Bush e gli USA riconoscono il diritto dei feti

In sordina questa notizia

E' passata completamente in sordina la notizia
che il 31 marzo, George Bush ha messo la sua firma alla nuova
legge (Unborn Victim of Violence Act) che definisce un reato
separato l'uccisione o il ferimento di un feto nel corso di
un'aggressione ad una donna incinta.

Chissà cosa penseranno i
denigratori professionisti di Bush abituati ad accusare
sistematicamente il Presidente americano per crimini contro
l'umanità, di tanta sensibilità e umanità verso esseri umani
innocenti. Forse che un giorno che quei feti sopravvissuti alle
violenze e divenuti uomini potranno ricambiare la loro
gratitudine al Presidente con un bel voto?

Taluni maliziosi
accecati dall’odio yankee potrebbero pensarlo. La verità è
altra. Checchè se ne dica, George Bush, è uno dei pochi uomini
di potere che ha osato schierarsi contro le lobby abortiste
molto potenti sia in America che in Europa. Un Presidente che con
questo atto, ha dimostrato di amare la vita più di tanti pseudo-difensori dei diritti umani capaci solo a sventolar bandiere e
lanciare inutili slogan. Un Presidente che, contrariamente ad
alcuni politici italiani del passato, non ha avuto paura di
inimicarsi l'opinione pubblica mondiale per meri calcoli
politici ed elettorali. Ancora una volta, una lezione di
civiltà, di democrazia e di vero rispetto è arrivata da quel
grande Paese che si chiama America. I cattolici e le gerarchie
cattoliche, nell’Italia cattolica-abortista e senza diritti per
il nascituro, dovrebbero ringraziare!

Gianni
Toffali



Gianni.Toffali@inwind.it



GdS - 10 IV 2004 -
www.gazzettadisondrio.it

Gianni Toffali
Fatti dello Spirito