mia sofferenza era di origine spirituale. Mi occorreva un rimedio spirituale. Io volevo essere libero e non rinchiuso o sotto l'influenza di sigilli [...] Dopo qualche tempo compresi che non erano dei morti che ci rispondevano ma dei demoni, delle potenze malefiche. Eravamo manipolati dalla menzogna. Più tardi, quando sono diventato un cristiano, scoprii nella Bibbia che il diavolo è il padre della menzogna. Gesù stesso ha detto: "C'è un abisso tra i morti e i viventi" e che esso è invalicabile [...] 
x Giancarlo Padula



GdS - 20 VI 2004 -
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Giancarlo Padula
Fatti dello Spirito