BIMBA DI 11 MESI ANNEGA SALVATA DA “LA PASSIONE” DI GIBSON

?Si stanno verificando veri e propri miracoli?, scrive Giancarlo Padula, autore del libro I segreti della Passione di Cristo (Tabula fati editrice, tel: 0871 ? 63210)

“Secondo
quanto riferiscono le agenzie, infatti, dopo la conversione e la
confessione di un omicidio, quello del giovane Dan Leach di
Houston che uccide la fidanzata incinta ispirandosi a una serie
tv, ma che poi, altrettanto ispirato dalla proiezione del film
di Gibson, si pente e confessa il delitto e quello della
confessione-conversione del terrorista neonazista ad Olso, un
altro miracolo: una bimba di undici mesi annegata nella vasca da
bagno e per dieci minuti senza ossigeno si salva perché i
genitori, visualizzando la scena della flagellazione di Cristo
rappresentata da Gibson hanno recitato il versetto del Vangelo:
"E attraverso le sue piaghe siamo guariti’’’: è una delle tante
testimonianze che sono state registrate sul nuovo sito: “Changed
lives, miracles of “The Passion”.

Miracoli, guarigioni, liberazioni, conversioni, maternità,
dietro al film di Mel Gibson, La Passione di Cristo. Si è
parlato molto di questi prodigi legati al film, sia durante le
riprese che durante o dopo la proiezione del film. E’ nato anahc
e un sito, dove si raccontano tante testimonianze, si chiama
www.miraclesofthepassion.com.

Intanto, una notizia, quasi
incredibile ha fatto il giro di tutto il mondo: Dan Leach, un
giovane texano di 21 anni, dopo aver visto il film, è andato
alla polizia a confessare un omicidio. Ha raccontato di aver
ucciso Ashley Nicole Wilson, di 19 anni che aspettava un figlio
di lui. Dan ha raccontato allo sceriffo che assistendo alla
proiezione della pellicola di Gibson, ha provato rimorso. La
polizia aveva chiuso il caso perché la ragazza era stata trovata
nel suo appartamento con un biglietto che descriveva la sua
depressione in quello che era apparso un suicidio. Lo sceriffo
ha affermato: “E’ un film molto forte, che far riflettere due
volte ognuno di noi su ogni peccato che abbiamo commesso”,. Così
come un terrorista neonazista di 41 anni, ad Oslo, dopo aver
assistito alla proiezione della pellicola, è andato alla polizia
a confessare di aver commesso alcuni attentati. John Debney
avrebbe invece visto satana sul suo computer, mentre componeva
le musiche della colonna sonora. Jim Caviezel, sottoposto a 7-8
ore al giorno di trucco, alla fine della riprese di ogni scena
si inginocchiava e pregava con la Bibbia, il Rosario e il
conforto di un sacerdote. “L’intero processo di guarigione”, ha
spiegato Mel Gibson alla rivista Ciak, raccontando della sua
conversione-liberazione avvenuta 12 anni prima di cominciare a
girare La Passione di Cristo, al culmine di un periodo di
gravissima crisi spirituale, fisica, psichica che lo stava
portando sulla strada del suicidio, “diventa una parte
integrante di ciò che sei, e se sei un artista, prima o poi
trovi il modo di farlo venire fuori. C’è un’urgenza,
un’inevitabilità che non puoi controllare. Basti pensare a
Michelangelo o a Leonardo, non che io voglia paragonarmi a loro.
E’ dal loro tormento personale, dalla loro umanità guasta e
sofferente che sono nati quei capolavori. Siamo tutte creature
danneggiate, ma c’è qualcosa di meglio al di là di quello, basta
cercarlo. Io non sono coraggioso, quando ero bambini la mia
famiglia fu perseguitata perché eravamo cattolici. Lo ricordo
molto bene. E’ successi ai cattolici, è successo agli ebrei e
succede a un sacco di gente per essere perseguitato per quello
che si è. Ho paura anche oggi, ma credo in questo film, credo
sia la verità, perché credo nella testimonianza dei Vangeli e
nei principi della religione cristiana. Come fimmaker ho cercato
poi di fare un film che evitasse quella recitazione forzata e
quel ridicolo look patinato e falso che mi è capitato di vedere
in molte versioni cinematografiche”. “Il mio film è piuttosto
fedele alle scritture”, ha detto ancora Gibson a Ciak, “non ho
certo improvvisato: ho letto interi volumi sull’argomento, ho
parlato con studiosi della Bibbia e del talmud per dodici anni.
Questo non è il Vangelo secondo Mel, certo è la mia
interpretazione, la mia visione. La Passione di Cristo mi ha
insegnato a mettere in pratica la tolleranza. E a farmi capire
che si impara solo attraverso il dolore”. A proposito di satana
(interpretato sul set da Rosalinda Cementano), Gibson ha detto a
Ciak: “Chi vuole farti deviare dalla cammino della giustezza non
può essere disgustoso, spiacevole e incutere paura. Deve essere
magnetico, affascinante”. E il peccato il più delle volte si
propaga così nel mondo, tra di noi tra gli uomini di tutti i
tempi.

Il film è stato proiettato anche nella maggior parte degli Stati
musulmani del Golfo Arabo. Yasser Arafat ha detto che il dramma
rappresentato è storico e di grande effetto”. Mentre Jim
Caviezel, il protagonista della pellicola, ha incontrato il Papa
in Vaticano, l’aiuto regista italiano di Mel Gibson, Jan
Michelini, 25 anni, ha raccontato ad “Oggi” di essere scampato
per miracolo a due fulmini: una scossa tremenda, la pressione a
mille, una mano gonfia. “Sono stato evidentemente risparmiato”,
ha raccontato il giovane aiuto regista al settimanale, “perché
ho un cammino da compiere. Ogni giorno che mi sveglio e, col
pensiero grato a Dio, assaporo la bellezza della vita, mi chiedo
come debba impiegare al meglio le mie 24 ore. Tutto assume una
valenza diversa.

Michelini ha fatto anche la parte di Gesù
Cristo nel film Apocalisse, in Marocco, per una emergenza, era
infatti assistente alla regia. “Cosa vuole da me il Signore”, si
è domandato Nichelini. Che io mi dedichi a un cinema di valori,
che porti pace e amore nel mondo?” “Partito da una famiglia
cattolicissima”, ha raccontato ancora Nichelini ad Antonella
Amendola di “Oggi”, ad un certo punto mi sono chiesto che senso
avesse quel rito della Messa domenicale tutti insieme. Mi sono
ribellato, mi sono allontanato. Solo oggi posso dire di essere
pienamente tornato alla fede perché ho capito sul set di Gibson
che cosa è veramente successo in quelle 12 ore, che cos’è il
Sacrificio che ha cambiato la storia dell’umanità, e soprattutto
che quella grande storia d’amore si è consumata pure per me.

“Era mia intenzione”, da detto Mel Gibson, in occasione della
proiezione in Italia del film, “arvita ad un’opera d’arte che
duri nel tempo e che diventi fonte di riflessione per un
pubblico eterogeneo. La mia speranza ultima è che il messaggio
di enorme coraggio e massimo sacrificio di Cristo possa ispirare
alla tolleranza, all’amore e al perdono. Valori di cui abbiamo
sempre più bisogno al giorno d’oggi”.

Altre curiosità: Maaloula, un villaggio arroccato sulle montagne
siriane nei pressi di Damasco, è l’ultimo posto al mondo in cui
si parla ancora l’aramaico, la lingua di Gesù. Diffuso nella
Palestina romana del I secolo, l’antico idioma è oggi usato da
circa 2000 abitanti. Appartenente alla famiglia delle lingue
semitiche come l’arabo e l’ebraico, l’aramaico, l’aramaico
nacque in Siria e si diffuse in tutto il Medio Oriente.

Giancarlo Padula



GdS - 20 IV 2004 -
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Giancarlo Padula
Fatti dello Spirito